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view post Posted: 4/4/2015, 08:24 Le 11 irregolarità con cui hanno affossato il Metodo Di Bella - Tutto ciò che c'è da sapere sulla "Cura Di Bella"

Le 11 irregolarità con cui hanno affossato il Metodo Di Bella

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I passi che hanno falsato la sperimentazione

Il Procuratore di Torino, Dott. Guariniello, aveva già inviato l’avviso di conclusione indagini ai responsabili della sperimentazione quando, dopo 3 giorni, gli fu tolta l’inchiesta, trasferita ad altra procura che archiviò tutto rapidamente (ammettendo le anomalie ma discolpando i responsabili, che non avrebbero agito per dolo ma, spinti dall’opinione pubblica e per la fretta, avrebbero commesso molti e gravi errori). Numerose interrogazioni parlamentari sul sospetto e tempestivo trasferimento d’inchiesta e immediata archiviazione non ebbero risposta. Rimane il dato di fatto che, malgrado tutte queste documentate anomalie, si pretese di ritenere valida questa sperimentazione, anche se pesantemente criticata da prestigiose testate scientifiche interazionali come il British Medical Journal.

Vediamo nei dettagli le 11 irregolarità:

1) Somministrazione di farmaci scaduti a 1048 pazienti, ( verbale firmato dai NAS) in base alla scadenza certificata dallo stesso Istituto Superiore di Sanità su richiesta di un ospedale in cui si svolgeva la sperimentazione.

2) Presenza di acetone, sostanza tossica e cancerogena nella soluzione vitaminica, somministrata giornalmente ha portato ad accumulo progressivo di acetone in pazienti che essendo in condizioni critiche e stadio terminale.

3) Somministrazione di solo 4 dei 7 farmaci del Metodo Di Bella, malgrado ricetta autografa rilasciata dal Prof Di Bella in commissione oncologica.

4) Tutte le preparazioni della soluzione vitaminica di retinoidi in vitamina E erano grossolanamente errate, con percentuali insufficienti di principi attivi.

5) Somministrazione rapida, senza temporizzatore della somatostatina (va somministrata con un temporizzatore
in 8-10 ore) che ne ha vanificato l’effetto, provocando nausea e vomito, attribuiti dagli sperimentatori a
tossicità del MDB.

6) Arruolamento di pazienti in altissima percentuali chemio-radiotrattati, non più responsivi, con aspettativa di vita tra 11 giorni e 3 mesi, disattendendo le indicazioni del Prof Di Bella, che aveva posto come condizione (verbali della commissione oncologica) che il suo metodo andava sperimentato in pazienti non chemio radiotrattati e in condizione iniziali, non terminali.

7) Assenza del doppio cieco e del gruppo di controllo che non consente a nessuna sperimentazione di dare
indicazioni cliniche.

8) Scelta dell’infimo livello degli obiettivi e della progettazione della sperimentazione: il National
Cancer Institute, per validare una sperimentazione, chiede come primo obiettivo la sopravvivenza, seguita
dalla qualità di vita e, ultimo, la dimensione del tumore. Hanno scelto l’ultimo, la dimensione del tumore.
Il più alto livello della progettazione è il gruppo di controllo e doppio cieco, il secondo solo gruppo di controllo, l’ultimo, l’infimo, quello che hanno scelto: la raccolta di casi clinici.

9) Evidentissimo conflitto d’interesse ideologico e finanziario degli sperimentatori, che prima della sperimentazione avevano espresso ripetutamente e su vari organi di informazione cartacea e radiotelevisiva pareri negativi sul MDB fino all’offesa e insulto riviale e grossolano verso il Prof Luigi Di Bella

10) Metodica di valutazione errata: ad una terapia biologica hanno applicato i criteri di valutazione di una terapia citotossica e citolitica come la chemio.

11) Tempi di studio assolutamente inadeguati a dare un minimo di valutazione scientifica e indicazione clinica.



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view post Posted: 4/4/2015, 08:17 Angelina Jolie è la resa incondizionata dell’oncologia - CANCRO: informazione libera

Angelina Jolie è la resa incondizionata dell’oncologia

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Con l'amputazione di seni e ovaie ci sembra di cogliere una tacita ammissione di fallimento nella prevenzione e terapia del cancro

Angelina Jolie è la resa incondizionata dell’oncologia

La mastectomia bilaterale e l’asportazione delle tube e ovaie in caso di familiarità per cancro del seno con mutazione del gene BRCA1 /BRCA2 è ormai codificata tra i paradigmi ufficiali internazionali della prevenzione oncologica. Questi concetti sono ormai ampiamente condivisi in oncologia, come emerso dalla recente intervista a un quotidiano nazionale della Prof.ssa Nicoletta Colombo dell’Università di Milano, direttrice del Programma di Ginecologia dell’Istituto Europeo di Oncologia. La ricercatrice approva e trova conforme alle linee guida oncologiche sulla prevenzione, la scelta della nota attrice Angelina Jolie (dopo aver perso per neoplasia della mammella la madre, la nonna e una zia) di sottoporsi, dopo la mastectomia bilaterale, anche ad asportazione delle ovaie e delle tube. “È una scelta coerente con la sua storia clinica e familiare e rappresenta una scelta difficile ma coraggiosa per prevenire una neoplasia…” ha affermato la Prof.ssa Colombo. Essendo così autorevole e qualificata la fonte, per l’attività che svolge in rinomati centri di eccellenza della ricerca oncologica come lo IEO e l’Università di Milano, le sue dichiarazioni possono considerarsi l’espressione ufficiale del pensiero oncologico in tema di prevenzione.

Il DNA del cancro

In realtà l’attuale concetto di focalizzare sulla mutazione del gene BRCA1 /BRCA2 la prognosi e relative misure terapeutiche, alla luce di recenti ricerche, risulta probabilmente riduttivo, essendo potenzialmente migliaia e imprevedibili le possibili mutazioni. Sono stati presentati infatti a Orlando, Florida, al 102° meeting annuale dell’American Association for Cancer Research (Aacr) i risultati di ricercatori della Washington University, che hanno “mappato” il DNA del cancro in 50 donne affette da carcinoma mammario e hanno scoperto ben 1.700 mutazioni, quasi tutte “uniche” nel senso che quelle che ricorrono frequentemente sono solo 5. CONCLUSIONI: OGNI PAZIENTE È UNA STORIA A SÉ OGNI TUMORE AVREBBE UN IDENTIKIT UNICO, proprio come ogni persona è diversa dall’altra e lo è nei genomi (materiale genetico ereditabile). Hanno studiato 10 mila miliardi di basi che compongono il DNA, ripetendo ogni opera di sequenziamento (sia sul genoma sano che su quello malato) per 30 volte a paziente.

La resa incondizionata dell’oncologia

Nelle drastiche, mutilanti, drammatiche misure dell’attuale prevenzione oncologica, come l’amputazione di seni e ovaie ci sembra di cogliere le avvisaglie di una resa incondizionata, una malcelata confessione d’impotenza, una tacita ammissione di fallimento nella prevenzione e terapia del cancro. Estendendo questi concetti di prevenzione oncologica alle situazioni di familiarità di neoplasie cerebrali, applicando la stessa logica, potrebbe essere consigliata come terapia preventiva di neoplasie cerebrali la decapitazione. Il campo della ricerca oncologica è sconfinato, la complessità immensa, le reazioni vitali mutevoli e variamente interattive. Mi permetto di sottoporre rispettosamente e discretamente all’attenzione di personaggi così rappresentativi e aggiornati della ricerca oncologica, qualche considerazione non mia ma derivante dalle ricerche sperimentali e cliniche del Prof Luigi Di Bella, per cercare di evitare misure preventive estreme e così devastanti sul piano psicofisico.

Il Metodo Di Bella può essere d’aiuto

Il MDB è stato recepito dai circoli che gestiscono la ricerca e la terapia del cancro come una sfida, un pericolo di delegittimazione, un’accusa, mentre era ed è solo una proposta, l’offerta di una soluzione ragionata e razionale, la richiesta di considerare una strategia terapeutica basata su dati scientifici documentati, per dare risposte ai drammatici e ancora insoluti problemi della terapia del cancro, che così sintetizzo nelle loro linee essenziali.

1) Alcuni dogmi centrali della biologia molecolare stanno cadendo, come la preesistenza di un’informazione per ogni sequenza aminoacidica. Ciò, unitamente ad altri dati, ridimensiona, relativizza e sdrammatizza il peso delle mutazioni sulla prognosi della malattia neoplastica. La possibilità individuata da Epstein Anfinsen Goldberg e AA (Genetic control of tertial protein structure) sul ruolo dei chaperones di interagire sulla conformazione e struttura tridimensionale delle proteine apre un nuovo capitolo. Il Prof Luigi Di Bella nella pubblicazione del 1997 “Cancro siamo sulla strada giusta” ha così accennato alla possibilità di intervenire sui chaperones in funzione antiblastica “più probabile e frequente meccanismo d’azione delle chaperonine nei tumori dovrebbe estrinsecarsi attraverso l’idrolisi di ATP, ADP, AMP, in legame con l’Adenosina, o in legame d’idrogeno con la Melatonina”. Così come la capacità della Melatonina di modulare i potenziali di membrana cellulare intervenendo sulla pervietà dei canali ionici e pertanto sulla biologia neoplastica.

2) L’attivazione di meccanismi epigenetici, (pertanto indipendenti dalla struttura del DNA) come la metilazione, l’acetilazione, la fosforilazione mediante i componenti del MDB. La documentata capacità dei Retinoidi solubilizzati in Vitamina E, Vitamina D3, Melatonina – MDB (in legame d’idrogeno con Adenosina, – Glicina) mediante i loro recettori nucleari e relativi fattori di trascrizione, di silenziare le sequenze dei geni responsabili delle mutazioni e della proliferazione delle cellule tumorali con deciso effetto antitumorale citostatico e differenziante.

3) L’azione ubiquitaria antiproliferativa sinergica e interattiva della somatostatina e inibitori prolattinici di regolazione negativa con multipli e noti meccanismi, di varie linee di segnalazione tumorale e intervenendo decisamente sequenzialmente e/o centripetamente sulla biologia neoplastica.

4) La nuova strategia antitumorale MDB è basata su tre obiettivi essenziali: la difesa dall’aggressione neoplastica, l’inibizione della proliferazione neoplastica, il contrasto alla spiccata tendenza mutagena del fenotipo neoplastico. La concezione multiterapica MDB, mediante l’integrazione sinergica dei suoi componenti, asseconda ed esalta le reazioni vitali e l’omeostasi antitumorale, mettendole in condizione di contrapporsi alla insorgenza e progressione neoplastica. Il MDB nasce da acquisizioni saldamente scientifiche, da verità cioè definitivamente acquisite dalla Scienza Ufficiale. Questi concetti furono enunciati in sintesi dal Prof Di Bella nel corso di una sua relazione congressuale: “Essere essenziale più che l’inattuabile ed immaginaria uccisione di tutti gli elementi neoplastici, la realizzazione di tutte le condizioni note, possibili e atte a ostacolarne lo sviluppo. L’essenziale sta nell’attivare tutti gli inibitori dei noti fattori di crescita alle dosi e con tempestività e tempi opportuni. Il protocollo MDB è nato in questa atmosfera, quella della vita e non dell’intossicazione e morte delle cellule, metodo che asseconda o esalta le reazioni vitali, senza ricercare con precisione statistica le dosi più opportune per uccidere. Il tumore è deviazione dalla vita normale, per cui occorre portare le reazioni deviate alla norma, attraverso l’esaltazione di tutti quei mezzi che la Fisiologia considera essenziali per la vita”.

Il Prof Di Bella formulò il suo metodo su basi biologiche, biochimiche e fisiologiche. Egli dimostrò che non vi è, né ci potrà mai essere, alcun farmaco con tossicità differenziale, che abbia effetto citolitico e citotossico unicamente sulle cellule tumorali, e non sulle sane. Occorre invece agire, disse, sulle condizioni biologiche, in modo da creare un ambiente non farmacologicamente tossico, ma biochimicamente sfavorevole alla biologia neoplastica, incidendo negativamente di volta in volta su una o più delle reazioni che si svolgono nell’evoluzione tumorale e attivando contemporaneamente quelle reazioni che intervengono nei processi di guarigione. Non esiste né esisterà alcun trattamento chemioterapico citotossico in grado di guarire un tumore solido, ma unicamente un Metodo, una multiterapia razionale e biologica, un complesso di sostanze sinergiche e fattorialmente interattive, singolarmente dotate di attività antitumorale atossica, che sequenzialmente o contemporaneamente agiscano centripetamente sulla miriade di reazioni biologiche della vita tumorale, riconducendo gradualmente alla normalità le reazioni vitali deviate dal cancro.


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FONTE

view post Posted: 4/4/2015, 07:58 I farmaci per i cani sono uguali ai nostri, ma costano il triplo - Cani

I farmaci per i cani sono uguali ai nostri, ma costano il triplo

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Curare gli animali costa circa 100 euro all'anno, e un terzo dei proprietari italiani paga almeno due o tre volte tanto

I farmaci per i cani sono identici ai nostri, ma costano il triplo. Un problema da non sottovalutare, dato che che circa la metà degli italiani possiede un animali domestici e spende circa 100 euro all’anno per curarli, ma almeno un terzo dei proprietari spende più del doppio come spiegato su Linkiesta:

“Curare il nostro cane costa molto, più di quanto spendiamo per noi. Il prezzo dei farmaci veterinari in Italia è in media il triplo rispetto a quello delle pastiglie destinate all’uomo. Nonostante, in molti casi, il principio attivo sia identico. Prendiamo ad esempio il Fortekor, contro l’ipertensione di cani e gatti. Costo della confezione: 15 euro circa. Il principio attivo della medicina è il benazepril cloridrato. Che, se comprato per l’uso umano, ha un prezzo di 5 euro. A parità di dosaggio. Tradotto: la stessa molecola da usare per gli animali costa tre volte di più.

Il mercato delle medicine per cani, gatti, pesci e uccelli nel nostro Paese vale quasi 500 milioni di euro. Ed è in continua crescita, visto che ormai quasi la metà degli italiani vive con un animale domestico in casa. Tra cure e farmaci, gli animali ci costano in media cento euro all’anno, ma un terzo dei proprietari italiani paga almeno due o tre volte tanto”.

L’Enpa, Ente nazionale protezione animali, ha lanciato una petizione su Change.org per richiedere al ministero della Salute di rendere obbligatoria la prescrizione medica del principio attivo, invece della marca del medicinale, anche per le medicine destinate agli animali. Il problema sta nella legge che regola l’uso e la prescrizione di queste medicine:

“La legge prevede che i veterinari non possano prescrivere farmaci per uso umano nel caso in cui siano disponibili medicinali veterinari con le stesse indicazioni terapeutiche. Il veterinario, “sotto la sua diretta responsabilità”, può prescrivere l’“uso in deroga” dei farmaci umani solo nel caso in cui non esistano medicinali veterinari destinati a curare una determinata patologia «al fine di evitare all’animale evidenti stati di sofferenza». Per tutto il resto, ci sono medicine veterinarie che possono costare anche il 100% in più. Qualche veterinario, in realtà, davanti alla forbice dei prezzi sempre più ampia, consiglia ai pazienti i meno costosi principi attivi destinati all’uso umano. Ma sempre sotto banco, rischiando multe da 1.549 a oltre 9mila euro”

Aderisci anche tu alla petizione di Change.org per richiedere farmaci più convenienti anche per gli animali


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view post Posted: 4/4/2015, 07:54 Guarita dal cancro al seno con MDB: ‘Mi ha ridonato il sorriso’ - Testimonianze personali

Guarita dal cancro al seno con MDB: ‘Mi ha ridonato il sorriso’

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Mirella Caponetti si è affidata al Metodo Di Bella dopo il fallimento delle terapie tradizionali.

Pubblichiamo di seguito il post della cantante Mirella Caponetti, guarita dal cancro grazie al Metodo Di Bella:

"Mirella Caponetti e il Prof. Luigi Di Bella, un piccolo, grande uomo.....VERGOGNATEVI...! Solo ora avete il coraggio di riconoscere i suoi meriti...Ho avuto l'onore di conoscere il Prof.Di Bella nel 2001, quando purtroppo fui colpita da un cancro al seno....Un grande medico, che è stato umiliato ingiustamente, al pari di un ciarlatano...Un uomo dal cuore d'oro e che grazie alle sue cure, mi ha ridonato il sorriso e la voglia di tornare a vivere, nonostante fossi arrivata da lui dopo mesi di chemioterapia e radioterapia che mi devastarono e non solo fisicamente...

Appena lo conobbi, smisi con la chemio e la radio e i medici che mi avevano sotto cura, mi presero per una pazza ma io iniziai fiduciosa le sue cure che non tardarono a darmi ottimi risultati, dandomi tanta energia, nonostante tutti i trattamenti già effettuati, consentendomi così di poter riprendere, quasi immediatamente il mio lavoro...Se avessi sentito parlare prima del suo metodo, non mi sarei mai fatta convincere a fare la chemioterapia...

Ricordo perfettamente il giorno del nostro incontro e quando finì di visitarmi, nel suo studio, gli chiesi quale fosse il suo onorario e lui mi rispose così: "...Sig.ra Caponetti, mi spiace che Lei sia arrivata da me troppo tardi, altrimenti avremmo evitato l'operazione e tutte quelle cure devastanti...Io non voglio nulla. Lei è già stata sfortunata a combattere questa subdola malattia, non si preoccupi per il mio onorario io vivo dignitosamente con la mia pensione. Ora la prego di attendermi ancora per un attimo, vado a prendere le medicine che le ho fatto preparare e che per questa volta le regalo io..." Ed entrò nella porta accanto. Non potevo accettare una cosa simile, ero già stata fortunata ad averlo incontrato e approfittai di quel momento per mettergli 200 € sotto un sopra mobile, sapevo che quello era il valore solo delle medicine e feci appena in tempo, perché rientrò subito con tutti i miei medicinali. Prima di andarmene, lo abbracciai forte, ringraziandolo infinitamente e lui mi sorprese ancora..Gli avevo detto che ero una cantante lirica e mi regalò la copia di uno spartito, un Requiem, scritto dal nipote direttore d'orchestra, se non ricordo male in memoria della nonna.... Mi fece anche una bellissima dedica sulla prima pagina che conservo con grande gioia...Prima di andarmene gli cantai la prima parte di " Tu che m'hai preso il cuor " e i suoi occhi diventarono lucidi...Quando uscì da quella villetta, cominciai a cercare le chiavi nella borsa e come al solito non le trovai e allora mi misi le mani in tasca, dove oltre alle chiavi, vi trovai anche quei 200€....Rientrando nella stanza del suo studio con le medicine, si era accorto del mio gesto e durante il mio abbraccio, me li aveva rimessi in tasca.....Questo era il Prof.Di Bella, un grande scienziato, che ha salvato un'infinità di vite umane, un uomo umile e generoso che non si faceva neppure pagare gli onorari e che l'Italia non ha saputo rendergli gli onori che meritava per la sua grande scoperta....Lo ringrazierò e lo ricorderò, per il resto della mia vita.....! Grazie a tutti gli amici che sulla mia pagina hanno testimoniato questo post, con parole commoventi nei riguardi di questo grandissimo uomo!"


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view post Posted: 3/4/2015, 09:57 Vaccini contro la gastroenterite, morti due bambini in Francia - Come difendervi dai rischi delle vaccinazioni

Vaccini contro la gastroenterite, morti due bambini in Francia

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L'Agenzia nazionale francese per la sicurezza del farmaco ha confermato al giornale le Parisien che "due bambini erano morti nel 2012 e nel 2014, dopo una vaccinazione contro il virus della gastroenterite"

L'Agenzia nazionale francese per la sicurezza del farmaco ha confermato al giornale le Parisien che "due bambini sono morti nel 2012 e nel 2014, dopo una vaccinazione contro il virus della gastroenterite". Secondo l'agenzia, che ha confermato un precedente rapporto, questi due neonati sono morti per "intussuscezione".

Rotarix e RotaTeq, i vaccini per prevenire le infezioni nei bambini, hanno provocato nel tempo gravi effetti collaterali, secondo un bilancio pubblicato alla fine del 2014. Tra il 2006 e il 2014, "più di 1 milioni di dosi sono state distribuite e 508 sono state le segnalazioni dei medici che hanno confermato gli effetti collaterali.

Tra le gravi osservazioni si sono registrati 47 casi di intussuscezione intestinale acuta nei mesi successivi alla vaccinazione, tra cui due mortali. L'intussuscezione è un effetto indesiderato che, pur essendo considerato molto raro, richiede un trattamento immediato ai primi segni, altrimenti può essere fatale.


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view post Posted: 2/4/2015, 10:38 GLI ALBERI CHE EMETTONO SUONI - Le meraviglie della natura

GLI ALBERI CHE EMETTONO SUONI



Gli alberi, a loro modo, sanno esprimersi e comunicare attraverso il fruscio delle fronde, lo scricchiolio dei rami, il profumo dei fiori e il tonfo dei frutti maturi che cadono a terra. Quelli della foresta di Vlieland, isola olandese nel Mare del Nord, sanno fare di più, sanno emettere suoni!

Grazie ad una istallazione interattiva creata dallo Studio Toerper l’Into The Great Wide Open Festival e intitolata The Boom Boom Project (boom in olandese significa proprio albero), le piante vengono messe in condizione di produrre suoni e vibrazioni ogni qual volta esse vengano avvicinate, accarezzate, toccate, colpite, abbracciate. In poche parole, gli alberi si trasformano in magici strumenti musicali, dando vita tutti assieme ad un’orchestra naturale ed unica al mondo.

Il Boom Boom Project ha sorpreso tutti i partecipanti del festival lasciandoli senza parole: durante la passeggiata tra gli stand della manifestazione dislocati nella foresta, il pubblico veniva accompagnato dalle melodie create dagli alberi; una performance coinvolgente che ha spinto il pubblico ad osservare più da vicino il mondo naturale circostante e ad interagire con esso, abbracciando e accarezzando gli alberi della foresta.

In merito al successo ottenuto dalla loro creazione, gli ideatori del Boom Boom Project hanno dichiarato: “Il nostro obiettivo era invitare i visitatori ad entrare in contatto con la Natura attraverso un’esperienza fisica e straordinaria”. Che altro dire? Le immagini parlano chiaro: obiettivo raggiunto!




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view post Posted: 2/4/2015, 07:57 VACCINAZIONI: COME AFFRONTARE IL PROPRIO PEDIATRA PRO-VACCINI - Come difendervi dai rischi delle vaccinazioni

VACCINAZIONI: COME AFFRONTARE IL PROPRIO PEDIATRA PRO-VACCINI

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Discutere di vaccini con il pediatra può non essere semplice.

Per alcuni genitori può essere più semplice arrivare alla decisione di non vaccinare il proprio figlio che affrontare l’argomento vaccini con il proprio pediatra e a volte è difficile anche solo comunicargli la propria scelta.
Sono molti i genitori che – nonostante siano poco convinti – cedono alle pressioni del medico oppure dei sanitari delle ASL e fanno inoculare i vaccini ai propri figli.

I medici vengono istruiti ad utilizzare certe tecniche quando si trovano di fronte a genitori che mettono in discussione i vaccini, tanto che se esporrai le tue preoccupazioni, spesso i medici rispondono con frasi che sembrano far parte di una sorta di “COPIONE” (che è più o meno lo stesso in tutt’Italia), come ad esempio: “i vaccini hanno salvato l’umanità”, “di morbillo si muore”, “i vaccini non causano l’autismo”; "gli immigrati portano le malattie" ... solo che vengono istruiti ad essere empatici (in alcuni casi invece solo a fare il più bieco terrorismo...) più che a fornire informazioni scientifiche imparziali.

Vi invitiamo a non permettere che tali pressioni vi portino ad operare questa importantissima scelta solo sull’onda della paura che spesso viene instillata ad arte.
Per prima cosa dovete sapere che al contrario di quanto molto spesso affermano alcuni pediatri di libera scelta e sanitari dei centri vaccinali, il vostro bambino potrà frequentare qualsiasi scuola anche se non vaccinato.

E’ la Legge che lo stabilisce e che vi tutela (DPR 26 gennaio 1999, n. 355) [1] [2].

ALCUNI SUGGERIMENTI SU COME AFFRONTARE “QUELLA” CONVERSAZIONE

• CERCA DI CAPIRE DA DOVE ARRIVA IL TUO TIMORE DI
CONFRONTO self-confidence
Ti senti in difficoltà perché il tuo medico ha un sacco di diplomi, lauree etc ?
Sei una persona che normalmente evita le discussioni o i confronti?
Ti consideri timido?
Sei preoccupato perché hai il timore che tuo figlio potrebbe ammalarsi se non lo vaccini ?
Sei genitore da poco ?
Se riesci a capire il perché di questo tuo timore, allora potrai decidere se è necessario affrontarne l’origine o se è irrilevante ai fini della discussione sui vaccini.

• ASCOLTA IL TUO ISTINTO
Lo chiamano in molti modi: istinto materno, sesto senso etc. Chiamatelo come preferite ma ascoltatelo !
Se non siete convinti, se avete timore di vaccinare vostro figlio, seguite il vostro istinto. Concedetevi un po’ più di tempo per fare ricerca e decidere quindi in modo veramente consapevole.

• LEGGI I FOGLIETTI ILLUSTRATIVI
Puoi chiedere al tuo ambulatorio vaccinale (che è tenuto a farlo)
di fornirti i foglietti illustrativi (i cosiddetti ’bugiardini’) dei vaccini che sei invitato a far inoculare al tuo bambino.
Se invece preferisci, puoi semplicemente chiamare l’ambulatorio per farti dire i nome commerciale dei vaccini e poi cercherai i foglietti illustrativi su internet.
E’ importante avere la possibilità di leggerli con calma, in un ambiente sereno e tranquillo, e di soffermarsi soprattutto sui possibili effetti collaterali e sugli ingredienti.
E’ bene ricordare che non vengono indicati tutti gli ingredienti
(se sono sotto una certa soglia; se sono “generalmente considerati sicuri” etc.), ma questo fa parte di quella fase di reperimento di informazioni che generalmente avviene parallelamente alla lettura di altre risorse (libri, gruppi dedicati, partecipazioni a conferenze, ecc.)
Puo’ in ogni caso essere uno spunto di discussione e di dialogo con il proprio pediatra.

• ESERCITATI SULLE TUE PERSONALI RISPOSTE
Cosa risponderai quando il medico ti dirà che è ora di vaccinare il tuo bambino o ti chiederà se lo hai portato a vaccinare ?
Quale risposta ti si addice di piu’ ?
“Il nostro bambino sta benissimo così, grazie”
“Per adesso abbiamo deciso di posticipare i vaccini”
“Ho deciso di non vaccinare il bambino”
“Mi sto informando e non ho ancora deciso se vaccinare il bimbo”
Aspettati di innescare le più diverse reazioni da parte del pediatra, ma sarà un ottimo banco di prova per capire se in futuro sarà necessario cambiare pediatra o meno.

• PREPARATI A QUELLO CHE TI DIRA’ IL MEDICO AL PRIMO
BILANCIO DI SALUTE. (vedi COPIONE) [3]

• APPOGGIATI AD UNA RETE DI AMICI CHE TI SIANO DI
SOSTEGNO
Questo suggerimento vale non solo per le questioni legate strettamente ai vaccini, ma più in generale per le sfide che
l’essere genitori comporta.
Avere un gruppo di persone – che siano familiari, amici, o persone incontrate online – che ti dia la possibilità di discutere serenamente dei temi sui quali hai necessità di confronto, non solo ti permetterà di scambiare informazioni, ma anche di rendere più solide le tue posizioni.

• CERCA UN MEDICO CHE ACCETTI E RISPETTI LA TUA
SCELTA RIGUARDO I VACCINI
Se il rapporto con il pediatra si fa difficile a causa della tua scelta, oppure nel caso in cui si rifiuti di avere in cura il tuo bambino in quanto non vaccinato ( cosa che puo’ legalmente fare [4] ) ed
in ogni caso più in generale per avere un rapporto sereno con il medico al quale farai riferimento in futuro, cerca un medico che rispetti la tua scelta.
Chiedi agli amici, soprattutto a quelli che condividono la tua visione.

CONCLUSIONI

Discutere di vaccini con il pediatra può non essere semplice.
Con un po’ di tempo, ricerca e supporto, ti sentirai a tuoi agio e arriverai a chiedervi come hai mai conversazione potuto temere il confronto.
Non assumere l’atteggiamento di chi vuol far cambiare idea al proprio medico, ma nemmeno quello di chi si accontenta di poche superficiali spiegazioni e frasi d’effetto.
La strada da intraprendere è quella fatta di rispetto reciproco perché anche un pediatra pro-vaccini può essere un buon pediatra per vostro figlio se il rapporto sarà chiaro e rispettoso.
In ogni caso, lo ripetiamo, la scelta dev’essere SOLO tua e non cedere alle pressioni che riceverai è il primo passo verso una scelta consapevole.
*********************
NOTE
[1] www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dpr51198.html
[2] http://comilva.org/scuola-e-comunita-infantili/
[3] www.salute.gov.it/…/C_17_opuscoliPoster_134_allegato…
[4] www.medicoeleggi.com/argomenti00/italia1/12157.htm
*********************
FONTE: COMILVA http://comilva.org/come-affrontare-il-prop...tra-provaccini/
view post Posted: 2/4/2015, 07:35 Ospedali psichiatrici, finalmente la chiusura, ma per i pazienti-detenuti il futuro è incerto - Malattia mentale e disabilità

Ospedali psichiatrici, finalmente la chiusura, ma per i pazienti-detenuti il futuro è incerto

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Dopo anni di rinvii e denunce gli Opg in Italia chiudono i battenti. Ma le buone notizie finiscono qui, perché le strutture che dovrebbero sostituirli in molte regioni non sono pronte e c'è il rischio di un commisariamento ministeriale

DI LUCIANA GROSSO

Oggi si chiude. Anzi: si apre.

Gli Opg italiani (Ospedali psichiatrici giudiziari) chiudono definitivamente, stavolta senza più rinvi e eccezioni e per i detenuti-pazienti italiani si apre una nuova fase che, anche se dovrebbe essere fatta di cura, sembra costellata di incognite e ipotesi vaghe.

In base alla legge, chiusi gli Opg, per i reclusi si aprono due strade: i dimissibili (poco meno della metà del totale) dovrebbero cominciare un percorso di reinserimento a cura dei dipartimenti di salute mentale di residenza; gli altri, i non dimissibili, ossia quelli considerati pericolosi per sé e per gli altri, invece, dovrebbero andare in carico alle Rems (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza): strutture molto più piccole, da non più di venti letti, in capo alle singole regioni ed espressamente terapeutiche, con personale solo sanitario.

“Le Rems erano state individuate come la soluzione, e forse potrebbero esserlo. Peccato che ad oggi in Italia, di Rems, praticamente non se ne vedano”. A dirlo senza troppi giri di parole è Michele Miravalle, coordinatore nazionale Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell'Associazione Antigone: “Le regioni veramente pronte si contano sulle dita di una mano, per il resto chi ha potuto si è ingegnato alla bell'e'meglio: il Friuli, che è un esempio virtuoso, non attiverà Rems nuove ma userà le strutture esistenti; la Lombardia, dal canto suo, si prepara a trasformare l’Opg di Castiglione dello Stiviere in una Rems; la Basilicata sembra aver avviato una Rems vera a e propria; altre regioni come la Liguria e il Piemonte, invece, hanno attivato una convenzione che ci mette una pezza e manderanno a Castiglione i loro pazienti; altre regioni ancora, come Emilia e Sicilia hanno attivato delle Pre-Rems, ossia strutture provvisorie che possano traghettare i pazienti dalla chiusura di oggi all’apertura delle Rems vere e proprie; ancora non si sa come saranno queste pre Rems di cui la legge non parla e che non sono regolamentate o citate da nessun testo, però l’impressione che se ne ha è che ‘basta che funzioni’”.

ì, perché se non funzionasse, l’orizzonte è quello del commissariamento ministeriale, che dal ministero della Giustizia è stato più volte minacciato, dopo che la chiusura è stata rimandata tre volte in due anni ( si sarebbe dovuto chiudere nel 2013).

“Benché di chiusura si parli dal 2008, e fosse prevista in un primo momento per il 2013, i ritardi sono notevoli - continuano da Antigone - ci sono regioni più avanti in cui, verosimilmente, la situazione si risolverà entro pochi mesi, altre invece in cui il ritardo è di anni con appalti che devono ancora essere banditi e per i quali la strada è ancora lunga”.

E mentre aspettano, i detenuti-pazienti cosa faranno? “Dipende: la norma prevede che alcuni finiscano la pena detentiva in carcere, che altri siano rilasciati e che altri ancora vadano nelle Rems, almeno dove ci sono. Quello che è verosimile pensare è che gli Opg continueranno in qualche modo a funzionare e che si svuoteranno gradualmente, man mano che si renderanno disponibili le Rems e man mano che i detenuti verranno riconosciuti dimettibili. Non sarà un processo immediato: difficile immaginare orde di gente in uscita dagli Opg che si riversa nelle strade. Quello che però forse con oggi cambia davvero, sarà la possibilità che agli Opg siano trasferiti nuovi pazienti. Ecco, mettiamola così: anche se non si svuoteranno dalla sera alla mattina, almeno, gli Opg smetteranno di riempirsi”.


FONTE



iN ATTESA DELLA CHIUSURA VEDIAMO IN COSA CONSISTEVANO GLI O.P.G.






oRA è CHIARO CHE GLI O.P.G. NON ERANO STRUTTURE DI CURE, E' CHIARO CHE NON E' UMANO CIO' CHE AVVIENE NEGLI O.P.G. MA SIAMO SICURI CHE L'ALTERNATIVA SIA CHIUDERLI? E APRIRE LE REMS???? CREDO CHE SOLO IL TEMPO DIRA'....
view post Posted: 2/4/2015, 07:26 COME SONO GUARITA DALLA FIBROMIALGIA: LA MIA STORIA - Testimonianze personali

COME SONO GUARITA DALLA FIBROMIALGIA: LA MIA STORIA

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Non so se questo è lo spazio riservato ad una lettera come questa ma intendo raccontare la mia storia di malata di fibromialgia e del mio rapporto con l'ambiente medico.

All'età di 19 anni mi ammalai di anoressia nervosa. Ne uscii da sola. A 21 anni cominciai ad avere dei torcicolli strani, frequenti dolori alle spalle, alle braccia e alle gambe. Mi rivolsi a molti medici che curarono dapprima una nevrite, poi delle contratture muscolari ed in seguito delle tendiniti con l'uso di potenti antinfiammatori, fino al punto in cui mi venne una epatite iatrogenica (indotta da farmaci).

Dopo quasi due anni di tentativi vari, mi rivolsi ad un reumatologo il quale mi diagnosticò la sindrome fibromialgica. Il rapporto con questo dottore fu sempre parecchio difficile, perché non mi spiegò mai che cosa fosse la fibromialgia e le sue visite avevano una scadenza di sei mesi in sei mesi a causa dei suoi numerosissimi pazienti. Non ci fu neanche mai la possibilità di parlargli al telefono per eventuali problemi dati dai farmaci prescrittomi.

Provai tutte le cure, dagli antidolorifici, ai vasodilatatori, ai miorilassanti, agli antidepressivi. Tutti con il risultato di un benessere solo temporaneo. Mi venne la gastrite e detti colpa al mio stato ansioso.
Nella mia città ci sono solo due reumatologi presso la Clinica Universitaria e quindi mi affidai all'altro poiché le visite furono leggermente più facili da ottenere.
Le cure però non cambiarono di molto. Mi convinsi comunque in tutti questi anni di avere una “malattia” che mi avrebbe accompagnato per tutta la vita e che non mi avrebbe permesso mai di vivere felicemente, una malattia difficile da comprendere e che mi toglieva la vitalità e l'energia del corpo e della mente.

È stata dura accettare i miei dolori continui, le crisi depressive, la dipendenza dalle medicine, l'ansia devastante, l'impossibilità di riavere di nuovo un corpo sano dopo tutte le mie difficoltà precedenti.
Però non mi arresi, e continuai a mettermi alla prova cercando di fare una vita il più normale possibile. Iniziai la psicoterapia.
Ho sempre danzato e continuai a farlo ottenendo dei risultati incredibili. Quando si è malati e si conosce l'infelicità, la reazione successiva è quella di voler ottenere a tutti i costi il benessere.

Esagerai, come al mio solito. Detti sollievo alla mia mente, superai le mie difficoltà psicologiche, mi proiettai verso l'esterno con grande estroversione, ma indebolii ulteriormente il mio corpo.

Un anno e mezzo fa incominciai ad avere dei pruriti strani di notte nelle zona vaginale. Li curai dal ginecologo con una serie infinita di pomate, cortisoniche e non, senza ottenere alcun risultato.
Il medico fu addirittura stufo di vedermi in ambulatorio.
Mi vennero tagli e ragadi a causa di tali pomate. Decisi allora di andare da un dermatologo che mi consigliò delle tinture rosse di cui ora non ricordo il nome, ma poichè anche questa volta i pruriti non passarono, per mesi presi degli antistaminici e la diagnosi finale fu “psoriasi” poichè mia madre soffre di questa malattia da moltissimi anni.
Il prurito si diffuse alle orecchie e sulla cute ma senza nessuna chiazza o arrossamenti. Mi furono dati shampo ed ancora altre pomate che mi misi su queste zone, ma non accettai il fatto di curare una psoriasi senza che si vedessero quelle famose piaghe che sapevo ben riconoscere sul corpo di mia madre.

Mi venne la prima cistite e la curai con gli antibiotici. Incominciarono i mal di pancia ed il prurito divenne talmente forte da rivolgermi al pronto soccorso una serie innumerevole di volte. Fui vista da vari medici e le interpretazioni furono le più varie.
Il prurito venne definito “sine materia”, i mal di pancia non calcolati. Continuai con gli antistaminici. Accettai di farmi vedere da un immunologo che mi ricoverò al Day Hospital.

Feci tutti gli esami possibili compresi quelli per le allergie alimentari ma non venne fuori nulla, solo una candidosi, diagnosi per cui fui rilasciata dall'ospedale. Mi rovinai ulteriormente l'intestino con le successive cure e rimasi al punto di partenza. Stetti senza lavorare mesi e mesi a causa di questi disturbi, l'ansia crebbe a tal punto da mettere a dura prova la mia sopportazione.

Ritornai di nuovo da un altro dermatologo per eseguire il Patch Test, ma non me lo fece. Mi prescrisse della vitamina A e dei farmaci per le allergie alimentari. Peggiorai sempre di più.
Dato il mio passato di anoressica, mi disse che i miei disturbi erano solo frutto di miei “autocondizionamenti” e che il mio corpo inconsciamente rifiutava da solo le medicine.
Non lo interpellai più, sapevo dentro di me che questo non era vero, mi fidai anche di me stessa.
Mi rivolsi senza l'adeguata prescrizione al pronto soccorso del reparto di reumatologia poichè fu impossibile contattare il mio reumatologo: mi colse la disperazione. Mi fu detto che tutte quelle carte erano inutili, che mi dovevo mettere il cuore in pace, accettare i miei disturbi, prendere del Buscopan per un mese e mezzo.

Nessuno mi credette, ovvero nessuno credette alla mia esposizione dei fatti.
D'altra parte tutti gli esami continuarono ad essere poco probanti. Se non fossi stata seguita dall'esterno dalla mia psicologa e se non avessi conservato un pò d'energia dentro di me per affrontare quell'ulteriore situazione, chissà cosa sarebbe successo.
Ebbi un'altra cistite ed episodi di coliche intestinali. Iniziò un nuovo calvario con il gastroenterologo.
Nuovi accertamenti e sempre gli esiti negativi. Andai all'ospedale per farmi ricoverare. Non mi trattennero, il mio caso non fu evidentemente così grave. Mi informai via computer sulle intolleranze alimentari trovando informazioni datemi da un ospedale e fui certa di aver trovato la soluzione.

Tutto combaciava. In seguito dovetti ricoverarmi a pagamento seguita dal mio gastroenterologo in attesa di aver un appuntamento da una nutrizionista che poi mi indicò il nominativo di un esperto nel settore delle ipersensibilità alimentari. Eseguii ancora l'urografia, l'ecografia e la colonscopia non sopportando alcun farmaco.

Non mi credette nessuno, mi continuarono a dire che non esiste “nessuna patologia di prurito legata a problemi intestinali”. Quante volte colsi negli occhi dei medici incredulità di fronte ai miei dolori fisici.
Più tentai di spiegarmi raccontando le mie ultime “scoperte”, più
mi considerarono una ipocondriaca. Uscii dall'ospedale piangendo. Non mi feci illusioni sulla visita che avrei effettuato presso il centro di Milano che mi fu indicato; probabilmente sarebbe stato un altro fallimento ed invece oggi posso dire di essere felice di aver incontrato qualcuno in grado di capire la relazione tra l'intestino e il resto del corpo e della mente.

Prima di questo ho subìto una serie infinita di umiliazioni, e al di
là dei dolori fisici che con grande volontà ho sopportato, oggi mi rendo conto di quanto la medicina tradizionale sia volta spesso a curare solo gli effetti, e quanta poca attenzione si dia al malato che in venti minuti deve raccontare tutto il suo excursus e ricevere la diagnosi, quanta aria di superiorità ci sia nell'approccio con il paziente, quanto poco tempo si dedichi all'interpretazione dei sintomi e quanto facile sia la prescrizione dei farmaci senza spiegare a cosa il paziente potrebbe andar incontro e quanto sia facile prescriverli senza aver accertato un vero e proprio disturbo. Ma soprattutto mi sono meravigliata dell'incredulità della medicina tradizionale nei confronti di quella definita “alternativa”.

Ritornata dalla città in cui ho valutato la mia ipersensibilità alimentare, e stando decisamente meglio, ho informato il mio gastroenterologo dei disturbi a questa correlati. Mi ha guardato con la stessa aria di incredulità precedente non ammettendo che un altro medico potesse aver risolto il mio caso.
Quanta ottusità. Addirittura l'ultimo dermatologo mi disse che non possedevo “capacità d'intendere” perché osai sottolineare i suoi errori di fronte all'evidenza dei fatti. E così tutti gli altri medici con cui ho voluto confrontarmi, ad esclusione di un solo reumatologo che si è invece considerato interessato e disponibile a collaborare con il centro cui mi ero rivolta, nonostante la sua scarsa conoscenza sull'argomento “intolleranze”.

Ora sto intervenendo sulla fibromialgia in altro modo, sono riuscita a far collaborare la mia psicologa con l'osteopata.
Ho capito le origini dei miei disturbi. Ho capito la “mia” fibromialgia e se di “cambiamento” si tratta, cambiamento sarà.
Intendo ristabilire il mio equilibrio fisico e psicologico rispettandomi. Magari ci vorrà del tempo prima di arrivare ad una totale e nuova consapevolezza ma se non ho perso nel corso di tutti questi avvenimenti la tenacia e la volontà, non intendo di certo cominciare ora.

Ciò che a tutt'oggi mi fa ancora inorridire è che se non avessi avuto i mezzi per muovermi e capire giustamente la mia situazione, mi sarei davvero convinta di essere in preda a forme
di depressione e di ipocondria forti e se non lavorassi con i miei genitori, forse avrei perso il lavoro.

Oggi che sto molto meglio, so che se non avessi avuto una giusta capacità di valutazione sarei diventata una “vittima” come tanti altri.

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COMMENTI:

Da questa storia emerge purtroppo una realtà che sembra essere una costante per tutti i malati di Fibromialgia, di Encefalomielite Mialgica o di Sensibilità Chimica Multipla (MCS): l'incapacità della medicina tradizionale di saper interpretare e quindi curare queste patologie.
Non solo... gli stessi malati vengono spesso e volentieri scambiati per ipocondriaci, depressi, disturbati psicologicamente o chissà cos'altro, quando invece la realtà è ben diversa.
Infine da notare che vi è un che di ‘supponenza’ da parte della medicina tradizionale nel non considerare le medicine non convenzionali, cosiddette "alternative", le quali invece si rivelano spesso più efficaci nel trattamento di queste patologie (e non solo) perchè mirate a scoprire ed eliminare le cause dei vari disturbi di salute, piuttosto che a soffocarne i sintomi con medicinali spesso inutili o persino dannosi.
Non è nostra intenzione condannare in toto la medicina ufficiale, sia chiaro, ma questa dovrebbe essere più aperta alle altre forme di medicina, cercando di interagire con esse per cercare di tirare fuori il meglio da tutte le forme possibili di cura della persona.
Per quanto riguarda i medici, non guasterebbe loro di fare ogni tanto un bel bagno di umiltà… essi dovrebbero avere una maggior cura e attenzione nei riguardi dei pazienti che non andrebbero mai liquidati dopo pochi minuti con l’accusa di essere ipocondriaci e senza essere ascoltati.
Dietro ogni malato c'è una storia, una sofferenza, che merita sempre di essere ascoltata fino in fondo.
Ci auguriamo che i medici capiscano tutto questo: c'è tanto bisogno di medici preparati e aperti al giorno d'oggi, ma anche di medici con tanta umanità, che sappiano essere pazienti e disponibili con i loro assistiti, anche quelli più difficili.

Che cos’è la fibromialgia
http://it.wikipedia.org/wiki/Fibromialgia

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FONTE: Redazione Eurosalus
martedì, 30 ottobre 2001
http://www.eurosalus.com/malattie-cura/com...ia-la-mia-stori

www.eurosalus.com/
Direttore scientifico: dottor Attilio Francesco Speciani


Prelevato da facebook: The Cancer Magazine
view post Posted: 1/4/2015, 11:07 Ciaoooo!!! - Welcome
Ciaooooooooooooooooooo benvenuta in Cosmo :)

Raccontaci qualcosina di te.....ti curi già naturalmente? Se vuoi puoi apportarci qualche tua esperienza ;)

Edited by **Ishtar** - 6/11/2019, 17:50
view post Posted: 1/4/2015, 09:06 I draghi esistevano davvero. E stanno tornando - Archeologia - mistero - viaggiatori del sacro

I draghi esistevano davvero. E stanno tornando

OrJLLtI



Una sorprendente ricerca pubblicata su Nature rivela che gli animali sputafuoco non erano poi così leggendari, ma reali. E che, grazie ai cambiamenti climatici, dobbiamo aspettarci di rivederli presto fra noi.
drago

Una scoperta a dir poco sensazionale è stata appena pubblicata su Nature, e se non fosse per l'autorevolezza della fonte, saremmo portati a definirla una bufala. La sostanza dell'articolo è che i draghi, esseri da sempre considerati frutto di leggende popolari, sono in realtà esistiti davvero, nel Medioevo. E sono destinati a tornare. Il paper elenca i fattori che determineranno la resurrezione dei giganti alati sputafuoco, alcuni dei quali paradossali, come la crisi economica e la mancanza di una politica globale per combattere il riscaldamento globale (global warming).

IL MANOSCRITTO RITROVATO

La rivelazione arriva uno studio congiunto di da Andrew J. Hamilton (University of Melbourne), Robert M. May (University of Oxford) e Edward K. Waters (University of Notre Dame, Australia), che hanno analizzato alcuni documenti da poco ritrovati presso la Oxford’s Bodleian Library, in occasione degli intensi lavori investigativi su manoscritti dell'epoca della Magna Charta, di cui quest'anno si celebrano gli 800 anni.

Il documento, letteralmente disseppellito dalla polvere della biblioteca inglese, è attribuito al monaco Godfrey of Exmouth ed è illuminante su alcuni aspetti della vita quotidiana inglese del tredicesimo secolo. Secondo gli studiosi, i testi sembrano dimostrare inequivocabilmente la prova dell'esistenza reale dei draghi nel nostro mondo e addirittura l'impatto che hanno avuto sulla popolazione. Non è un caso che miti e leggende di tutto il mondo ne parlino, dagli scritti dello zoroastrismo alla letteratura greca, dalle religioni slave alle credenze asiatiche. Fino al dipinto di San Giorgio e il Drago, e ai film hollywoodiani.


UN'EPOCA D'ORO (E ARGENTO)

Sbalorditi dalle rivelazioni del testo di Exmouth, i tre studiosi hanno esaminato altri documenti posteriori, che hanno consolidato le evidenze: i draghi hanno davvero proliferato nel periodo medievale. Hanno potuto regnare incontrastati sugli uomini grazie all'abbondanza di cibo (gli esseri umani stessi, in special modo i cavalieri), alla disponibilità di materiali per la nidificazione (oro e argento) e a un periodo climatico inaspettatamente caldo, necessario per mantenere una alta temperatura boccale e nasale, cruciale per la loro sopravvivenza.

Inoltre, gli strumenti considerati "magici" per combatterli non funzionavano più, cosa che fra l'altro può avere contribuito a relegare streghe e maghi nella sfera della blasfemia: non più in grado di contrastare i draghi, hanno perso il loro ruolo utile nella società, che ha iniziato a perseguitarli per le loro credenze non ortodosse (ad esempio l'eliocentrismo).

Fu il periodo della Prima Stirpe dei draghi (nel paper vengono chiamati “bestie ectotermiche”).

Il retaggio dei Draghi è ben presente anche nell'architettura. | JONATHAN IRISH/NATIONAL GEOGRAPHIC CREATIVE/CORBIS

L'IBERNAZIONE. Gli autori dello studio individuano la fine del dominio dei draghi verso la fine del quindicesimo secolo, smentendo quindi gli studi che ritenevano il quattordicesimo secolo come l'epoca della loro fine. Le cause sono da individuare nel calo delle temperature che colpì l'Europa fra 1400 e 1650 circa (la cosiddetta Piccola Era Glaciale) e nella carenza di cibo (era finita l'epoca cavalleresca). Questi elementi, combinati, non avrebbero però provocato l'estinzione, ma solo innescato un processo di ibernazione delle varie specie di mostri. Periodicamente qualche drago si risvegliava dal grande sonno per verificare se le condizioni ambientali potessero consentire un ritorno. Si registrò il sorgere di una Seconda Stirpe, fra 1680 e 1690, favorita dalla fine del periodo freddo. Poi un nuovo grande sonno. Fino ai nostri tempi.

IL RITORNO. Nelle ultime decadi alcuni fattori di cui non stiamo tenendo conto stanno "lavorando" per l'avvento della Terza Stirpe dei draghi. Sono fenomeni apparentemente non riconducibili a un'eventualità del genere, ma pare proprio che gli indizi principali siano la scarsa attenzione al global warming e il fallimento delle politiche economiche, che stanno rimettendo in circolo oro e argento come beni rifugio (gli autori parlano di "quantitative thieving"). A questo si aggiunge il paradossale ritorno dei cavalieri in Australia.

Tutto questo potrebbe indurre i draghi a uscire dall'ibernazione e riaffacciarsi nel nostro mondo. Che cosa mangeranno? Ovviamente pesci, anzi pesci d'aprile. Se siete arrivati fin qui con il giusto scetticismo non sarà stata una sorpresa. Ad ogni modo, buon pesce da aprile da Focus e Nature. E dai draghi.


FONTE

view post Posted: 1/4/2015, 08:41 Misura le tue doti psichiche eseguendo un semplice test - Arti divinatorie e potere della mente
io 3950.... :)

cioè e non sto al tuo livello hhahahahahahahahahahaha se tu sei oltre 4000 :) ci divertiamo hahahahahahaha

sai qual è la cosa bella? Davvero mi fanno paura i vivi...hahahahahaha
view post Posted: 1/4/2015, 08:35 CHE SIGNIFICA ESSERE MEDIUM - Paranormale intorno a noi...
Aggiungerei un profondo e radicale percorso di conoscenza di sè....delle proprie zone d'ombra...conoscere ogni aspetto della propria anima..un profondo equilibrio...e umiltà...solo così...si sarà dei bravi medium.. :) capaci di apportare benessere..nell'altro....e messaggi che siano davvero di luce...di solito se i defunti ci parlano...è perchè serve quello nella nostra vita o stiamo soffrendo troppo o non vediamo chiara una situazione..o solo per darci testimonianza che dopo c'è molto altro...anche perchè in fondo hanno un loro percorso da fare... :)
view post Posted: 1/4/2015, 08:20 Misura le tue doti psichiche eseguendo un semplice test - Arti divinatorie e potere della mente
Risponderò con calma dopo..ma al punto 9 ho avvertito un forte brivido..ricordando i miei nonni!
view post Posted: 1/4/2015, 08:15 CHE SIGNIFICA ESSERE MEDIUM - Paranormale intorno a noi...
Aggiungo un piccolo appunto...credo..che per capire se ci si trova di fronte ad un bravo e serio medium..è importante anche analizzare ciò che ci dice..tanto per cominciare uno che per prima cosa chiede soldi per me è da scartare...premetto che credo che alcuni di questi non sono ciarlatani..cioè credo che alcuni abbiano davvero il diciamo "dono" ma attirano forze negative...quindi diventano canali per altre forze. Oltre all'aspetto economico..ripeto ciò che può dirci....non di certo chi ci dà i numeri del lotto o altro...e poi credo che i veri medium (che di solito sono sensitivi prima..mentre non è vero il contrario) debbano essere puri..puliti..altrimenti diventano il canale di qualcos'altro....essendo un mezzo un tramite io li considero un pò dei "servitori della Luce" nonchè dei ricercatori....

Poi vabbè io ne conosco una dalle facoltà..infinite hihihih :) vero Dea???? Non sarà un caso che mio nonno sia venuto da te!!!! :)
3143 replies since 28/5/2009