**Ishtar** |
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| Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo. Un bambino che non può stare seduto senza muoversi è un bambino sviluppato a metà.Noi respingevamo un comportamento esagerato ed esibizionista poiché lo giudicavamo falso. Un uomo che parlava senza pause era considerato maleducato e distratto. Un discorso non veniva mai iniziato precipitosamente né portato avanti frettolosamente. Nessuno poneva una domanda in modo avventato anche se fosse stata molto importante. Nessuno era obbligato a dare una risposta. Il modo cortese di iniziare un discorso era di dedicare un momento di silenzio a una riflessione comune. Anche durante i discorsi facevamo attenzione a ogni pausa, nella quale l'interlocutore rifletteva. Per i Dakota, il silenzio era eloquente. Nella disgrazia come nel dolore, nei torbidi momenti della malattia e della morte, il silenzio era prova di stima e di rispetto. Era così quando ci capitava qualcosa di grande e degno di ammirazione.
Da: Racconti Indiani
prelevato da facebook: dieci piccoli indiani
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