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| Pietro Ubaldi: la vita e le opere
PIETRO UBALDI nacque il 18 Agosto 1886, in Italia nella piccola città di Foligno, vicina ad Assisi, in una regione impregnata della spiritualità di S.Francesco. Andò a scuola a cinque anni, fece la maggior parte dei suoi studi a Roma e qui si laureò nella facoltà di diritto come avvocato nel Giugno 1910.
Questo fu il primo periodo della sua vita, che può dividersi in quattro periodi ventennali: 1891-1911; 1911-1931; 1931-1951; 1951-1971, chiaramente individuati da un lavoro differente. Per questo consideriamo la sua vita iniziando nel 1891, quando egli aveva cinque anni e, andando a scuola, incominciò il suo lavoro di mente per costruirsi spiritualmente.
In questo primo periodo egli, seguendo la scuola di tipo nozionistico, formò la sua cultura legalizzata da una laurea, ma non trovò il materiale per formarsi un solido orientamento spirituale. Lo cercava leggendo di tutto per suo conto. Avido di imparare aveva studiato musica seguendo il corso di piano cosi formandosi un gusto e una cultura in questa materia. Conosceva inglese, francese e tedesco, e com la lingua la storia, la letteratura e la psicologia dei rispettivi popoli. Aveva cercato nella filosofia, nella religione, nella scienza una risposta ai fondamentali perchè della vita, perchè voleva vivere coscientemente sul serio, ma non ve la aveva trovata.
Passiamo al secondo periodo. Nel 1912 si sposò con Maria Antonietta Solfanelli della vicina città di Matelica (Marche). Da lei poi ebbe due figli: Franco, morto nella IIª guerra mondiale, Agnese, ancora vivente.
Prima di sposarsi nel 1911, rimase vario tempo negli Stati Uniti di America, che percorse fino al Pacifico. Si occupò poi della proprietà terriera sua e della moglie, terminando poi col cederla in amministrazione ad altri. Questo fu un periodo di sperimentazione pratica a contatto col mondo, di osservazione della realtà della vita, come di maturazione spirituale per la formazione della sua personalità.
Giungiamo al terzo periodo in cui questa si afferma e si manifesta. Nè la vita teorica di studio, del primo periodo, nè quella pratica di attività del secondo, avevano soddisfatto nel nostro autore il desiderio di sapere. Siamo nel 1931 e egli si trova nell’ età di 45 anni, cioè alla fine del secondo dei quattro periodi ventennali costituenti la sua vita, dei quali ora l’ultimo sta terminando. Temperamento non fatto per gli affari, e non ammettendo egli di vivere in ozio di rendita, ma solo del frutto del proprio lavoro, nel 1931 divenne professore di lingua e letteratura inglese nelle scuole di stato italiane.
Così egli insegnò per questo terzo periodo ventennale nella piccola città di Gubbio, pure vicina ad Assisi e impregnata di atmosfera francescana.
Fu all’inizio di questo terzo periodo che si manifesta la vita spirituali dell’ Ubaldi. Egli si trova nel punto mediano della sua vita.
I primi due periodi furono di elaborazione e maturazione. Gli ultimi due saranno de esplosione e manifestazione della sua personalità. Essi formano il periodo della sua produzione concettuale.
Abbiamo dovuto spiegare quale fu la vita dell’Autore perchè quella produzione non fu una semplice esercitazione letteraria, ma fu la manifestazione di una personalità in evoluzione e l’espressione della sua maturazione, che la ha portata ad un livello spirituale superiore. L’Opera fu tutta vissuta dall’Autore, come realizzazione del suo destino, che fu di compiere la propria ascesa evolutiva. Questo è il più profondo significato dell’Opera, perchè essa non è solo un lavoro di ricerca fine a sè stesso, ma è un voler arrivare essa conoscenza per usarla per risolvere intelligentemente i problemi della vita e così viverla degnamente in piena coscienza degli ultimi suoi fini.
Questo lavoro di ricerca, in questo anno 1970 in cui scriviamo, oramai è giunto al suo 24º volume e può dirsi concluso. Esso ha prodotto nei suddetti due ultimi ventenni le circa diecimila pagine dell’Opera chi ora esamineremo.
Osserviamo detta Opera più da vicino. I primi suoi volumi si presentano come un prodotto di ispirazione, con accenti di spiritualità fino al misticismo. Essi furono scritti nella pace di Gubbio, dal 1931 al 1951 nel periodo di insegnamento, e furono pubblicati quasi tutti in italiano.
All’inizio del quarto periodo abbiamo un altro mutamento. Finisce il periodo ventennale dedicato all’insegnamento e l’Autore, perchè è arrivato a 65 anni, può lasciarlo e andare in pensione. Contemporaneamente egli viene invitato a fare in Brasile un giro di conferenze di tipo spirituale sopra la sua Opera. Così nell’estate del 1951, dal Luglio al Dicembre, egli viaggiò tutto il Brasile.
In seguito a ciò, nel Dicembre 1952, là si trasferì definitivamente, in S.Vicente, presso Santos, nello stato di S.Paulo, dove tuttora risiede. Portò con sè la moglie, ora morta, la figlia Agnese e le sue bambine, ora adulte e sposate.
In questo quarto periodo, pur esso ventennale, 1951-1971, egli scrisse l’altra parte dell’Opera. Intanto i 24 volumi venivano pubblicati quasi tutti in portoghese, parte in spagnolo, uno in inglese, uno in arabo, oltre i volumi già stampati in italiano in Italia.
Osserviamo ora il metodo usato nello scrivere l’Opera.
Essa usa il metodo deduttivo che ci dà una visione sintetica, di insieme, a scopo orientativo. Questo è il metodo delle religione che cercano di conoscere ciò che sta situato oltre ogni possibilità di osservazione diretta, il metodo cioè dell’ispirazione, dell’intuizione, della rivelazione. Poi l’Opera usa anche il metodo induttivo, analitico, razionale proprio della scienza, per poter mettere a fuoco com esatezza i problemi particolari, così sottoponendo i principi generali a controllo positivo col meterli a contatto con le loro conseguenze che riscontriamo nella realtà.
Solo in tal modo la ricerca poteva risultare completa.
L’Autore ha dunque usato due forme mentali diverse. È così che l’Opera si inizia in forma ispirativa per poi assumere sempre più la normale forma razionale. Ciò ha fatto pensare ad un fenomeno medianico, ma esso mai prese la comune forma passiva e incosciente della trans, ma quella attiva e coscciente del pensatore.
Si tratta dunque di un caso di parapsicologia, materia su cui la metapsichica ancora non ha detto l’ultima parola. Si tratta forse di un caso di comunicazione telepatica come una “Nouri” o corrente di pensiero da parte di un soggetto sensibilizzato al livello supercosciente. Ora è avvenuto che in quaranta anni di contatto con la fonte ispirativa il soggetto si è sempre più assimilato ad essa, fino al punto che l’ispirazione si è trasformata in una forma di attiva e cosciente collaborazione.
Così egli ha potuto sempre più impossessarsi del fenomeno, che così da recettivo in principio, si è fatto sempre più indipendente e razionalmente controllato. Può sembrare strano questo accoppiamento di metodi che nella ricerca del vero sono stati sempre contrapposti come due poli antagonici.
Però altro mezzo non vi era che l’ispirazione e poi il controllo razionale del suo prodotto, se si voleva giungere ad una conoscenza completa, che non fosse unilaterale come è quella della religione o quella della scienza. In questo caso i due metodi sono ridotti ad uno solo, quello del’intuizione razionalmente controllata. Si è potuto così esaminare il campo della materia come quello dello spirito, il campo della realtà obiettiva e quello astratto degli ideali, così unificando scienza e fede quali due aspetti della stessa verità. Si è giunti così ad una visione completa della fenomenologia universale a tutti i livelli e in tutti i campi.
Non ci resta ora che esaminare il contenuto dei vari volumi dell’Opera. Essa ci offre un sistema filosofico, religioso, morale, biologico, sociale, scientifico, etc., che nelle grande linee ci dà un quadro completo del funzionamento organico del tutto, per orientarci in ogni campo in rapporto agli altri, per il fatto che la fenomenologia universale fisico-dinamico-spirituale è ridotta ad unità in funzione di un pensiero centrale che tutto anima e dirige: Dio.
Nell’attuale ora storica di grande maturazione l’uomo si trova a possedere mezzi come mai tanto potenti e ciò senza una proporzionata coscienza etica per saperli adoperare. Egli si trova quindi esposto a grandi pericoli per gli errori catastrofici che può commettere. Vi è chi crede che questa Opera sia nata nel momento adatto perchè potrebbe dare un contributo sia pur minimo, utile col compiere una funzione orientatrice.
Pietro Ubaldi – S.Vicente. 1970
Le Opere I 24 volumi dell’Opera di Pietro Ubaldi
1- I grandi messaggi (1931)
Sono costituiti da un’introduzione all’Opera, d’origine esclusivamente ispirativa. Si tratta del messaggio di Natale (1931), della Resurrezione (1932), del Perdono (1932), ai Cristiani (1933) agli Uomini di buona volontà (1933), della Pace (1943). Nell’edizione brasiliana è stata inclusa la vita dell’Autore.
2 – La Grande sintesi (1937)
In questo testo fondamentale – iniziato nell’estate del 1932 e pubblicato a puntate, in una rivista, dal gennaio del 1933 – è esposto in cento capitoli il quadro complessivo del suo pensiero, trattazione da lui stesso definito un “inno alla gloria di Dio”, con lo scopo di delineare la “nuova coscienza cosmica”. Il fine è la costituzione di quella coscienza universale che tutta l’umanità deve poter conquistare in questo terzo millennio. Quella che delinea è una “vera rivoluzione”, quale scienza nuova, configurata per le vie dell’amore e dell’elevazione spirituale. Viene presentata la sua teoria della conoscenza, sintetizzata in una visione unitaria definita come Monismo. Resta la summa della sua Opera, anche che in tutti gli altri testi riprenderà le tematiche presentate, sviluppandole razionalmente, scientificamente, moralmente e spiritualmente.
3- Le Nouri (1937)
Dal superumano al piano concettuale umano
Questo libro rappresenta il completamento de La Grande Sintesi. Vengono delineate le correnti spirituali di pensiero intuitivo, captabili attraverso una medianità ispirativa cosciente. L’Autore ci presenta la modalità di ricezione dei “grandi ispirati”, quali Francesco d’Assisi, Caterina da Siena, Giovanna d’Arco e Angela da Foligno.
4 – L’ascesi mistica (1939)
In questo testo Ubaldi prospetta il processo dell’espansione della coscienza, sino a delineare le caratteristiche della coscienza mistica. In tale fenomeno evolutivo vede il concretizzarsi del processo di spiritualizzazione, attraverso l’armonizzazione con tutto e con tutti. Il suo scrivere diventa una manifestazione dell’anima, in dialogo diretto con quella dimensione dello spirito che è in contatto col divino. Il testo è diviso in due parti: la prima descrittiva e interpretativa, la seconda mistica e artistica. Viene prospettata la dilatazione della coscienza in forme d’esistenza collettiva, “in piena armonia con la visione biosofìca della vita”, come rileva Roberto Assaggioli nella prefazione al testo stesso.
5 – Storia di un uomo (1942)
Questo libro è la storia di un uomo in perfetta armonia con la sostanza del Cristianesimo e con la rivalutazione delle forze dello spirito. I temi della vita, del dolore, dell’amore, della morte – presentati in chiave autobiografica – rappresentano l’esaltazione della libertà dello spirito contro la schiavitù della materia. Leggendo questo libro è come se l’Autore ci guidi per mano per cercare di comprendere tutta la sua vita e per sintonizzarsi sul suo percorso esistenziale e spirituale.
6 – Frammenti di pensiero e di passione (1944)
In questo testo Ubaldi chiarisce e riprende i temi dei suoi primi libri, indagando sui vari problemi individuali e sociali che il processo evolutivo suscita.
7 – La nuova civiltà del terzo millennio (1945)
Scritto nell’anno dell’inizio della “ricostruzione”, alla fine della 2a guerra mondiale, viene prospetta la ripresa spirituale della nostra civiltà, come cammino d’evoluzione, attraverso uno sforzo di conoscenza e d’impegno di vita. Il tema della ripresa spirituale viene in questo testo considerato sul piano dell’espansione della coscienza, delineando un nuovo mondo, in forza di un processo d’evoluzione etica e sociale. I temi della libertà, della formazione della personalità e del pensiero sociale di Cristo vengono, in tal senso, a rappresentare punti di riferimento ispiratori di questo processo evolutivo.
8 – Problemi dell’avvenire (1947)
In questo libro Ubaldi espone e cerca di risolvere i vari problemi posti nella Nuova civiltà del terzo millennio, utilizzando criteri psicologici e scientifici. L’investigazione nei campi più disparati della conoscenza è operata servendosi del metodo intuitivo, con riferimento all’ispirazione della Legge divina della vita.
9 – Ascensioni umane (1951)
Verso l’armonia con l’ordine cosmico
In questo libro Ubaldi, attraverso varie argomentazioni – che vanno dal biologico al sociale, sino al mistico – spiega l’ineluttabilità dell’evoluzione umana, attraverso un graduale processo di dilatazione di sé in tutti. Viene delineata la visione di un’umanità che trapassa dalla violenza e dall’indifferenza all’armonia ed all’unificazione delle coscienze. Le analisi dell’Autore sono portate anche su problematiche esistenziali e politiche, quali sono quelle del disorientamento, del concetto di potere, della medicina e della preghiera. Quella che viene profetizza è un’era dell’unità, di là dai fenomeni storici del comunismo e del capitalismo.
10- Dio e Universo (1951)
Ubaldi dichiara che questo libro è “apparso come un lampo”, per dare soluzione degli ultimi problemi in mezzo ad un’umanità sbandata. Scritto ancora in Italia, a Gubbio, anche se pubblicato prima in portoghese, tiene conto soprattutto del pensiero cattolico, dichiarando che “il sistema è tutto retto dalla colonna reincarnazionista”, senza la quale cadrebbe tutta la sua visione. Prospetta, così, una catarsi biologica, capace di produrre un processo di spiritualizzazione atto ad entrare in possesso della Legge dello Spirito, per conquistare il suo divino Sé, realizzandolo. Viene delineata la perfezione del sistema e la strada per poterlo cogliere nella trasformazione continua dell’esistenza.
11 -Commenti (1951)
Si tratta di una scelta d’opinioni sui volumi dell’Opera scritta nel “periodo italiano” (1931-1951). I temi sono ripresi evidenziandone gli aspetti teologici, sociali e morali.
12 - Profezie (1954)
In questo libro Ubaldi delinea i mali dell’umanità e prospetta tutto il processo evolutivo, quale processo di spiritualizzazione e di armonizzazione con tutto l’universo.
13 – Problemi attuali (1954)
In questo libro l’Autore espone la sua critica al machiavellismo, in opposizione al metodo del Vangelo. Tratta anche della patogenesi del cancro, quale processo degenerativo del male, e della reincarnazione, da intendersi come l’unica risposta alla teoria della caduta ed alla possibilità di redenzione. Con Questo testo Ubaldi chiude la la trilogia della 2a parte dell’Opera, detta “brasiliana”.
14 - II Sistema (1956)
Con questo libro Ubaldi inizia la 2a trilogia del periodo brasiliano. In tale testo si propone di fondere le due prospettive de La Grande Sintesi, che è una visione dall’Alto e di Dìo e Universo, che è una visione dal basso. Quello che viene descritto è il sistema organico del nostro universo, nel suo ciclo involutivo ed in quello evolutivo. Ciò che diventa oggetto di conoscenza – cercando di rispondere a tutte le varie obiezioni – è lo stessa configurazione del costituirsi del nostro mondo – quale spiegazione della creazione -, con il valore della libertà, il problema del male e della morte, il senso e la modalità dell’espansione della coscienza.
15 – La grande battaglia (1958)
Con questo libro Ubaldi descrive la lotta che l’individuo evoluto e spiritualizzato deve sostenere nel mondo, che spesso si trova in contrasto con l’ideale. Viene delineata e chiarificata la distinzione fra l’uomo evoluto e l’uomo involuto, nonché la differenza tra il suo concetto di superuomo – ispirato al Vangelo – e quello di Nietzsche. In tal senso, la “grande battaglia” è quella decisiva, ossia fra i due principi dell’animalità (la forza) e della spiritualità (l’intelligenza), in maniera tale da volgersi verso l’utilità collettiva, vedendo tutto all’interno di un sistema organico, che è il sistema dell’universo e che contiene il sé la legge dell’avvenire.
16 – Evoluzione e Vangelo (1958)
Scritto assieme a La grande battaglia - componendo la prefazione di entrambi nella Pasqua del 1958 – in questo libro è delineata la posizione del Vangelo rispetto alla realtà della vita e nei confronti della sua morale utilitaristica. Viene presentata la “rivoluzione evangelica”, con riferimento al telefinalismo dell’evoluzione spiritualista. In tale prospettiva Ubaldi riflette su senso e sul valore di una “nuova morale”, rispetto all’etica capovolta dell’ipocrisia e dell’utilitarismo. Tutto il testo converge sulla necessità di una riarmonizzazione e riunificazione universale, dove tutte le verità relative si mostrano come aspetti di una sola verità.
17-La Legge di Dio (1959)
Composto da 24 conversazioni radiofoniche, effettuate tutte le domeniche dal 18 agosto 1958 al 8 febbraio 1959, presso la Radio Cultura di San Vicente, questo libro cerca di spiegare come funziona nel mondo il pensiero direttivo di Dio. Tratta lo studio della Legge di Dio, perché – come lui stesso dichiara – “possiamo capire realmente come orientare la nostra vita”.
18 – La tecnica funzionale della Legge di Dio (1969)
Volume complementare a La Legge di Dio, in questo libro è mostrato il meccanismo delle forze spirituali in atto, quale correzione di destini errati. La tecnica della redenzione e della salvazione viene presentata nelle sue modalità e nelle sue finalità, quale messa in atto della stessa Legge di Dio. E’ in tale prospettiva che la riflessione è portata sull’applicabilità del Vangelo e sulla funzione del Cristo, delineando la tecnica della redenzione e della salvezza.
19 – Caduta e salvezza (1960)
Con quest’opera Ubaldi analizza il fenomeno della discesa involutiva. Descrivendo tale processo arriva a delineare i principi assoluti di un’etica utilitaria, concorde con i principi della Legge. In tale ordine di valore individua i fondamenti dell’evoluzione umana, attraverso i quali si possa conquistare la salvezza attraverso il processo evolutivo.
20 – Principi di una nuova etica (1963)
In questo libro – scritto durante la malattia della moglie, da lui stesso accudita -l’Autore espone sul piano pratico i principi gerarchici attraverso i quali si possa comprendere come la Legge diriga effettivamente l’esistenza di tutti gli esseri viventi. Intento dichiarato del testo è quello d’indurre l’uomo ad agire intelligentemente, al fine di non cadere più nell’errore, evitando così il percorso del dolore e vivendo in accordo con la Legge.
21 – La discesa degli ideali (1965)
II problema che Ubaldi si pone in questo libro è quello religioso della funzione degli ideali in terra, per il ritorno a Dio. Viene delineata una visione d’insieme, in un processo logico unico, esposto in termini consequenziali. In tale visione l’Autore prospetta gli sviluppi del cristianesimo, dimostrando come tutte le religioni siano destinate a trasformarsi, come tutte le altre manifestazioni della vita, seguendo la grande marcia dell’evoluzione. In tale ottica si riferisce a Teilhard de Chardin, a Jean Paul Sartre, alla crisi del cattolicesimo, sino ad analizzare il problema del lavoro e della proprietà.
22 – Un destino seguendo Cristo (1967)
Con questo volume Ubaldi conclude la 2a parte del periodo brasiliano. Diversamente dagli altri testi – dove è descritta la bellezza dell’ideale – in questo viene presentata la lotta dell’ideale trapiantato in terra. La descrizione si fa realistica, in quanto destinata ad un “collaudo terreno”, per considerare come l’evoluzione possa avvenire nella realtà rappresentata dal mondo. Per questo nel raccontare la “strana storia” di un uomo sui 78 anni -impegnato nella “grande avventura del superamento evolutivo”, anche attraverso la povertà evangelica – dichiara che la morale del libro è quella di “lottare sempre per evolvere, invece che corrompersi nel benessere”.
23 - Pensieri (1970)
In questo testo Ubaldi sintetizza gran parte delle tesi fondamentali del suo pensiero. Così, in una parte del volume – intitolata Come orientare la propria vita - si sofferma sulla salutare opportunità per ogni uomo d’autodirigersi e d’imparare dalla vita stessa. In tale linea di pensiero delinea alcuni semplici, ma fondamentali principi, atti ad istituire una nuova morale utilitaria, per evitare la negatività e per produrre una progressiva moralizzazione. E1 in quest’ottica che indica la via di come poter costruire l’uomo cosciente, intelligente, lavoratore, spiritualmente forte e collettivamente organizzato.
24- Cristo e la sua legge(1971)
Pubblicato nel Natale del 1971 – a quarant’anni dall’inizio del suo primo libro, così come aveva profetizzato all’inizio, nel 1931, ed a soli due mesi dalla sua morte – il libro con i suoi venti capitoli rappresenta il coronamento di tutta l’Opera, “vertice della piramide”ed anche – come egli stesso confida – “punto finale della mia vita e “termine della mia missione”. Così nella prima parte del libro Cristo viene presentato come centro di riferimento di tutta la sua visione, essenza del fenomeno evolutivo, redentivo e salvifico, “visto non solo per fede, ma anche con la logica e la ragione”. Nella seconda parte si riflette sul Vangelo e sui problemi sociali. Lo stesso Ubaldi confessa: “Questo libro oggi potrà sembrare battaglia, mentre esso è purificazione, potrà sembrare condanna, mentre esso è sviluppo”. Così l’Opera, nata nel Natale del 1931 è compiuta nel Natale del 1971.
FONTE
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