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Posts written by **Ishtar**

view post Posted: 7/3/2015, 12:16 L’inganno nascosto dietro al dado - Attenzione a ciò che mangiamo

L’inganno nascosto dietro al dado



Il colorante E150C contenuto nel dado vegetale è stata classificata come 'potenzialmente cancerogena'



Il dado viene spesso utilizzato in cucina, ma contiene ingredienti controversi come gli esaltatori di sapidità, che sarebbe meglio non assumere. Secondo la dottoressa Chiara Cevoli l’utilizzo di questi ingredienti costituisce “un inganno per il consumatore” in quanto sono utilizzati per “migliorare il sapore di alimenti fatti con materie prime di scarsa qualità“. Inoltre, fa notare la nutrizionista, “il colorante E150C ha un limite di consumo molto restrittivo poiché un suo sottoprodotto è stato classificato dallo IARC come sostanza potenzialmente cancerogena“.

Se vi piace cucinare, vi piace la buona cucina e ci tenete alla salute, su internet trovate diverse ricette per preparare il dado vegetale in casa. Oppure potete guardare il video sotto.


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view post Posted: 7/3/2015, 10:01 Come riciclare le bustine di tè - Risparmiare con pochi gesti

Come riciclare le bustine di tè



Come riciclare le bustine di tè
Una volta consumate le bustine di tè possono essere riutilizzate in caso di ustioni, tagli e perfino come trattamento antirughe.

Come riciclare le bustine di tè

Oltre ad avere proprietà benefiche come antiossidante e nella prevenzione di alcune cardiopatie, consumare tè fa bene anche all'ambiente e al nostro portafogli. Secondo il sito "Ambientebio", infatti, anzichè finire nella spazzatura le bustine di tè possono essere riutilizzate per diversi scopi.

Applicare le bustine umide sulla pelle in caso di ustioni e scottature, può servire ad alleviare il dolore; in caso di tagli da rasatura sono da applicare fredde umide. Le bustine possono essere inoltre mescolate al terreno per avere un concime naturale a costo zero.

Messe in frigo e poi posizionate sul viso e sugli occhi regalano un effetto antirughe rilassante, utile per sgonfiare le occhiaie perchè rilasciano i tannini che aiutano a rilassare gli occhi e la pelle.

Ecco altri possibili utilizzi:

Le bustine si possono riutilizzare per fare un’altra infusione e utilizzare per coprire i capelli bianchi in modo molto naturale. Basta aggiungere un cucchiaio di rosmarino e uno di salvia e lasciare il tutto in infusione per un’intera notte. Dopo lo shampoo abituale versiamo la lozione sui capelli e non lavateli.

Possiamo utilizzare anche le bustine per tingere in modo naturale i tessuti. Lasciamo in infusione le bustine per una mezz’ora abbondante e poi immergiamo i tessuti naturali nel liquido raffreddato e lasciamo agire per un’ora abbondante.Laviamo poi il tessuto con acqua e aceto o acqua e sale per fissare il colore.

Per rilassare i piedi potete fare un pediluvio in acqua calda con abbondanti bustine di tè, oltre ad essere un ottimo defaticante elimina ogni cattivo odore.

Con le bustine del tè verde usate possiamo fare un infuso e aggiungere delle gocce di limone, per realizzare un tonico che risveglia la nostra pelle, conferendo più luminosità.

Le bustine di tè messe nei ripiani del frigorifero assorbono gli odori, potete metterle in una ciotolina e collocarle in un angolo.
Le bustine degli infusi che sono molto profumati possono venire aperte e il contenuto messo ad essiccare e poi fare dei sacchettini profumati da utilizzare dentro gli armadi.

L’infuso di tè raffreddato è utile anche per pulire pavimenti e vetri senza lasciare aloni in modo impeccabile. Ottimo il tè nero per dare luce al legno scuro. Questo infuso è utile anche per pulire i mobili in legno non verniciati.


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view post Posted: 6/3/2015, 09:31 ECCO LE 10 MULTINAZIONALI PIÙ PERICOLOSE AL MONDO - Comportamento sociale

ECCO LE 10 MULTINAZIONALI PIÙ PERICOLOSE AL MONDO



Non importa dove tu viva, è impossibile scappare alla globalizzazione. L’unica via d’uscita è informarsi per scegliere con coscienza prima di comprare.

Iniziare a coltivare e a produrre i propri alimenti, ridurre il consumo di petrolio e dei suoi derivati, riforestare, comprare solo il necessario, ascoltare la propria voce interiore invece di quella della pubblicità.

Sono piccoli passi per sfuggire ai grandi mostri, e ricordarsi sempre che il potere di scelta è nostro, non diamo loro la soddisfazione di cadere nelle loro grinfie.



1. Chevron
Sono diverse la grandi compagnie petrolifere che starebbero in questa lista, ma la Chevron merita un posto d’eccezione.

Tra il 1972 e il 1993 la Chevron (allora Texaco) ha riversato 18 miliardi di galloni di acqua tossica nei boschi tropicali dell’Ecuador senza intervenire minimamente, distruggendo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e facendo ammalare le popolazioni indigene.

Nel 1998 la Chevron ha contaminato anche gli Stati Uniti, la città di Richmond (California) ha querelato la compagnia per smaltimento illegale di sostanze inquinanti senza aver effettuato il trattamento delle acque reflue, contaminando così le forniture di acqua. Lo stesso è accaduto nello New Hampshire nel 2003.

La Chevron è stata responsabile della morte di diversi nigeriani che hanno protestato contro l’impresa per la sua presenza e per lo sfruttamento del delta nigeriano.

La compagnia ha pagato la milizia locale conosciuta per i suoi abusi contro i diritti umani, per mettere a tacere le proteste, fornendo loro perfino elicotteri e barche. I militari aprirono il fuoco contro i manifestanti, e rasero poi al suolo i loro villaggi.



2. De Beers
Questa impresa non bada a spese, e finanzia, appoggia e crea autentiche guerriglie e dittature del terrore per poter continuare a ottenere, attraverso lo sfruttamento di bambini e adulti, la pietra preziosa.

In Botswana, De Beers è stata accusata per la “pulizia” delle terre da cui estrae i diamanti, e per il trasferimento forzato dei popoli indigeni che vivevano li da migliaia di anni. Pare che il governo abbia tagliato le forniture d’acqua, minacciato, torturato e impiccato pubblicamente i dissidenti.

Per non parlare della sua quasi totale assenza di responsabilità verso l’ambiente, degli inesistenti diritti dei lavoratori, delle vite umane, e delle sue campagne sudice e maschiliste.



3. Philip Morris
Philip Morris è il più grande produttore di sigarette degli Stati Uniti e del mondo.

È ormai noto che le sigarette causano cancro nei fumatori, e difetti di nascita nei bambini di madri che fumano durante la gravidanza.

Il fumo di sigaretta contiene 43 cancerogeni conosciuti e più di 4.000 sostanze chimiche, incluso il monossido di carbonio, la formaldeide, il cianuro di idrogeno, l’ammoniaca, la nicotina e l’arsenico.

La nicotina, sostanza chimica che costituisce il principale elemento psicoattivo nel tabacco, da dipendenza psicologica. Fumare aumenta la pressione arteriosa, danneggia il sistema nervoso centrale e la costrizione dei vasi sanguigni.

Le cicche di sigarette sono uno dei principali inquinanti che i fumatori buttano via quotidianamente e sono lenti a degradarsi. Molti di questi filtri si fanno strada nel terreno o nell’acqua, dove i loro componenti chimici si comportano come vere sanguisughe.

Il tabacco contamina la terra con gli estesi ettari di monocoltivazione, cosparsi quotidianamente con agrotossici, e anche la sua produzione industriale inquina (si utilizzano, infatti, enormi quantità di carta, cotone, cartone, metallo, combustibili …), il suo consumo inquina l’atmosfera, danneggia chi le compra e chi sta loro vicino.

Le sue cicche impiegano anni a degradarsi disperdendo nel terreno e nell’acqua un’enorme quantità di sostanze tossiche.



4. Coca-Cola
La bevanda preferita del mondo o “il latte del capitalismo”, accumula querele e sanzioni in diversi paesi a causa delle gravi contaminazioni, delle cattive pratiche lavorative e per l’uso di acque non autorizzate.

Nella fase di produzione, la compagnia utilizza quasi tre litri di acqua per ogni litro di prodotto finito.

Le acque di scarto sono costituite da sostanze inquinanti che la multinazionale deposita in luoghi protetti, come accadde in Colombia, situazione per la quale fu multata nell’agosto scorso dalla Segreteria Regionale per l’Ambiente del municipio di Bogotá. È stato dimostrato che la compagnia aveva scaricato acque residuali nell’Humedal de Capellanía, nella zona di Fontibón.

Il fatto è considerato un attentato contro un’area di speciale importanza e protezione ecologica. Il processo di inquinamento dell’Humedal de Capellanía iniziò con la scadenza del permesso di riversamento concesso alla multinazionale per cinque anni e con la non autorizzazione della Segreteria per l’Ambiente a rinnovare tale permesso.

Successivamente, grazie a dei sopralluoghi tecnici, è stato verificato lo stato della rete fognaria di Coca-Cola e la realizzazione di discariche industriali, chiaramente non autorizzate.

Una situazione molto simile si è verificata in India nel 2005, dove un migliaio di manifestanti hanno marciato per chiedere la chiusura dello stabilimento vicino Varanasi. Denunciavano che tutte le comunità vicine agli stabilimenti di imbottigliamento Coca-Cola stessero subendo l’espropriazione delle loro terre e l’inquinamento delle falde acquifere.

Analisi tossicologiche hanno dimostrato la presenza di alte percentuali di pesticidi vietati come il DDT e, da “buoni vicini”, hanno distribuito i loro scarichi industriali ai contadini di Mehdigani dicendo che sarebbero serviti da “concime”. Il risultato è che oggi quei suoli sono sterili.

Come se non bastasse, la bevanda in questione, oltre a consumare acqua in eccesso, non apporta nessun elemento nutritivo, anzi, contiene alte concentrazioni di zucchero, uno dei fattori che maggiormente contribuisce all’obesità che colpisce sempre di più le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, generando inoltre, problemi dentali. L’effetto dissetante è dato dall’acido fosforico.

Sapevate che …

La Spagna è il paese europeo che consuma più Coca-Cola?
Prodotti come Fanta, Sprite, Aquarius, Nestea, Minute Maid, Tab, Sonfil, Finley, Nordic Mist o Fruitopia (ce ne sono 324 diversi) appartengono a Coca-Cola?
Una lattina da 33 cl. contiene 35 gr. di zucchero?
Nel 1931 Coca-Cola ha cambiato l’abito verde di Babbo Natale con quello rosso in una campagna pubblicitaria, per abbinarlo al colore della sua società?
Alcune università ad Atlanta, Toronto, California, Irlanda o Berlino hanno già espulso Coca-Cola dai propri campus?
Le bottiglie di plastica di Coca-Cola non sono di materiale riciclato, ma di plastica vergine?
Sarà stata una casualità che l’ex presidente messicano Fox fosse anche ex rappresentante di Coca-Cola? e che Adolfo Calero, ex amministratore di Coca-Cola, fosse agente della CIA e volto pubblico della ContraNicaragüense? e l’ambasciatore degli Stati Uniti in India? e il magnate golpista Cisneros, in Venezuela? e il ministro Jorge Presno, in Urugay?
Dispone di delegazioni in più di 200 paesi, tra i quali anche paradisi fiscali come il Bahrein o le isole Cayman, per evadere le tasse a proprio beneficio?
Nel 2003 ottennero benefici per 21.044 milioni di dollari (la metà delle spese previste dall’ONU per garantire l’educazione primaria a tutti i bambini del mondo)?
Guida potenti gruppi di potere: si oppose al trattato di Kyoto attraverso le sue lobby US Council for International Business e la Business Round Table, cambiò regolamenti nell’UE attraverso l’American Chamber of Commerce, è la fondatrice dell’International Life Science Institute che influenza molto la FAO e la OMS, ecc.?
Contiene prodotti transgenici?
La prossima volta che compri una bevanda, ricorda l’inquinamento degli Humedales, l’uso non autorizzato di acque sotterranee, la violenza, che un litro equivale a tre … non è meglio una limonata?



5. Pfizer
Come se la massiccia sperimentazione su animali non fosse già abbastanza straziante, Pfizer ha deciso di utilizzare i bambini nigeriani come fossero porcellini d’India.

Nel 1996 la casa farmaceutica andò a Kano, in Nigeria, a testare un antibiotico sperimentale nel terzo mondo, per combattere malattie come il morbillo, il colera e la meningite batterica.

Diedero trovafloxacina a circa 200 bambini. Decine di loro morirono nell’esperimento, mentre molti altri svilupparono malformazioni fisiche e menomazioni mentali.

Pfizer può vantarsi anche di essere tra le prime dieci compagnie statunitensi responsabili dell’inquinamento atmosferico. Per non parlare degli incentivi milionari che fornisce ai medici e ai governi affinché prescrivano i suoi “farmaci”.



6. McDonald’s
Ogni anno migliaia di bambini consumano il fast food (“cibo veloce”) di un’impresa responsabile della deforestazione dei boschi, dello sfruttamento dei lavoratori, e della morte di milioni di animali: McDonald’s.

Strategie di marketing abilmente architettate hanno permesso l’espansione di McDonald’s in 40 paesi, dove l’empatica immagine di Ronald McDonald e il suo Happy Meal, vende ai bambini il gusto per il cibo rapido, associandolo a un’idea di allegria.

Questa pubblicità ha avuto un grande successo in diverse parti del mondo, contribuendo agli alti tassi di obesità infantile.

L’alimentazione che propone questa impresa è totalmente carente di sostanze nutrienti. Inoltre, questo cibo è conosciuto in tutto il mondo come “cibo spazzatura”, e non è un caso che riceva questo nome.

Gli hamburger e i “nuggets” offerti da McDonald’s provengono da animali mantenuti in condizioni artificiali per tutta la loro vita: privati di aria libera e luce solare, vengono ammucchiati al punto da non poter allungare le zampe o le ali (nel caso dei polli), rimpinzati di ormoni per accelerare la crescita e di antibiotici per arrestare le molteplici infezioni alle quali sono esposti a causa delle insalubri condizioni che genera il sovraffollamento.

I polli vengono fatti ingrassare al punto che le zampe non sono più in grado di reggere il loro peso. Per la concessione del franchising, McDonald’s acquista a basso prezzo terreni che prima ospitavano boschi tropicali e li deforesta per consacrarli all’allevamento. Offre salari minimi ai suoi dipendenti, approfittando delle minoranze etniche e assumendo minori.

I prodotti di McDonald’s, con il loro alto contenuto di grassi, zuccheri e sale, contribuiscono al sovrappeso dei bambini, alla resistenza all’insulina e al conseguente Diabete di Tipo 2. Ah, vi avevo detto che è stata una delle finanziatrici della campagna di George W. Bush?



7. Nestlé
Neslté e la sua enorme distesa di crimini contro l’uomo e la natura, come la massiccia deforestazione nel Borneo – l’habitat degli orango è stato seriamente compromesso – per coltivare la palma da olio, l’acquisto di latte dalle fattorie confiscate illegalmente da un despota in Zimbabwe.

La Nestlé iniziò a provocare gli ambientalisti con le sue ridicole affermazioni che l’acqua imbottigliata è “ecologica”, da li in poi la sua sinistra rete di controllo e distruzione è andata dipanandosi.

Nestlé ha condotto campagne a livello mondiale per convincere le madri dei paesi in via di sviluppo a utilizzare il suo latte per neonati al posto del latte materno, senza fornire le informazioni sui possibili effetti negativi.

Pare che Nestlé abbia assunto donne vestite da infermiere per portare gratuitamente il latte in polvere in questi paesi, latte che viene spesso mischiato con acqua contaminata. I mezzi di informazione non hanno parlato dei bambini morti di fame perché, una volta finito il latte, le loro madri non potevano permettersi di comprarne altro.



8. British Petroleum
Chi potrebbe dimenticare l’esplosione, nel 2010, di una piattaforma petrolifera nella costa del Golfo del Messico, che causò 11 morti oltre alle migliaia di uccelli, tartarughe marine, delfini e altri animali, distruggendo la pesca e l’industria del turismo della regione? Questo non è stato il primo crimine contro la natura commesso dalla BP.

Tra gennaio del 1997 e marzo del 1998, BP ha provocato la bellezza di 104 fuoriuscite di petrolio. Tredici lavoratori della squadra di perforazione morirono nel 1965 durante un’esplosione, 15 in un’esplosione nel 2005.

Ancora nel 2005, un traghetto che trasportava lavoratori della compagnia, naufragò provocando la morte di 16 di loro. Nel 1991, la EPA (Agenzia ambientale degli stati Uniti) menzionò la BP come l’impresa più inquinante degli Stati Uniti.

Nel 1999 la compagnia fu accusata di uso illegale di sostanze tossiche in Alaska, poi, nel 2010, di aver immesso pericolosi veleni nell’aria, in Texas. Nel luglio 2006 gli agricoltori colombiani ottennero un accordo con la BP dopo averla accusata di ricorrere a un regime di terrore portato avanti dai paramilitari del governo colombiano che proteggevano l’oleodotto di Ocensa. Non c’è modo di far agire correttamente la BP.


9. Monsanto
Monsanto, è l’impresa che ha creato e sostiene gli alimenti geneticamente modificati, gli ormoni della crescita per i bovini, l’avvelenamento con prodotti agrotossici.

La lista di Monsanto include: la creazione dei semi “suicidi” (Terminator), brevettati allo scopo di generare piante che non producono semi, costringendo così gli agricoltori a ricomprarli ogni anno; l’istituzione di lobby che etichettino con la dicitura “libero da ormoni” il latte e il latte artificiale per neonati (questa dicitura si trova anche se il bovino ha ingerito ormoni della crescita, un comprovato agente cancerogeno).

Così come un’ampia gamma di violazioni ambientali e della salute umana associate all’uso dei veleni Monsanto – soprattutto l’Agente Arancio.

Tra il 1965 e il 1972 la Monsanto ha riversato illegalmente tonnellate di residui altamente tossici nelle discariche del Regno Unito. Secondo l’Agenzia per l’Ambiente, trent’anni dopo, i prodotti chimici stavano ancora contaminando le falde acquifere e l’aria.

Monsanto è nota per aggredire i propri agricoltori che invece afferma di “sostenere”, come quando denunciò un agricoltore facendolo incarcerare per aver conservato i semi del raccolto di una stagione per piantarli la stagione seguente.



10. Vale
La miniera Vale, transnazionale brasiliana presente in 38 paesi, è la più grande impresa di sfruttamento di minerali dell’America Latina e la seconda a livello mondiale.

Tra i vari meriti, spicca quello di aver partecipato allo sviluppo della centrale idroelettrica di Belo Monte, situata ad Altamira, in Brasile.

Il progetto, infatti, ha colpito il fiume Xingú, la principale fonte di sostentamento della regione, causando un drastico cambiamento nel paesaggio amazzonico e nella vita di migliaia di popolazioni che vivono lungo le sponde di uno dei principali fiumi del Brasile.

A Carajás, nella regione brasiliana di Pará, numerose famiglie sono state sgomberate, hanno perso le loro case e ognuno ha qualche parente morto a causa della costruzione della linea ferroviaria realizzata dall’impresa, denunciata anche per le pessime remunerazioni e condizioni di lavoro dei propri impiegati.

Le conseguenze del modo di agire della miniera non si limitano solo al Brasile. Nella regione di Tete, in Mozambico, un’intera popolazione è stata cacciata dalla sua terra affinché l’impresa potesse portare avanti lo sfruttamento del carbone.

In cambio l’impresa ha costruito un insediamento in cui le case e i servizi pubblici non sono sufficienti a garantire le condizioni basilari per lo sviluppo della popolazione.

Esistono purtroppo molte altre corporazioni che si sono guadagnate tutto il diritto di essere presenti in questa lista, come la Samsung, la Tepco, Barclays, Microsoft, Intel, Sony … ecc. [Fonte: http://ecocosas.com/eg/las-10-multinaciona...osas-del-mundo/ – Scelto e Tradotto per www.comedonchisciotte.org da Silvia Soccio].


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view post Posted: 6/3/2015, 09:26 PASSATO, PRESENTE E FUTURO COESISTONO NELL’UNIVERSO - Universo&numerologia

PASSATO, PRESENTE E FUTURO COESISTONO NELL’UNIVERSO. UNA NUOVA TEORIA STABILISCE CHE TUTTO È GIÀ DECISO?



Tutti noi percepiamo il tempo come un fiume nel quale si susseguono passato, presente e futuro. Secondo il dottor Bradford Skow, professore di filosofia presso il Massachusetts Institute of Technology, questa sensazione è sbagliata. Egli sostiene che lo spazio-tempo è un unico blocco dove passato, presente e futuro esistono insieme. Addio libero arbitrio?

La questione del “tempo” ha da sempre incuriosito i sapienti di tutti i tempi, dai filosofi dell’antica Grecia ai fisici quantistici dell’epoca contemporanea.

Ma che cosa è il tempo? «Io so che cosa è il tempo, ma quando me lo chiedono non so spiegarlo», diceva Sant’Agostino nel 4° secolo.

Un millennio prima, il filosofo greco Eraclito aveva coniato l’aforisma “Panta Rei”, tradotto in “Tutto Scorre”, volendo sottolineare che l’uomo non potrà mai fare la stessa esperienza due volte, dato che ogni ente è soggetto alla legge del mutamento.

Ma davvero il tempo è come un fiume che scorre, sul quale ci muoviamo come una nave che naviga tra passato, presente e futuro?

Secondo una recente teoria proposta dal dottor Bradford Skow, professore di filosofia presso il Massachusetts Institute of Technology, questa immagine del tempo potrebbe essere sbagliata. A suo avviso, il tempo non si muove in avanti, ma piuttosto è sempre presente.

È la nostra percezione a darci l’impressione del “trascorrere del tempo”. In realtà, il tempo non scorre, il tempo “è”. Dunque, tutti gli eventi possibili sono già presenti nel cosmo. Noi non dobbiamo fare altro che scoprirli vivendoli.

Questo significa che non esiste il libero arbitrio, che tutto è già scritto? No, anche le scelte che faremo in quello che percepiamo come futuro, in realtà le abbiamo già fatte. Scopriremo cosa abbiamo scelto quanto dovremo scegliere!

Nel suo libro “Objective Becoming”, Skow esamina alcune delle teorie che sono state avanzate per spiegare il tempo. «Quando si chiede alle persone di spiegare il tempo, solitamente utilizzano una metafora», spiega Skow. «Dicono che il tempo è come un fiume, o che navighiamo attraverso il tempo come una nave sul mare».

A suo parere, gli eventi “passati” non svaniscono per sempre, ma esistono in diverse parti dello spazio-tempo. «La teoria dell’universo-blocco afferma che siamo estesi nel tempo in modo simile a come siamo estesi nello spazio», dice Skow.

«Il nostro passaggio attraverso lo spazio-tempo non è come la semplice successione di singoli fotogrammi: tutte le esperienze che avete avuto ieri, la settimana scorsa, o anche anni fa, sono tutte reali», conservate in qualche punto dello spazio-tempo.

Come dice il generale Massimo Decimo Meridio, protagonista de Il Gladiatore, «ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità!».



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view post Posted: 6/3/2015, 09:24 STEPHEN HAWKING: IL BOSONE DI HIGGS POTREBBE DISTRUGGERE L’UNIVERSO - Universo&numerologia

STEPHEN HAWKING: IL BOSONE DI HIGGS POTREBBE DISTRUGGERE L’UNIVERSO



Nella prefazione scritta per il libro "Starmus, 50 Years of Man in Space", lo scienziato allerta sui potenziali rischi legati agli esperimenti sulla cosiddetta "particella di Dio".

[La Repubblica] Il bosone di Higgs – altrimenti conosciuto come “particella di Dio” – può avere il potenziale per distruggere l’universo.

L’avvertimento è dell’astrofisico inglese Stephen Hawking, che lo scrive nella prefazione del libro Starmus, 50 Years of Man in Space, una raccolta di conferenze tenute da scienziati e astronomi, tra cui gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin.

Secondo il celebre fisico, a livelli di energia molto elevati, il bosone potrebbe improvvisamente diventare instabile, causando un “catastrofico decadimento del vuoto” tale da far collassare il tempo e lo spazio, e non ci accorgeremmo nemmeno che sta succedendo.

Hawking sottolinea che questo scenario è molto improbabile, perché i colleghi non hanno a disposizione un collisore di particelle abbastanza grande per un esperimento di questa portata.

Con una nota sarcastica infatti Hawking aggiunge che “un acceleratore di particelle capace di raggiungere 100 miliardi di GeV sarebbe più grande della Terra, ed è improbabile che si possano ottenere i finanziamenti per realizzarlo nel clima economico attuale”.

Secondo il fisico comunque, nell’eventualità che lo si costruisse, il bosone di Higgs “potrebbe diventare metastabile a energie superiori a 100 miliardi di giga-elettronvolt (GeV)”.

In sostanza, se gli scienziati dovessero intraprendere un esperimento simile, l’universo potrebbe subire un catastrofico decadimento del vuoto, cioè la bolla del vero vuoto si espanderebbe alla velocità della luce. Il disastro secondo Hawking “potrebbe accadere in qualsiasi momento”.

L’affermazione ha portato il professor John Ellis, fisico teorico del Cern, a rispondere prontamente per tranquillizzare gli animi: “Deve essere chiaro che la scoperta del bosone di Higgs al Large Hadron Collider (Lhc) non ha causato questo problema, e le collisioni nell’Lhc non potrebbero innescare instabilità, perché le loro energie sono troppo basse”.

È dello stesso avviso Nicola Mori, ricercatore in fisica all’Università di Firenze, che abbiamo contattato per capire meglio il problema sollevato da Hawking.

Mori ci spiega che da una parte “è vero che i fisici stanno cercando di studiare il fenomeno a energie molto alte con Lhc, e che progettano in futuro di costruire nuove macchine per aumentare questa energia, ma è bene sapere che nell’universo esistono oggetti e processi fisici che lavorano a energie molto maggiori di quelle di Lhc – per essere precisi fino a un milione di volte – e per ora nessuno di questi processi ha causato un catastrofico decadimento del vuoto”.

In altre parole, “oggi siamo in grado di osservare raggi cosmici che arrivano dal Cosmo sulla Terra con un’energia un milione di volte maggiore di quella delle particelle che girano dentro all’Lhc, ma nessuno di questi raggi cosmici ha causato danni”.

“Quella di Hawking – che resta uno dei più grandi luminari del nostro tempo – è quindi da vedere come una speculazione teorica, un fatto che si potrebbe verificare a energie ancora maggiori di quelle dei raggi cosmici di cui si parlava sopra”, conclude Mori e sottolinea che “la cosa più importante, al di là di speculazioni e idee pindariche, e l’unica cosa sicura è che non siamo ancora in grado di distruggere l’universo”.


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view post Posted: 6/3/2015, 09:22 VIVIAMO IN UN “MULTIVERSO”? - Universo&numerologia

VIVIAMO IN UN “MULTIVERSO”? IL NOSTRO UNIVERSO POTREBBE ESSERE SOLO UNA BOLLA IN UN MARE SPUMEGGIANTE DI BOLLE



Una serie di esperimenti innovativi potrebbe gettare nuova luce sull'idea di “multiverso”, la teoria secondo la quale il nostro universo è solo uno tra i tanti esistenti. I ricercatori sperano di trovare la prova empirica definitiva a conferma della teoria.

Non più un uni-verso, ma un multi-verso, cioè un insieme di numerosi universi.

Alcuni scienziati teorizzano che l’universo in cui viviamo potrebbe essere una bolla in una mare spumoso di altri universi-bolla.

Con l’ausilio di una nuova serie di esperimenti e osservazioni, i ricercatori sperano di trovare la “pistola fumante” che provi la teoria dei multiversi.

All’Istituto Perimeter di Fisica Teorica in Canada, dicono che la teoria degli universi multipli nasce dall’idea che all’inizio del tempi vi sia stato il vuoto, fonte primordiale di energia (chiamata energia oscura, energia del vuoto, campo di inflazione o campo di Higgs).

Leggi anche:

Un teologo medievale già ipotizzava l’esistenza di altri universi

Il nostro Universo è un ologramma: è la proiezione di un cosmo più semplice

Questa energia può essere legata alle fluttuazioni dei campi quantistici che emergono quando si osserva lo spazio a distanze estremamente piccole oppure in intervalli di tempo estremamente ridotti, allorché gli effetti quantistici entrano in gioco in modo decisivo.

“Come l’acqua in una pentola comincia a bollire, questa alta energia ha cominciato a evaporare, formando delle bolle”, spiegano i ricercatori. “Ogni bolla conteneva altro vuoto, la cui energia era chiaramente inferiore. Questa energia ha spinto le bolle ad espandersi”. Ognuna di queste bolle è un universo.

Inevitabilmente, alcune bolle si sono scontrate ed è possibile che abbiano prodotto bolle secondarie. “In questo quadro, il nostro universo è una bolla in un mare schiumoso (quantistico) di universi bolla”, spiega il gruppo di ricerca.

L’ipotesi è fonte di disaccordo nella comunità dei fisici. Alcuni fisici dissentono, e affermano che la teoria deve essere oggetto di appropriati studi scientifici, richiedendo una qualche prova sperimentale. “Stiamo cercando di scoprire quali previsioni verificabili di questo modello possono esserci”, dice Matthew Johnson.

L’idea è quella di prendere in considerazione i rari casi in cui il nostro universo bolla viene a collisione con un altro universo bolla. “Dobbiamo simulare l’intero universo”, continua Johnson. “Si comincia con un multiverso simulato al computer che contiene due bolle, e vedere cosa succede quando esse si scontrano. Poi, posizioniamo osservatori virtuali in vari luoghi e verificare quali possano essere gli effetti visibili dello scontro”.

Secondo Johnson, uno degli effetti della collisione del nostro universo-bolla con un altro universo-bolla potrebbe essere un “grande disco nel cielo”, una sorta di livido circolare impresso nella radiazione cosmica di fondo. Al momento, però, nessuna struttura del genere è ancora stata rilevata.


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view post Posted: 4/3/2015, 16:59 Puglia, studenti italiani ristrutturano le casupole dei braccianti africani che denunciarono il capo - Immigrazione - povertà - esclusione sociale

Puglia, studenti italiani ristrutturano le casupole dei braccianti africani che denunciarono il caporalato



Dopo aver tentato invano di trovare una casa in affitto per Mussa, sudanese e rifugiato politico, un gruppo di giovani di Nardò, in provincia di Lecce, lo sta aiutando a sistemare il rudere in cui lui e altri braccianti vivono in campagna. I volontari dell’associazione Diritti a Sud, in prevalenza studenti, usano il sistema dell’autorecupero e spendono solo il proprio tempo.

Prendono i materiali di scarto di un appartamento in ristrutturazione e, aiutando i proprietari a disfarsi dell’ingombro, ottengono gratis quello che serve per isolare termicamente la casa abbandonata. Non solo sui barconi si muore di freddo. Negli ultimi anni, è successo più volte che dei lavoratori migranti siano morti nella campagne per le condizioni in cui sono costretti a vivere, ad esempio a Rosarno, in Calabria dove in questo momento è in corso la raccolta degli agrumi.

“Un’ora di lavoro in campagna è pesante quanto un giorno in fabbrica” dice Mussa. Al ritorno dai campi, avere un letto con un materasso fa la differenza per recuperare la fatica. Lo ha rilevato anche il team sanitario di Emergency, che durante le raccolte stagionali è presente nelle campagne con un ambulatorio mobile. La maggior parte dei problemi fisici dei braccianti sono legati al luogo in cui dormono, non solo al lavoro agricolo. Vivono in condizioni di emergenza umanitaria per tutto l’anno, senza acqua e senza corrente elettrica, in ghetti o in ricoveri di fortuna. Una tendopoli aperta per un paio di mesi in estate durante la stagione della raccolta non ha risolto il problema. Lavorando in nero, gli stagionali non possono usufruire di un medico temporaneo in un luogo diverso dalla residenza per motivi di lavoro. Nonostante la maggioranza sia in regola con il permesso di soggiorno non riesce ad avere l’assistenza sanitaria. Una spia del preoccupante isolamento sociale di questi lavoratori.

Diritti a Sud organizza anche corsi di italiano gratuiti nella sede della biblioteca regionale, nello splendido centro storico barocco di Nardò. “È incredibile quanta voglia hanno di studiare questi ragazzi nonostante le condizioni pessime in cui sono costretti a vivere” racconta Paola Fracella, diciannove anni, studentessa universitaria e insegnante volontaria di italiano per stranieri.

Mussa è stato uno dei leader dello sciopero dei raccoglitori di angurie e pomodori che nel 2011 bloccò temporaneamente la produzione neretina e portò all’introduzione nel codice penale del reato di caporalato. Mentre al tribunale di Lecce è in corso il processo “Sabr” contro imprenditori italiani e stranieri accusati di riduzione in schiavitù, in Puglia i braccianti continuano a essere schiavizzati dai caporali e dalle aziende agricole. Il prezzo delle angurie sul mercato di Milano lo decide Nardò. Un dettaglio che fa capire la forza economica dell’imprenditoria agricola neretina, oggi al banco degli imputati per sfruttamento. Il Comune non si è costituito parte civile nel processo. La motivazione data dal sindaco Marcello Risi (centrosinistra) è che i due reati contestati, di riduzione in schiavitù e caporalato, “effettivamente appaiono non sussistere”, il secondo perché entrato in vigore dopo lo sciopero e dopo i fatti contestati agli imputati. Il processo, però, non si è ancora chiuso.


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view post Posted: 4/3/2015, 11:10 Lillian Weber, a 99 anni, cuce per beneficenza: un abito al giorno per le bambine povere - Anziani

Lillian Weber, a 99 anni, cuce per beneficenza: un abito al giorno per le bambine povere. "Arriverò almeno a 1000"



La determinazione non ha età. Ogni giorno negli ultimi tre anni Lillian Weber si è alzata, si è messa a cucire e a fine giornata ha confezionato un abito nuovo. Piccolo particolare? Lillian ha 99 anni, 100 il prossimo maggio. E lo fa per una buona, buonissima causa: aiutare le bambine bisognose nel mondo.

Sembra una vecchietta come tante altre. Capelli color panna cotonati, spessi occhiali allentati sulla punta del naso, bocca corrucciata. Ma ad oggi Lillian, residente nell'Iowa, ha donato oltre 840 abiti a Little Dresses for Africa, un'organizzazione cristiana no profit che si occupa di distribuire abiti alle bambine e ragazze in difficoltà. L'obiettivo di questa risolutissima signora è però di arrivare al tetto dei 1000 prima del prossimo compleanno: "Quando arriverò a 1000 andrò ancora avanti, se sarò in grado. Non c'è motivo di starsene con le mani in mano", ha detto alla tv locale WQAD. Gli abiti da lei creati sono spediti dalla onlus negli orfanotrofi, nelle chiese e nelle scuole di 47 paesi dell'Africa e in altre zone povere del pianeta come Haiti, l'Honduras, la Thailandia, il Messico e alcune parti degli Stati Uniti; "Non inviamo solo vestiti, inviamo speranza" recita il sito ufficiale.

La cosa ancora più straordinaria nella storia di questa mani-di-forbice quasi centenaria è che oltre alla determinazione mantiene vivissima la creatività; ogni abito che confeziona è unico e diverso: "Sono tutti personalizzati - ha raccontato sua figlia Linda alla tv locale - per lei non è sufficiente creare gli abiti, a ciascuno deve dare un tocco personale, qualcosa di speciale".

Tutto ebbe inizio con un documentario sulle organizzazioni no-profit, nel 2011, che diede a Lillian la forza di volontà di fare qualcosa in prima persona per aiutare gli altri. A lei si unirono altre signore del quartiere, tutte ottantenni, e assieme decisero di dare il proprio contributo all'organizzazione benefica. Uno spirito d'iniziativa che ricorda quello delle protagoniste di Calendar Girls, storia vera di un gruppo di donne anziane dello Yorkshire che decise di posare senza veli in un calendario per raccogliere fondi per la ricerca contro la leucemia.



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view post Posted: 3/3/2015, 16:37 Il linguaggio segreto di segni e coincidenze - Angeologia & messaggi dagli "Esseri di Luce"

Il linguaggio segreto di segni e coincidenze

L'universo manda segnali a tutti noi. Possiamo riconoscere questi segnali grazie alla "segnianalisi".

Nel corso della nostra vita, tutte le volte che abbiamo creduto di aver trovato la strada giusta, è accaduto qualcosa, spesso delle coincidenze, che ci ha fatto cambiare direzione e arrivare là dove mai avremmo immaginato di avventurarci.

Ogni cosa che accade ha un significato nascosto, non è un caso. Ciò che accade lungo il nostro percorso è un messaggio del Cielo, in un modo o nell'altro. Quando capisci ciò, cominci a guardare non solo all'evento esterno, ma anche al suo significato nascosto.

La saggezza di Dio ci manda segni che dall'eternità scendono in Terra. Siamo continuamente circondati da segni che cercano di indicarci qual è la strada giusta.

Se abbiamo un problema e abbiamo bisogno di una indicazione, possiamo imparare a chiamare i segni.

Un punto fondamentale è la "chiave", che ci dà la soluzione al proprio problema. La soluzione che stiamo cercando non è fuori, ma è già in noi.

Ci sono segni "diretti", semplici ed espliciti, che non occorre interpretare, ma solo accorgersi di loro. Una frase detta da qualcuno, un cartello, le parole di una canzone ecc. Tutto può essere un segno! Anche le malattie sono segni.

I sogni non sono segni, ma possono essere portatori di segni.

Ci sono delle regole: ogni segno ha 3 "i" cioè deve essere improvviso, inusuale, inaspettato.

La regola delle 8 "a" per i segni:
accorgersi
attribuire (un significato)
analizzare
associare
ascoltare (con il cuore)
agire
annotare
allenarsi

view post Posted: 17/2/2015, 12:48 Lo schiavismo costituzionale: LEGGI DI BONIFACIO AD OGGI! - Attualità e verità nascoste
https://cosmobioenergetico.forumfree.it/?t=65839511

LEGGETEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE SE VENITE MESSI SOTTO ACCUSA..IN TRIBUNALE BASTA CHE NEL MOMENTO IN CUI IL GIUDICE VI DICE "VOI SIETE...PINCO PALLINO" ABSTA DIRE "NO......" SE DITE SI..DATE A LORO L'AUTORITA' PER FARE TUTTO CIO' CHE VOGLIONO

view post Posted: 7/2/2015, 09:23 Dopo 200 anni ritrovato il corpo di un monaco buddhista ancora in meditazione. - Archeologia - mistero - viaggiatori del sacro

Dopo 200 anni ritrovato il corpo di un monaco buddhista ancora in meditazione. "Non è completamente morto"



E' possibile che dopo 200 anni sia ancora vivo un monaco mummificato? Secondo alcuni buddhisti può accadere se un credente riesce a raggiungere una profonda meditazione.

Alcuni scienziati in Mongolia stanno esaminando il corpo di un monaco trovato la scorsa settimana nei pressi del distretto di Songino Khairkhan, a nord ovest di Ulan Bator. L'uomo è stato ritrovato nella posizione del loto, ovvero con le gambe incrociate, ricoperto da una pelle animale, non è ancora chiaro se si tratta di cammello, cavallo o mucca.

Saranno necessari ulteriori studi per chiarire dettagli che potrebbero rivelarsi interessanti, per il momento le ceneri della mummia sono state mandate al National Centre of Forensic Expertise di Ulan Bator per comprenderne l'età, le ragioni della conservazione e le caratteristiche dell'uomo.

Gankhüügiin Pürevbat, fondatore del Mongolian Institute of Buddhist Art all' Università buddista di Ulan Bator, racconta al Siberian Times, un nuovo giornale on line: “Il monaco è seduto nella posizione del loto, ha la mano sinistra aperta, e la destra nell'atto della predicazione delle dottrine del Sutra. Ciò significa che il lama non era morto, ma era in profonda meditazione secondo l'antica tradizione dei lama buddhisti".

Alcuni esperti del buddhismo affermano che il monaco potrebbe essere in "tukdam", un tipo di profonda meditazione che ti permette di arrivare in uno stato tra la vita e la morte.

Barry Kerzin, monaco devoto al Dalai Lama, racconta al sito web: “ Se una persona riesce a rimanere in questo stato per più di tre settimane il suo corpo gradualmente si restringe e alla fine della persona rimane soltanto i suoi capelli, le unghie e i vestiti."

Si pensa che il monaco mummificato sia morto nel XIX secolo. La sua identità è ancora sconosciuta, però la sua storia ricorda quella di Dashi-Dorzho Itigilov, un monaco buddista russo di provenienza buriata. L'uomo è ricordato per straordinaria conservazione del suo corpo che non sembra soggetto ad alcun tipo di deterioramento quando è stato riesumato nel 2002. I monaci affermano che Itigilov non è "completamente morto" perchè la temperatura del corpo sale durante le cerimonie nel monastero. Itigilov è morto nel 1927 mentre meditava e tutt'ora, per una settimana ogni anno, la sua mummia viene esposta al pubblico del monastero di Ivolginsky, dove è custodita.


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view post Posted: 2/2/2015, 10:38 Disoccupazione agricola: a chi spetta e cosa prevede - Leggi e link utili per tutti

Disoccupazione agricola: a chi spetta e cosa prevede



Tutto quello che c’è da sapere sulla disoccupazione agricola: chi la può ricevere e quanto spetta.

La disoccupazione agricola è un’indennità di disoccupazione riservata agli operai che lavorano in agricoltura, iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli. Vediamo dunque, in maggior dettagli, quali sono le categorie di lavoratori cui può essere indirizzata l’indennità di disoccupazione, le categorie escluse, quando e quanto spetti, in che modo presentare la domanda e quali sono le caratteristiche di tale prestazione, contribuendo in tal modo a chiarire la natura e il funzionamento di un sussidio particolarmente importante per i lavoratori agricoli che abbiano perso il proprio posto di lavoro.

A chi spetta la disoccupazione agricola

La disoccupazione agricola spetta alle seguenti categorie di lavoratori:

operai a tempo determinato;
piccoli coloni;
compartecipanti familiari;
piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari;
operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano per parte dell’anno.
Non spetta invece a:

ai lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale;
ai lavoratori che presentino la domanda oltre il termine previsto;
ai lavoratori iscritti in una delle Gestioni autonome o nella Gestione Separata per l’intero anno, ovvero per parte dell’anno, ma il numero delle giornate lavorative rientranti nel periodo di iscrizione è superiore a quelle di attività lavorativa dipendente;
ai lavoratori già titolari di pensione diretta alla data del 1° gennaio dell’anno di competenza della prestazione. Nel caso di pensionamento in corso d’anno, il numero delle giornate indennizzate per disoccupazione agricola viene riproporzionato rispetto al numero di mesi antecedenti la decorrenza della pensione.
Quando spetta la disoccupazione agricola
Per poter disporre della disoccupazione agricola è necessari oche il lavoratore agricolo sia iscritto negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti a tempo determinato (per l’anno cui si riferisce la domanda) o un rapporto di lavoro agricolo a tempo indeterminato (per la parte dell’anno di competenza della prestazione), almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria e almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno cui si riferisce l’indennità e dall’anno precedente.

A quanto ammonta la disoccupazione agricola
La disoccupazione agricola spetta nella misura del 40% della retribuzione di riferimento. Dall’importo spettante viene detratto il 9% per ogni giornata di indennità di disoccupazione erogata a titolo di contributo di solidarietà. Questa trattenuta viene effettuata per un numero massimo di 150 giorni.

L’indennità di disoccupazione agricola spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate, entro il limite di 365 giornate annue. Da tale ammontare si dovranno principalmente detrarre:

le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo;
le giornate di lavoro in proprio;
le giornate indennizzate ad altro titolo, quali malattia, maternità, infortunio;
quelle non indennizzabili quali espatrio definitivo.
Come presentare la domanda
Per poter presentare la domanda di riconoscimento dell’indennità, il lavoratore dovrà predisporre apposita modulistica da inviare mediante i servizi telematici INPS, o rivolgersi a uno degli enti di patronato, o al Contact Center.



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