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view post Posted: 31/3/2015, 07:43 La Bibbia, il resoconto della più grande invasione aliena sulla Terra - Archeologia - mistero - viaggiatori del sacro

La Bibbia, il resoconto della più grande invasione aliena sulla Terra

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L’intervista esclusiva a Mauro Biglino, traduttore di antichi testi ebraici

di Stefania Del Principe

Ci sono reperti e testimonianze inspiegabili che fanno ancor oggi impazzire i ricercatori di tutto il mondo e stonano totalmente con quello che ci dice la scienza ufficiale.
Chi approfondisce la storia riguardante le civiltà antiche non può non notare che i nostri antenati non erano assolutamente primitivi come noi ce li immaginiamo. Ma, anzi, per certi versi si potrebbero considerare più evoluti di noi, ai giorni nostri. Parliamo non di situazioni occulte, ma di fatti che sono sempre stati davanti agli occhi di tutti, come la Grande Piramide per esempio, costruita seguendo le proporzioni esatte al millimetro della Luna e della Terra, oppure della conoscenza medica avanzatissima presente sia in India che presso i Maya, dove si utilizzavano succhi di radici per curare fratture in pochi giorni. O ancora di uno dei testi più famosi al mondo, del quale nessuno parla: il Vaimānika Śāstra, ossia La scienza dell’aeronautica. Testo in cui osservando gli accuratissimi schemi, c’è da chiedersi come fosse possibile avere una simile conoscenza.
Che dire, invece, delle discipline orientali come l’agopuntura, con la quale si facevano anestesie con il solo utilizzo degli aghi? Come mai queste tecniche solo oggi cominciano a essere, a stento, validate e riconosciute? E’ possibile credere alla teoria dell’Homo sapiens che si è “evoluto” solo guardando le stelle? Ma se non aveva mezzi a disposizione, come faceva a misurarle e a replicarle, attraverso, per esempio, le piramidi?
Come è possibile, c’è da chiedersi, che solo pochi secoli fa moltissima gente sia morta di pellagra cibandosi quasi in maniera esclusiva di farina di mais, quando i Maya e gli Incas da migliaia di anni ovviavano al problema cuocendo il mais in ambiente fortemente basico per rendere disponibile la vitamina PP presente nel cereale? Come mai noi uomini moderni civilizzati questo non lo sapevamo? Quando l’umanità odierna sarà così umile da non pensare di sapere tutto e di poter, invece, attingere anche da fonti antiche?
Perché “antico” non significa affatto “primitivo”, e quando si parla dell’essere umano, ancora meno che meno.
C’è un filo comune, in ogni caso, che potrebbe rispondere a queste e altre domande a cui la scienza ufficiale non può rispondere. E, come sempre, la risposta è presente nelle fonti antiche.
Tutti parlano e descrivono qualcuno che loro ritengono molto importante e vicino a loro. Li chiamano gli dèi.
Gli dèi dell’India, della Sumeria, della Cina, dei Maya e di tutte le altre civiltà antiche sono praticamente identici. Sono “gli uomini venuti dalle stelle”, “i nostri progenitori”, “gli uomini venuti dal mare che ci hanno insegnato la matematica, l’astronomia eccetera”, “gli dèi alti dalla pelle e gli occhi chiari”. Questi particolari sono comuni a tutti, a tutti gli dèi, di tutte le popolazioni. Chi erano, dunque, questi dèi? Un’invenzione di tutte le civiltà primitive? Anche questa risposta si trova in molti reperti antichi, per esempio in quelli Sumeri, dove si racconta che si tratta di esseri in cerca dell’oro provenienti dalla stella imperituria, ossia da Nibiru, un pianeta che ha un’orbita gigantesca che dura ben 3.600 anni terrestri. Ma la cosa che fa più sorridere di tutte, è che tutto questo è stato scritto da millenni ed è sempre stato a portata di mano, nel libro tra i più sacri al mondo: la Bibbia.
Purtroppo vi sono errori di traduzione (voluti o meno non sta a noi dirlo), ma per fortuna, tra il genere umano ci sono anche bravissimi ricercatori che hanno ritradotto direttamente da fonti originali per comprendere davvero il significato della Bibbia. Uno di questi è Mauro Biglino che nel suo libro “Il dio alieno della bibbia” (Uno Editori) spiega in modo accuratissimo cosa, secondo lui, infine è davvero questo antico testo sacro: il racconto reale della più grande invasione aliena della storia dell’umanità. Per capire qualcosa di più della Bibbia vista così, ci siamo rivolti direttamente all’autore.

I testi ebraici sembrano emulare perfettamente gli antichi scritti Sumeri, eppure le loro datazioni sono estremamente diverse, a quando risalgono esattamente?
Le datazioni dei vari libri anticotestamentari sono diverse e molto controverse; in sintesi possiamo dire che i papiri più antichi risalgono al 150 circa a.C. La maggior parte dell’Antico Testamento risulta comunque composta dopo l’esilio babilonese. Le Bibbie che abbiamo in casa sono redatte sulla base del Codice di Leningrado, il codice universalmente accettato con la divisione in parole e la vocalizzazione fatta dai masoreti tra il VI e il XI secolo d.C. Lo scritto che si possiede risale al 1008: questo testo costituisce il punto di riferimento per le Bibbie ufficiali.

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Lo Yahwèh biblico, quale dio era, se rapportato ai racconti Sumeri? E il serpente tentatore, invece? Chi sembra essere a giudicare dai racconti?
Non sono in grado di fare parallelismi documentati; ci sono molte ipotesi e le vicende bibliche fanno pensare a un Elohim abbastanza giovane, o quanto meno poco esperto, cui è stato assegnato un territorio di scarsa importanza. Una ipotesi lo identifica con ISHKUR, figlio dell’Anunnaki ENIL. Un’altra lo identifica con Baal… ma so bene che sono solo ipotesi appunto. Il serpente che ha la tana sotto terra indicherebbe simbolicamente gli studi che vanno in profondità e la sua raffigurazione intrecciata riproduce con tutta evidenza la doppia elica del DNA.
Il serpente tentatore richiamerebbe quindi probabilmente i KASHDEIAN, il gruppo di Anunnaki (i corrispondenti sumeri degli Elohìm biblici) che si occupava delle questioni biomediche, secondo gli studi di un sumerologo del Christ College di Cambridge. Viene da pensare che si tratti dello stesso gruppo che ha prodotto gli Adàm con l’ingegneria genetica e ha reso fertile la coppia (o i due gruppi di maschi femmine) dell’Eden: questa sarebbe infatti la probabile realtà del cosiddetto “peccato originale” che è consistito nell’acquisire la capacità di riprodursi autonomamente e contro il parere contrario dei “capi”. In contrasto con il comandante del GAN-EDEN – espressione ebraica che significa giardino recintato e protetto posto in Eden – il responsabile del gruppo di scienziati Anunnaki/Elohìm avrebbe infatti concesso la fertilità alla coppia (o ai due gruppi) attribuendo loro la possibilità riprodursi. Si tratta di un tema molto complesso cui non a caso ho dedicato un capitolo intero nel libro IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA.
Per inciso, preciso che l’ebraico GAN corrisponde al sumero accadico KHARSHAG che significa luogo recintato e protetto posto in alto; la lingua iranica ha ripreso il concetto nel termine PAIRIDAEZA, da cui deriva il greco PARADEISOS, cui fa seguito il PARADISUM latino e infine il nostro Paradiso. Come si vede il significato originale rimanda a un concetto completamente diverso da quello che la tradizione dottrinale gli ha assegnato. In quel luogo, che era con ogni probabilità il centro di comando degli Elohim, si è sviluppato quel contrasto trai vari gruppi in cui fa la comparsa il serpente biblico.

Secondo lei, perché esiste una Bibbia in cui si parla esplicitamente male di Enki (facendolo diventare il serpente tentatore - nacàsh) e bene di Enlil (Facendolo addirittura diventare Dio, Yahwèh)?
Riprendo la risposta precedente per dire che proprio ENKI risulta essere il responsabile delle formazione dell’Adam e dunque anche dell’intervento teso a rendere fertile la coppia, contro il volere del più potente fratello ENLIL. A mio parere Yahwèh non può essere identificato con ENLIL e neppure con ENKI perché la sua figura appare decisamente meno importante di quelle dei due fratelli che si dividevano il comando. Come già accennato, Yahwèh era sicuramente di rango inferiore e il capitolo 32 del Deuteronomio ci dice appunto che egli ebbe in “eredità” un popolo che vagava disperato nel deserto. A fronte di questa assegnazione di scarsissima importanza sappiamo che molti suoi “colleghi” governavano invece su popoli importanti come Egizi, Assiri, Babilonesi, Ittiti eccetera.
Egli dovette in pratica costruirsi un popolo e cercarsi un territorio che fosse minimamente vivibile: questa necessità determinò, e quindi spiega, i suoi comportamenti che risultano essere violenti, crudeli, privi non solo di amore ma anche di semplice equità.
La Bibbia poi presenta le vicende storiche alla luce della visione monoteista introdotta dai masoreti: in questa ottica il sumero ENLIL finisce per essere apparentemente il dio supremo (identificato con Yaywèh) che decide per il bene delle creature le quali invece disobbediscono tentate dalla controparte, il serpente ENKI.

Quello che nella Bibbia ufficiale viene tradotto come “gloria di Dio”, negli antichi testi ebraici, in realtà, si usa il termine kewod, vuole dirci che significato ha esattamente questa parola? E cosa ha a che fare con la gloria di Dio?
Diciamo subito che la “gloria” (di Dio) è un concetto di non facile comprensione: ha diversi significati collegati l’uno all’altro e interdipendenti. Il termine ebraico si legge alternativamente kevòd/kebòd oppure kavòd/kabòd. Il verbo da cui deriva indica i concetti di: “essere pesante, avere peso, essere onorato, essere duro”. Tutta la descrizione degli eventi a esso legati e le conseguenze che comporta la sua vicinanza fanno pensare a una macchina volante: si muove producendo rumore e vento di tempesta; produce fumo e fiamme visibili a distanza; se passa vicino a una persona la uccide; Dio non può prevenire né mitigare questa azione; quando passa può essere vista solo dal retro e non di fronte, salvo subire conseguenze irreparabili; se ci si protegge dietro rocce ci si salva… Queste descrizioni sono troppo precise per essere interpretate come “visioni” o come il ricordo di fenomeni atmosferici naturali (ai quali i nomadi erano sicuramente abituati!); tanto meno possono essere ricondotte a una ingenua volontà di inventare una qualche forma di apparizione in grado di stupire il lettore: ben altro è stato fatto in questo senso nella produzione letteraria religiosa.
Qui siamo di fronte alla presentazione di eventi straordinari cui assisteva l’intero popolo, fenomeni precisi, assolutamente nuovi per l’ordinaria esperienza di quella gente, costituiti da immagini, situazioni e suoni che – se per un attimo ci liberiamo dai pregiudizi e seguiamo liberamente il pensiero e le attuali conoscenze – sono molto facilmente riconducibili alla presenza di un “qualcosa” che si manifestava con grande potenza. Il termine kevòd in effetti identifica proprio questo: ciò che è pesante e forte.
Insomma, il concetto di gloria intesa come caratteristica spirituale e trascendente di Dio rappresentata dalla teologia, risulta decisamente poco compatibile con tutto ciò che la Bibbia racconta in modo molto concreto di questo kevòd.


Negli antichi reperti Egizi (tempio di Abydos) si vedono delle raffigurazioni che ricordano molto bene i nostri elicotteri
Sempre nella Bibbia, vengono spesso citati i giganti o i figli di Anak. Sono esistiti davvero esseri giganti? E se sì, secondo lei erano gli Anunnaki/Elhoìm? Oppure una stirpe con qualche “mutazione” genetica?
Per la Bibbia sono esistiti senza dubbio. Degli anakim o figli di Anàk la Bibbia ci precisa che erano così alti che gli ebrei di fronte a loro si vedevano piccoli come locuste. Nei miei libri cito tutti i passi in cui sono descritti e sottolineo che di alcuni di loro il testo mette in risalto un’altra caratteristica anatomica: avevano sei dita per ogni arto. Non pare avessero una grande importanza perché li troviamo ridotti a vivere in soli tre centri abitati (Giaffa, Gat e Ashdod) e a combattere nell’esercito filisteo contro i figli di Israele: Golia di Gat era uno di loro. Secondo l’AT non erano Elohim, in quanto in Genesi 6 si dice che quando i figli degli Elohim si unirono con le femmine degli Adàm “sulla terra c’erano i Nefilim”: questa affermazione ci induce a pensare che appartenessero a un’altra tipologia di individui. Una ulteriore possibile conferma l’abbiamo nel leggere che Yahwèh stesso, che era uno degli Elohìm, combatte contro di loro in più occasioni e li sconfigge. Non vengono mai menzionati in posizioni di comando o in attività che si possano porre in relazione diretta con gli Elohìm. A un certo punto si ricorda la morte in battaglia degli ultimi tre e poi improvvisamente scompaiono e la Bibbia non ne parla più.

Afar più Tzelèm uguale Adàm. Cosa ci può dire in merito a questa “formula aritmetica”?
Nel libro presento una chiave di lettura derivante dai significati delle radici dei termini riportate nei dizionari di etimologia ebraica e sumero-accadica.
Provo a sintetizzare: il Dizionario di ebraico e aramaico biblici “Brown- Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon”alla voce [tselèm] riporta la seguente indicazione: “qualcosa di materiale che contiene l’immagine”.
La radice verbale [tsalàm] da cui deriva viene tradotta con “tagliare via”.
Unendo questi due significati originari ci chiediamo: cos’è che contiene l’immagine di qualcuno e che può essere “tagliato via, tagliato fuori, estratto” e usato per produrre un essere vivente a somiglianza del primo? Sappiamo bene che è il DNA.
Per quanto concerne il secondo vocabolo citato nella domanda, [afàr], la tradizione ha sempre voluto rendere il termine con la parola “polvere o argilla” e in effetti ha anche questo significato, ma il valore originale richiama la valenza più ampia di una “sostanza terrena” e indica anche qui una funzione tipica dell’argilla: la capacità di contenere/mantenere la forma. Si tratta cioè di un qualcosa che appartiene alla Terra e che da essa può essere preso per operare nel senso voluto.
In sostanza, lo [tselèm], il DNA degli Anunnaki-Elohìm, viene unito con l’[afàr], cioè il DNA ominide disponibile sulla Terra (Adamàh) e si ottiene così l’Adàm, il terrestre.

Quelli che la bibbia ufficiale ha tradotto come “Angeli”, nei testi originali si chiamano Malachìm. Chi sono in realtà?
Il termine significa “messaggeri”: le descrizioni anticotestamentarie li presentano come dei portaordini, vigilanti, controllori, esecutori, intermediari tra gli Elohim e l’uomo. La tradizione teologica li ha trasformati in creature angeliche ma non vi è alcun dubbio che nella Bibbia sono individui in carne e ossa che mangiano, bevono, dormono, camminano, si sporcano, si devono lavare, possono essere aggrediti e si devono difendere, vivono in accampamenti… Il vocabolo è chiaramente un termine funzionale per cui non so dire con esattezza se appartenessero a una tipologia diversa rispetto agli Elohìm o se costituissero un semplicemente particolare grado all’interno della gerarchia militare di quella razza. Certo è che non erano assolutamente creature spirituali. Va anche detto che incontrarli non era considerato un piacere ma, al contrario, poteva costituire un rischio, compreso anche quello di morire.

I Cherubini (kerubim), invece, sono sempre “angeli” o sono tutta un’altra cosa?
Due sono i capitoli che ho dedicato alla questione sensibilissima dei cherubini: posso dire che mentre i malakìm erano degli individui, tutti i passi biblici ci presentano i cherubini come oggetti meccanici. In sintesi ecco le caratteristiche che emergono dall’Antico Testamento: intanto diciamo subito che a loro non ci si rivolge, non prendono decisioni autonome, non hanno alcun rapporto con gli uomini, non parlano… Non hanno quindi nessuna delle caratteristiche tipiche degli individui dotati di una personalità propria.
Al contrario, sono oggetto di descrizioni che ne rivelano la meccanicità: sono dotati di lame/cerchi fiammeggianti che ruotano rapidamente; sono rappresentati come aventi dimensioni notevoli; quando non si muovono autonomamente possono (devono?) essere trasportati con un carro realizzato appositamente; hanno ruote che possono procedere in tutte le direzioni senza girarsi, rimanendo sempre strutturalmente unite all’insieme dell’oggetto volante (kevòd), e hanno una parte centrale circolare che ruota/turbina rapidamente; quando sono collegati al carro di Yahwèh hanno sotto di loro uno spazio nel quale può passare almeno una persona; sono dotati di strutture che coprono e proteggono quando sono chiuse, mentre quando sono aperte servono per il volo; nel muoversi producono un rumore udibile a distanza; sono un “qualcosa” su cui l’Elohìm si posa, siede, staziona, si pone a cavalcioni e vola; si muovono uniti al [kevòd, ruàch] dell’Elohìm ma anche in modo indipendente. Insomma, pare proprio che non avessero nulla a che vedere con le eteree figure angeliche della tradizione dottrinale.

La Bibbia ci dice che Dio (Elhoìm) muore come tutti gli altri uomini – nonostante abbia una vita molto più lunga della nostra. C’è qualcosa di sbagliato oppure l’Elhoìm non è il Dio spirituale che intendiamo noi?!
Il Salmo 82 è chiaro in questo senso: gli Elohìm muoiono come tutti gli Adam, cioè come ognuno di noi. La dottrina tradizionale non può ovviamente accettare questa affermazione per cui sostiene che nel Salmo 82 il termine Elohìm stranamente non significa più Dio ma ”giudici”. Per quanto concerne la seconda parte della domanda direi che tutto l’Antico Testamento lo è: Dio non è presente in quel libro. E per giungere a questa conclusione non è necessario accedere a traduzioni particolari: è sufficiente leggere molto attentamente la Bibbia che abbiamo in casa. La studiosa ebrea Lia bat Adam scrive chiaramente che la Bibbia non è un libro che si occupa di religione ma un testo di storia che riporta “solo fatti umani” e che Yahwèh non si presenta come il creatore dell’universo ma unicamente come “liberatore, vindice, condottiero e sponsor” di un popolo. Nei codici biblici ci possono essere differenze interpretative dovute alle difficoltà insiste nelle lingue antiche ma il concetto di fondo è a mio parere indubitabile: l’Antico Testamento non parla di Dio e non voleva neppure farlo. Per questo la Bibbia non si fa scrupolo di affermare che gli Elohìm muoiono.

Nel libro di Neil Freer, “The god games” si legge che: I re erano improvvisamente descritti nelle sculture in piedi come nel passato davanti ad una sedia vuota dove usualmente sedeva il maestro-dio. I loro lamenti erano scritti sulle tavolette, “ Cosa farò adesso che il mio maestro-dio non è più qua ad istruirmi…cosa dirò al popolo ? “…osservando il cielo in attesa di un ritorno, il servizio di ristorazione alla tavola del Maestro/dio si tramutò in vuoto rituali di offerta di cibo, gradatamente i vari servizi di routine divennero rituali tipo la cosiddetta cargo-cultura, mentre i loro palazzi si tramutarono in vuoti templi, mentre coloro i quali erano stati istruiti dai vari maestri/dèi, vedendo che le conoscenze di tecnologia, scrittura, scienza, astronomia, metallurgia venivano dimenticate, decisero di preservarle in gruppi ristretti”.

Perché, secondo lei, improvvisamente, gli dèi ci lasciano? Ci sono racconti dove viene spiegato il motivo di questa loro “fuga improvvisa”?

Nella Bibbia non ci sono indicazioni che consentano di formulare ipotesi dotate di un minimo di fondamento. Prendo allora una indicazione dallo storico giudeo-romano Giuseppe Flavio che nel suo libro Guerra Giudaica scrive così: Libro VI:296 “Non molti giorni dopo la festa, il ventuno del mese di Artemisio, apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a credere”;

Libro VI:297 “E in realtà, io credo che quanto sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la conferma delle sventure che seguirono”.

Libro VI:298 “Prima che il sole tramontasse, si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città. Inoltre, alla festa che si chiama la Pentecoste”;
Libro VI:299 “I sacerdoti che erano entrati di notte nel tempio interno per celebrarvi i soliti riti riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi ce ne andiamo”.

Chissà. Forse se ne sono andati nel 68 d.C.

Trattandosi di normalissimi colonizzatori hanno mantenuto il comportamento che ci si attenderebbe: venuto meno il motivo per il quale erano qui, cessato l’interesse o terminate le operazioni programmate, hanno lasciato il campo.
Nell’AT non ci sono neppure indicazioni su possibili ritorni.

Negli ultimi anni, il fenomeno Crop circles sembra essere sempre associato alla presenza costante di Ufo. In quelli considerati autentici (perché ce ne sono anche tanti falsi), poi, fin dalle prime volte appare la firma degli Ehloim (con il geroglifoco Neteru) oppure, in maniera più esplicita, in tutta risposta alla scritta di un uomo (“talk to us”) che richiamava l’attenzione degli autori dei cerchi nel grano, appare già nel lontano 1991 una scritta in fenicio-ebraico antico in cui vi è il nome di Ea/Ptah. La scorsa estate, a Poirino (TO), riappare la scritta Ea/Enki, in un crop considerato autentico. Pensa che gli Elhoìm stiano ancora cercando di comunicare con noi?
Sinceramente non lo so e non posso rispondere in modo documentato perché non mi sono mai occupato dei Crop né di ufologia contemporanea e mi limito a tradurre e studiare i testi antichi. Da lì traggo le mie informazioni perché ho fatto una scelta metodologica precisa: tradurre il codice biblico che le Chiese hanno dichiarato essere stato ispirato da Dio. Da questo punto di vista devo dire che quando gli Elohìm intendevano parlare con l’uomo lo facevano direttamente: nel libro di Geremia lo stesso Yahwèh ironizza duramente sui presunti profeti che sostenevano di ricevere messaggi attraverso i sogni, quindi non saprei dire se ora i presunti alieni hanno scelto metodi più criptici e generici. Sulla Terra sono ormai molte decine di milioni le persone psicologicamente pronte ad accogliere le loro presenza. Mons. Corradi Balducci disse che gli UFO esistono e la Bibbia li conosceva; Padre Funes, il gesuita che dirige le Specola Vaticana, in una intervista all’Osservatore Romano ha detto che dobbiamo preparaci all’incontro con i nostri fratelli che provengono da altrove, dunque posso formulare la speranza che, se davvero sono ancora o nuovamente qui, prima poi si decidano a palesarsi apertamente.

E con quest’ultima risposta di Biglino, non possiamo che essere d’accordo con lui. Se sono qui, o tentano di ritornare, possiamo affermare con certezza che parte dell’umanità è pronta ad accoglierli; quindi possono decisamente cominciare a farsi vedere da noi. E magari insegnarci nuovamente un po’ di nozioni che, ahimè, nel tempo sono state perdute.


FONTE

view post Posted: 31/3/2015, 07:38 Archeoacustica – Suoni da un lontano passato che alterano la mente - Archeologia - mistero - viaggiatori del sacro

Archeoacustica – Suoni da un lontano passato che alterano la mente

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Gli uomini della più remota antichità dovevano essere dotati di un intelletto e di una sensibilità davvero particolari... E "l'archeoacustica" inizia a metterlo in evidenza. I risultati della recente ricerca indicano che i costruttori antichi o preistorici delle strutture monumentali scoperte in luoghi diversi come l'Irlanda, Malta, la Turchia meridionale e il Perù hanno tutti una caratteristica peculiare comune - potrebbero essere stati progettati appositamente per condurre e manipolare il suono al fine di produrre determinati effetti sensoriali.
L'archeoacustica è una nuova disciplina che si sta rivelando particolarmente importante per capire le reali funzioni di determinati siti archeologici, come pure di alcuni antichi manufatti. Fino a pochi anni fa, l'archeologia si era concentrata primariamente sull'aspetto più concreto dei reperti archeologici (strutture architettoniche, reperti, caverne...), ovvero la loro componente fisica più materiale.
"Ci stiamo occupando di un segreto perduto", afferma Linda Eneix, Presidente della Fondazione OTS, dedicata alla ricerca archeologica e agli studi connessi ai templi antichi di Malta. Situate a sud della Sicilia, le isole di Malta e Gozo ospitano strutture megalitiche create da un popolo altamente sviluppato più di mille anni prima di Stonehenge e delle piramidi egizie. I monumenti, tra i quali vi sono antichi templi, sono esempi di un'architettura nella sua forma più pura e originale. Certe caratteristiche di progetto, tra cui i soffitti a sbalzi, si rispecchiano nelle camere sotterranee dei santuari funerari, scavate nella solida roccia calcarea. (In architettura, si chiama volta "a sbalzi" un sistema costruttivo come quello dei trulli pugliesi, in cui ogni fila di pietre sporge rispetto a quella al di sotto di essa, riducendo l'area del soffitto in ogni corso successivo verso l'alto e distribuendo il peso complessivo).

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Malta, Ipogeo di Hal Saflieni. Fornisce l'esempio più straordinario. Si tratta d'un complesso di grotte e di camere rituali a diversi livelli, è un gioiello archeologico che giaceva indisturbato fino a quando non fu scoperto accidentalmente nel 1902. Oggi il sito fa parte del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
Nel 2008 è iniziato uno studio tuttora in corso sull'imponente complesso in pietra risalente a 6000 anni fa noto come l'Ipogeo di Hal Saflieni sull'isola di Malta, che sta dando risultati rivelatori."Stare in piedi in questo Ipogeo è come essere dentro una campana gigante", dice Eneix. "Si sente il suono nelle proprie ossa, quanto si sente con le orecchie. E' davvero emozionante! [...] L'attività cerebrale regionale di un certo numero di volontari sani esposti a diverse frequenze di vibrazione del suono è stata monitorata tramite EEG", riferisce Linda Eneix. "I risultati hanno indicato che a 110 Hz i modelli di attività sulla corteccia prefrontale si spostano bruscamente, sfociando in una correlata disattivazione del centro del linguaggio e un temporaneo spostamento del lato dominante dall'emisfero sinistro a quello destro relativamente ai processi emotivi e creativi. Spostamento che non si è verificato a 90 Hz o a 130 Hz ......Oltre a stimolare i lati più creativi, si rileva che in un'atmosfera del suono in risonanza con la frequenza di 110 o 111 Hz, si è 'accesa' un'area del cervello che gli scienziati bio-comportamentali ritengono connessa allo stato d'animo, all'empatia e alla socializzazione. Consapevolmente o meno, le persone che hanno trascorso del tempo in un tale tipo di ambiente in presenza di un uomo dotato di voce maschile bassa - mentre eseguiva un canto rituale o più semplicemente parlava - si stavano esponendo a vibrazioni che potrebbero avere effettivamente impattato sulla loro psiche".(Linda Eneix, "The Ancient Architects of Sound", Popular Archaeology Magazine, vol. 6, marzo 2012).
Un consorzio chiamato The PEAR Proposition: Princeton Engineering Anomalies Research, è formato da pionieri nel campo dell'archeo-acustica, una scienza che fonde l'archeologia e la scienza del suono. Diretto dal fisico Robert Jahn, il gruppo PEAR cominciò nel 1994 a compiere esperimenti sul comportamento acustico in siti megalitici come Newgrange e Wayland's Smithy nel Regno Unito. Essi hanno trovato che tutte le antiche camere presentavano una forte risonanza con una frequenza del suono tra i 95 e 120 Hertz: ben all'interno della gamma della bassa voce maschile.
Nei successivi test OTSF, si è scoperto che le camere di pietra nei templi antichi a Malta presentano lo stesso modello di risonanza, a una frequenza di 110 o 111 Hz.

Nel 2003 Chris Scarre della Durham University e Graeme Lawson del MacDonald Institute di Cambridge hanno realizzato un libro, intitolato Archaeoacoustics, che rappresenta la prima pubblicazione in questo specifico ambito. Il libro indaga sul ruolo che il suono ha avuto nel passato, dall'antichità più remota fino al XIX secolo. Si è infatti scoperto che alcune antiche costruzioni (tombe megalitiche, caverne dipinte risalenti al paleolitico, siti archeologici vari, chiese romaniche) possiedono qualità sonore molto particolari che hanno spinto i ricercatori a indagare sulle possibili motivazioni che ispirarono i loro costruttori. Alcuni complessi archeologici, infatti, erano stati costruiti con ogni evidenza per eliminare quanto possibile i rumori esterni, creando in tal modo un isolamento che permettesse di esaltare al massimo la particolare dimensione sonora ottenuta all'interno.
Si ritiene anzitutto che alcuni suoni, nel passato, celassero magia e recassero significati sacri, perchè si dava credito alla comunicazione con il divino o con i regni dell'aldilà. È quindi diventata sempre più certa l'ipotesi che in passato le costruzioni architettoniche sacre ponessero particolare enfasi al modo in cui poter trattare i suoni.
Eneix osserva. "E' logico che i costruttori degli antichi templi osservassero gli echi e le caratteristiche del suono nelle grotte, e quindi cercassero di ricreare lo stesso ambiente in modo più controllato. Lo stavano facendo intenzionalmente, per facilitare uno stato alterato di coscienza? Vi sono molte cose che non conosciamo".
L'acustica può anche essere stata parte di una diffusa tradizione religiosa. Vecchie foto, in una prima edizione del National Geographic Magazine, mostrano la scoperta, in livelli sicuramente datati dei templi di Malta, di pietre a forma conica con una notevole somiglianza all'Omphalos o "ombelico" dell'oracolo di pietra di Delfi, utilizzato molto più tardi nel tempo da antiche sacerdotesse greche che ascoltavano la voce della terra per trarre presagi.

Un mistero affascinante, anche se raramente discusso, a Chichen Itza, riguarda le strane anomalie acustiche osservabili nel grande cortile della palla e nel tempio di Kukulkan. Le parole sussurrate a bassa voce a un'estremità del grande cortile della palla (che misura 161 metri di lunghezza e 66 metri ca. di larghezza) sono chiaramente udibili fino in fondo e un semplice battito di mani o messaggio risuonava dal centro del Cortile della palla a produrre nove echi distinti. I visitatori hanno anche potuto constatare un curioso fenomeno acustico presso la piramide di Kukulkan, dove il suono di un applauso con le mano rimbalza indietro con un'eco come il suono di un cinguettio di uccelli Quetzal, l'uccello sacro associato sia con il nome della piramide sia con la sua divinità Kukulkan / Quetzalcoatl.
Già nel 1994 una équipe di studiosi dell'università di Princeton aveva scoperto che nelle stanze presenti in alcuni siti megalitici (Newgrange in irlanda e Wayland's Smithy in Inghilterra) si producevano alcuni effetti acustici assai speciali: una forte risonanza (detta tecnicamente "standing wave") nella gamma vibratoria compresa fra i 90 e i 120 Hz. Così testimonia la stessa Linda Eneix: «Quando ciò si produsse, i suoni che udivamo erano percepiti in modo distorto e misterioso, con una rilevazione che variava in base alla dimensione della stanza e della qualità della pietra.»

Le più recenti scoperte archeoacustiche mostrano che in un antico centro cerimoniale peruviano, il Chavín de Huántar, risalente a 3.000 anni fa, era presente una raffinatissima conoscenza della manipolazione del suono in relazione all'architettura, concepita per produrre ben determinati effetti sonori capaci di alterare le percezioni sensoriali. Con l'ausilio di conchiglie sonore, l'oracolo produceva effetti "magici" sul suo uditorio. Miriam Kolar, della Stanford University, ha presieduto agli studi e afferma che «a Chavín, abbiamo rilevato evidenze acustiche di una trasmissione selezionata di suoni fra il monolito Lanzon e la piazza circolare: un sistema acustico-architettonico in grado di filtrare frequenze sonore prodotte dalle pututus [conchiglie sonore] e dalla voce umana» ("Magic Sounds of Peru's Ancient Chavín de Huántar", Popular Archaeology Magazine, vol. 5, Dicembre 2011). Ricordiamo che il "Lanzon" è una statua sacra che raffigura la divinità principale dell'antica cultura Chavín; è collocata in una stanza sotterranea e un sofisticatissimo condotto acustico la collega alla piazza circolare di cui si accenna nell'articolo, che è uno spazio all'aperto dove si svolgevano determinate attività cerimoniali.

Perché 110 Hz?

Molte indagini archeo-acustiche di strutture megalitiche dell'età preistorica hanno individuato le risonanze acustiche a frequenze di 95-120 Hz, soprattutto in prossimità di 110-12 Hz, tutti campi presenti nella gamma vocale umana.

Queste camere possono essere servite come centri per eventi sociali o spirituali, e le risonanze delle cavità delle camere potevano essere destinate a sostenere il canto rituale umano. Uno studio recente ha valutato la possibilità che i toni a queste frequenze possano interessare specificamente l'attività cerebrale regionale. In un progetto pilota, 30 adulti sani hanno ascoltato toni a 90, 100, 110, 120 e 130 Hz, mentre l'attività del cervello era monitorata con l'elettroencefalogramma (EEG). L'attività nella regione temporale sinistra è risultata essere significativamente inferiore a 110 Hz rispetto ad altre frequenze. Inoltre, il modello di attività asimmetrica sulla corteccia prefrontale si spostava da una attività maggiore a sinistra, per la maggior parte delle altre frequenze, ad una posizione dominante verso destra quando il suono andava verso 110 Hz. [COOK, I. A.; PAJOT, S. K.; LEUCHTER, A. F., Ancient Architectural Acoustic Resonance Patterns and Regional Brain Activity, Time and Mind, Volume 1, Number 1, March 2008 , pp. 95-104(10).].

Questi risultati sono compatibili con la disattivazione dei centri relativi al linguaggio e uno spostamento dell'attività prefrontale che possono essere correlati a processi emozionali.
(vedi Left Brain: Right Brain di Dan Eden: www.viewzone.com/bicam.html). Questi primi risultati intriganti suggeriscono che le proprietà acustiche delle strutture antiche potessero influenzare la funzione del cervello umano, e suggeriscono che il canto avrebbe potuto essere utilizzato per potenziare le attività della parte destra del cervello.


Sempre più frequentemente, ci si accorge che nella più remota antichità dovevano esservi conoscenze raffinatissime e, se studiate con la necessaria pazienza e umiltà, potrebbero avere molto da insegnarci. Fino a qualche decennio fa, l'errore principale è stato quello di voler paragonare quelle culture alla nostra e, non rintracciando alcuna complessa tecnologia (perfino nella costruzione delle grandi piramidi egizie non si rileva l'uso di macchinari particolarmente sofisticati), relegarle a una dimensione primitiva o selvaggia. Oggi iniziamo a comprendere che quei selvaggi potrebbero avere sviluppato alcune linee di ricerca che l'attuale uomo "civilizzato" ha scartato e che dovrebbero invece essere integrate alle proprie conquiste. A partire dal senso segreto del Rig-Veda, capace a nostro avviso di gettare qualche luce significativa sulla spirale evolutiva della coscienza umana e terrestre.

Per approfondire
www.arianuova.org
http://observingthenet.wordpress.com
www.liutprand.it

Foto di copertina: Newgrange, County Meath, Irlanda - più antico sia delle piramidi che di Stonehenge - perfettamente allineato al solstizio d'inverno con il percorso del passaggio alla tomba illuminato una volta l'anno dalla luce nascente del sole all'alba.


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view post Posted: 30/3/2015, 07:32 Pedofilia, 50 anni fa era una “malattia” - Minori

Pedofilia, 50 anni fa era una “malattia”. Da quest’anno per gli psichiatri americani è un “orientamento sessuale”

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A cura di Benedetta Frigerio, tratto da www.tempi.it/pedofilia-50-anni-fa-era-una-malattia-da-questo-anno-per-gli-psicologi-americani-e-un-orientamento-sessuale#.UwNw5Pl5M8l

L’APA distingue tra pedofilia e atto pedofilo: solo l’atto sessuale viene considerato “disordinato” per le conseguenze che ha sui bambini

L’associazione degli psichiatri americani (APA) ha scritto nel suo ultimo manuale che la pedofilia, «il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento» come gli altri. La decisione denunciata dall’Associazione della famiglia americana (AFA) va così a completare un lungo percorso di sdoganamento cominciato già negli anni Cinquanta.

DA MALATTIA A ORIENTAMENTO. Dieci anni fa il Dsm-4 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) ha declassato la pedofilia da “malattia” a “disordine”. Ma nel nuovo testo, il Dsm-5 pubblicato quest’anno, l’APA fa un passo ulteriore come denuncia l’AFA: «Come l’APA dichiarò negli anni Settanta che l’omosessualità era un orientamento sotto la forte pressione degli attivisti omosessuali, così ora sotto la pressione degli attivisti pedofili ha dichiarato che il desiderio sessuale verso i bambini è un orientamento». L’APA distingue tra pedofilia e atto pedofilo: se il desiderio sessuale nei confronti dei bambini è un orientamento come gli altri, l’atto sessuale viene considerato “disordinato” per le conseguenze che ha sui bambini.

«SOFFERENZE MODERATE». Già nel Dsm-4 si considerava “disordine mentale” quello di una persona che molestava un bambino, se la sua azione «causa sofferenze clinicamente significative o disagi nelle aree sociali, occupazionali o in altri importanti campi». E già nel 1998 sul Bollettino di Psicologia era stato pubblicato uno studio per dimostrare che gli abusi verso i bambini non causano danni così gravi. Gli autori (Bruce Rand della Temple University, Philip Tromovitch dell’Università della Pennsylvania e Robert Bauserman dell’Università del Michigan) avevano ridefinito l’«abuso sessuale sui bambini», affermando che «le esperienze sofferte da bambini, sia maschi sia femmine, che hanno subito abusi sessuali sembrano abbastanza moderate».

«SITUAZIONE GRAVE». Inoltre, si legge, «l’abuso sessuale su un bambino non necessariamente produce conseguenze negative di lunga durata». E infine si conclude: «Il sesso consensuale tra bambini e adulti, e tra adolescenti e bambini, dovrebbe venire descritto in termini più positivi, come “sesso adulto-bambino” e “sesso adolescente-bambino”».
Al tempo, l’attivista ed ex omosessuale Anthony Falzarano aveva commentato così: «Ci troviamo in una grave situazione se l’APA sta lavorando verso la decriminalizzazione della pedofilia. Il 75% degli omosessuali è stato stuprato o molestato da bambino e suggerire che questo non ha effetti duraturi è ridicolo». Persino il governo americano aveva condannato questo studio, che però l’APA non ha mai messo in discussione.


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view post Posted: 30/3/2015, 07:16 Vaccinazioni pediatriche: dire no è un diritto - Come difendervi dai rischi delle vaccinazioni

Vaccinazioni pediatriche: dire no è un diritto

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A cura dell’avvocato Luca Ventaloro - articolo pubblicato per gentile concessione di Scienza e Conoscenza n. 50

Rifiutare la vaccinazione per i propri figli è un diritto dei genitori, che deve essere esercitato tramite l'Obiezione Attiva e il Dissenso Informato: l'avvocato Ventaloro ci spiega come fare.

In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per l’infanzia (pediatriche), sono quattro: antipoliomielitica (Legge n. 51/1966), antidifterica (L.891/1939), antitetanica (L. 292/1963), antiepatite-b (L. 165/1991). Esse dovrebbero essere somministrate una alla volta, a distanza di tempo, e a un’età giusta onde non fare correre rischi al minore.
Invece vengono somministrate in forma esavalente o eptavalente, ovvero in un gruppo di sei vaccinazioni. Ciò vale a dire che unitamente alle quattro obbligatorie, oggi le varie ASL inseriscono altre due o tre vaccinazioni, generalmente Pertosse, Haemophilus, Antimeningococco.
Di fatto, con questa inclusione, il minore assume sei o sette vaccinazioni e un carico ‘tossico’ corrispondente.

Il genitore però, sempre nel supremo esercizio dei diritti di potestà genitoriale (ora divenuta ‘responsabilità genitoriale’ - art. 316 e segg. c.c.), ha il diritto di potere chiedere l’effettuazione di una vaccinazione alla volta, limitandosi alle sole quattro obbligatorie, e anche distanziate nel tempo.
Nessuno può essere obbligato a subire le vaccinazioni ‘facoltative’ che, per tale definizione, possono ben essere rifiutate. Generalmente le Asl ‘spingono’ molto anche per l’effettuazione delle altre vaccinazioni non-obbligatorie, quali l’antinfluenzale, la vaccinazione MPR (morbillo, rosolia, parotite) e altre.
Va detto che sovente gli avvisi delle Asl in merito alle vaccinazioni facoltative sono piuttosto ambigui, non risultando con chiarezza che tali vaccinazioni non sono obbligatorie.
Ciò dovrebbe invece essere comunicato in maniera manifesta e ben comprensibile, onde non indurre in errore il cittadino.
Stante l’insorgere di problematiche, sin dalla loro introduzione, legate al potenziale danno, le vaccinazioni oggi sono argomento molto dibattuto.

Oggetto di leggi e di interventi ora sempre più frequenti e tutelanti da parte della Magistratura, lo stesso Stato italiano ha preso atto, già da tempo, del fattore di rischio, e ha promulgato norme di grande modernità relativamente alla cautela vaccinale.
Vediamole sommariamente:

- la L. 210/1992 che unitamente alla L. 229/2005, stabilisce un indennizzo per i danni da vaccinazione;

- il D.M. 12.12.2003, cosiddetta ‘Vaccinovigilanza’ o ‘Farmacovigilanza’, ovvero una procedura obbligatoria per le ASL di avviso agli utenti, di raccolta dati e di segnalazione, in merito ad ogni reazione avversa alla vaccinazione:

- il D.P.R. n. 355/1999 che ha sancito la libera frequenza scolastica ai soggetti non vaccinati.

Norma questa estesa in via analogica a tutte le comunità infantili (nido, materne, asili), sia pubbliche che private.

Il rifiuto alla vaccinazione: l'Obiezione Attiva
Parallelamente alla grande attenzione sulla questione vaccinale, sia da parte dei cittadini che da parte del mondo scientifico e normativo-giudiziario, nel corso dell’ultimo ventennio si è consolidata una diffusa procedura di rifiuto alla vaccinazione, procedura consentita e tutelata dall’Ordinamento.
Questa è l’Obiezione Attiva. L’Obiezione Attiva consente il rifiuto della prassi vaccinale obbligatoria, senza incorrere nella commissione di un illecito.
È stata codificata in numerose norme regionali che l’hanno disciplinata.
Le Regioni in questione sono: Veneto, Lombardia, Provincia di Trento, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana. Abruzzo, Sardegna.
Di fatto la procedura è comunque estesa a tutte le Regioni attraverso circolari regionali; oppure lo è per estensione analogica detta in bonam partem.
È una procedura molto importante, addirittura fondamentale, di moderna ispirazione etico-giuridica.
Vediamo in cosa consiste.

Per praticare l'Obiezione Attiva è necessario:

1) prendere posizione sulla prassi vaccinale formalmente con l’Asl a mezzo di raccomandata a.r.;

2) presentarsi sempre ai colloqui convocati dall’asl;

3) firmare il modello di Dissenso Informato, o modificandolo nella parte in cui si viene definiti ‘debitamente informati’, oppure firmarlo senza alcuna modifica, qualora ci si ritenga sufficientemente informati dall’asl.

Dal punto di vista del diritto genitoriale, è assolutamente sconsigliato nascondersi o ignorare gli inviti e le missive dell'Asl. Non sarebbe obiezione, ma semplice fuga o inerzia e rappresenterebbe un rischio per la potestà (responsabilità genitoriale).
L'obiezione di coscienza, nella forma dell’Obiezione Attiva, è un comportamento 'attivo' dal punto di vista etico e civico, serve a manifestare regolarità genitoriale (altrimenti si potrebbe sostenere che i genitori 'se ne fregano' della salute dei figli, nonchè delle Istituzioni), e a diffondere una buona cultura sanitaria.

È importante praticare correttamente l’Obiezione Attiva, poiché recentemente alcuni Tribunali per i Minorenni hanno riattivato procedure sulla potestà, proprio nei confronti degli obiettori silenti e inattivi, ovvero coloro che non avevano praticato Obiezione Attiva.
Inoltre praticare l'Obiezione Attiva serve a dare all'Asl la dimensione del dissenso sul territorio, altrimenti sovente si è sentito dire che "l'obiezione non esiste!".

Che cos'è il Dissenso Informato
Vale la pena di esaminare la procedura di Dissenso Informato, che è parte integrante dell’Obiezione Attiva.
La procedura di Dissenso Informato, istituita dalla Conferenza di Oviedo del 4 aprile 1997 (partecipazione e adesione consapevole e formale dei cittadini europei alle procedure sanitarie che li riguardano), non prevede alcun obbligo di forma, né obbligo di modulistica.
Prevede che l’adesione consapevole del cittadino europeo alla procedura sanitaria sia manifestata in maniera personale, libera, cosiddetta 'di scienza'.
Tale volontà dei genitori quali cittadini europei, non è subordinabile a nulla, né coercibile o richiedibile come conforme a modulistica, a prestampati, o contenuti già preparati (come vorrebbero le Asl).
Secondo la normativa uscita dalla Conferenza di Oviedo e secondo tutta la normativa italiana che ne ha dovuto recepire i contenuti, la procedura di Dissenso Informato tutela la consapevole partecipazione del cittadino all'iter sanitario, non certo il 'banale' rispetto della modulistica.

In ossequio a ciò, come è ovvio, il genitore dichiara ciò che vuole e nella forma che vuole.
Poiché il Dissenso Informato proposto dall’Asl è un modulo ministeriale "di comodo", si suggerisce per fare accettare meglio le eventuali aggiunte (così come indicate nell’Obiezione Attiva) senza che nascano controversie inutili, e prima di redigere un modello ex novo, di utilizzare quello dell'Asl, opportunamente modificato, se lo si ritiene necessario.
L’Asl è obbligata ad accettare tutto ciò che viene dai dichiaranti, liberi e identificati come cittadini, e non può subordinare nulla al rispetto della modulistica: sono successi casi di denunce e cause già risolte in favore dei dichiaranti.
Qualora l’Asl non accetti la dichiarazione o le modifiche dei genitori, allora il Dissenso Informato lo si può inviare modificato, inviandolo con spedizione raccomandata a/r. o consegnandolo all'Ufficio Protocollo dell'Asl.
Non partecipare all'iter del dissenso rappresenta un addebito genitoriale (fuga e menefreghismo).

Le vaccinazioni sportive
Altra questione di grande importanza è quella delle vaccinazioni sportive, in relazione, generalmente, alla richiesta vaccinazione antitetanica
Le vaccinazioni cosiddette "sportive" sono un retaggio di norme vecchie, obsolete e paradossali.
La Costituzione ha l'assoluta preminenza in base a un semplice e doveroso rapporto di gerarchia di norme. Infatti in ogni caso, in ossequio alla nostra Costituzione, non è possibile subordinare la pratica sportiva all'effettuazione delle vaccinazioni, soprattutto quando questa sia rifiutata con serie motivazioni.
Il diritto alla libera determinazione dei cittadini nelle forme ritenute congrue (sport, associazionismo, ecc.) è preminente rispetto alla norma vetusta che impone le vaccinazioni sportive. E poi c’è l’invalicabile diritto alla salute (art. 32 Cost), di fronte al quale ogni norma deve arretrare.
Quindi sussiste il pieno diritto alla frequenza sportiva anche senza le vaccinazioni.
In tal senso è sovente risultato risolutivo e perfettamente in linea con la normativa, fare un dosaggio anticorpale antitetanico (semplice esame del sangue) e verificare la presenza di anticorpi del tetano. Generalmente tale dosaggio è in misura più che sufficiente, cosa che rende assolutamente superflua la vaccinazione.
In ultima istanza si potrà proporre al centro sportivo una liberatoria con assunzione di responsabilità dei genitori quanto alla mancata pratica vaccinale.
Se tutto questo non bastasse, allora bisogna intervenire legalmente. Le stesse considerazioni valgono per le cosidette "vaccinazioni lavorative".

Articolo pubblicato per Gentile concessione di Scienza e Conoscenza n. 50

Scritto da Luca Ventaloro
Avvocato Cassasionista, esperto di Diritto Familiare-Minorile, Diritto Penale, Diritto Sanitario. Docente di Diritto di famiglia e sanitario presso l'ISSPOS, Membro dell'Ufficio del Garante per l'Infanzia della Regione Emilia Romagna, Esperto Giuridico AUSL di Rimini U.O. Tutela dei Minori. Relatore a convegni universitari e giuridici di Diritto minorile e familiare, Docente in Corsi di Formazione per Servizi Sociali, Avvocati e Giuristi autore di articoli su riviste specializzate di Diritto di Famiglia, autore di pubblicazioni giuridiche di diritto minorile.
Fa parte del Consiglio direttivo del Comilva, il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni.
Per info: [email protected]


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view post Posted: 30/3/2015, 07:10 Effetto Werther, suicidi e mass media - Comportamento sociale

Effetto Werther, suicidi e mass media

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A cura di Anticorpi.info

Ultimamente "Facebook è stato oggetto di pesanti critiche per essersi rifiutato di rimuovere le immagini estremamente violente di un suicidio che un veterano di guerra domenica scorsa ha postato sul gigante dei social media.
Nonostante i solleciti della famiglia e degli amici, le immagini macabre dell’ex Marine Daniel Rey Wolfe sono rimaste visibili fino a mercoledì. (...) Douglas Tripp, uno degli ex compagni del marine, ha dichiarato: “I suoi amici e la famiglia sono stati esposti ad immagini che non avrebbero mai voluto vedere Vengono rimosse foto di un seno nudo con rapidità e invece quelle tragiche di un uomo che si taglia prima di suicidarsi no?“ (Fonte)
L'interrogativo espresso dall'ex commilitone del suicida è legittimo. Com'è possibile che in un social network in cui tutto è rigidamente controllato, sia dagli amministratori che dagli stessi utenti (dotati di strumenti per segnalare i 'contenuti inappropriati') per ben tre giorni si siano ignorate le istanze di rimozione di amici e parenti della vittima?

Ma più in generale la domanda potrebbe estendersi a qualsiasi mass media, prima tra tutti la televisione. Che senso ha rendicontare minuziosamente i telespettatori di ogni suicidio che abbia luogo in Italia (e a volte anche all'estero)? Cos'è, il telegiornale o una rubrica di necrologi? Suicidi per problemi economici, per il bullismo adolescenziale, per problemi di salute, per l'incapacità di occuparsi di un disabile a carico, per gelosia, per stalking, per omofobia. L'Italia radiotelevisiva è diventata il festival dei suicidi.

E poi perché diffondere nell'opinione pubblica l'idea che i suicidi in Italia siano in netto aumento, quando in realtà i dati dicono altro?
"(...) i numeri parlano chiaro: nel 2012, almeno fino ad oggi i suicidi non sono aumentati rispetto agli anni precedenti e sono ben lontani dal picco raggiunto nei primi anni 90'." (Fonte)

Quindi i suicidi per questioni economiche sono aumentati, ma se si considera il dato integrale a quanto pare il numero di suicidi in questi anni è di gran lunga inferiore rispetto ai picchi storici.
Una possibile risposta a questi interrogativi potrebbe desumersi mettendo in relazione l'utilitarismo demofobico di alcuni potenti gruppi elitaristi (v. correlati) con un fenomeno studiato in sociologia, chiamato Effetto Werther.

"(...) Sembra che i media siano in grado d’influenzare il tasso di suicidi in una società, per il semplice fatto di annunciarli. Si tratta di un tragico e inquietante fenomeno di emulazione, noto ai sociologi come Effetto Werther. Il termine, coniato dal sociologo David Phillips, prende il nome dal romanzo di Goethe, I Dolori del Giovane Werther il cui protagonista a causa di una delusione sentimentale sceglie il suicidio come mezzo per smettere di soffrire. In seguito alla pubblicazione del libro si assisté a un ondata di suicidi per emulazione in tutta Europa, di dimensioni tali da persuadere i governi di alcuni paesi a vietarne la pubblicazione. Analoga reazione vi fu in Italia dopo la divulgazione del romanzo di Ugo Foscolo Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis, nel 1802.

Il fenomeno è meglio noto in letteratura scientifica sotto il nome di Copycat Effect e ha storicamente avuto un forte impatto in alcune società come quella statunitense. A Los Angeles ad esempio vi fu un’impennata del 40% nel numero di suicidi dopo la morte di Marylin Monroe. Ed è dimostrato che subito dopo alcuni suicidi eclatanti il numero delle vittime di incidenti aerei o automobilistici può aumentare persino del 1.000%.
(...)

Altre casistiche riguardano i suicidi di massa, come quelli avvenuti in alcune sette, come la congregazione del Tempio del Popolo capeggiata dal reverendo Jones negli anni 70.

Alcuni autori come lo psichiatra J. A. Motto hanno dato un’interpretazione del fenomeno per identificazione, ossia propositi suicidi latenti in alcune persone possono essere amplificati e messi in atto identificandosi con qualcuno che abbia appena compiuto lo stesso atto. L’uomo è un animale sociale che tende a usare le azioni degli altri per decidere cosa è appropriato fare, specie quando percepiamo gli altri come simili a noi, ad esempio per condizione sociale. Inoltre in alcune fasce di età, come l’adolescenza, la tendenza imitativa è mediamente più alta e può quindi esserci un rischio maggiore dell’innesco di una catena di eventi analoghi.(...)" (Fonte)

Anche il ricercatore occultista Giuseppe Cosco ebbe modo di parlare del fenomeno in una intervista che anni fa pubblicammo sul blog (v. correlati). Eccone alcuni stralci:
"E’ stato dimostrato che suicidi, delitti e incidenti mortali di auto o aerei riportati in prima pagina e pubblicizzati fanno aumentare considerevolmente, dopo la loro pubblicazione, fatti analoghi. Questa relazione emerge anche da uno studio del sociologo prof. Riaz Hassan, della università di Flienders (Australia).
Il ricercatore ha analizzato circa 20.000 casi di suicidio avvenuti tra il 1981 e 1990. Il risultato è stato sorprendente: la media quotidiana dei suicidi sale di circa il 10% nei due giorni successivi alla comparsa della notizia di suicidi sui principali quotidiani.
E non c’è neppure da stupirsi troppo. Altri lavori confermano tutto ciò. E’ risaputo, infatti, tra gli addetti ai lavori (pubblicitari, psicologi sociali, ecc.), che il linguaggio evocativo ha un grande potere nello spingere a comportamenti nuovi. (...)

Ma c’è dell’altro da sottolineare. Le notizie truculente che i mass media ogni giorno ci propinano determinano nelle persone uno stato di disagio continuo, di paura di tutto, di sfiducia totale nei confronti degli altri. Forse fa comodo a qualcuno tenere il paese in continua apprensione. E se tutto ciò costituisse un disegno elaborato da forze occulte di potere, che hanno interesse a creare scenari nuovi e apocalittici, per provocare certi cambiamenti a loro più graditi?"


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view post Posted: 30/3/2015, 07:07 Mobilitiamoci contro la deriva pedofila - Minori

Mobilitiamoci contro la deriva pedofila

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A cura dell’avv. Gianfranco Amato - tratto da www.giuristiperlavita.it

E’ ormai considerato un punto di arrivo ineludibile. Dopo lo sdoganamento culturale, politico e giuridico dell’omosessualità, ora tocca alla pedofilia. Diversi sono, purtroppo, i segnali che da tempo fanno apparire sempre più verosimile questo scenario agghiacciante.

Certo non aiuta la notizia della recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, con la quale è stata sollecitata l'applicazione dell’attenuante del «caso di minore gravità» di cui all'art. 609-quater, quinto comma, del Codice Penale, per un’ipotesi di plurimi rapporti sessuali completi tra un sessantenne ed una bimba di undici anni, sulla considerazione che tra autore del reato e vittima vi era un “rapporto amoroso”, e che la vittima era innamorata dell’adulto. Il punto è che tale pronuncia, inaccettabile sotto il profilo giuridico, ammettendo la possibilità di una relazione amorosa tra un uomo di sessant’anni ed una undicenne, rischia di offrire il destro, anche se in modo involontario, a quella preoccupante deriva ideologica che tende a fare riconoscere la pedofilia non quale grave e depravata patologia, ma come semplice orientamento sessuale.

L’esperienza insegna che i provvedimenti giudiziari in questa delicata materia rischiano di destabilizzare l’opinione pubblica se non sono adeguatamente soppesati e valutati, come è accaduto lo scorso 2 aprile 2013 con la sentenza della Corte d’Appello olandese di Arnhem-Leeuwarden, la quale, in riforma della decisione di primo grado, ha stabilito di non doversi disporre lo scioglimento del gruppo di ispirazione pedofila Stitching Martijn, che propone la liberalizzazione dei contatti sessuali tra adulti e minori. Tra l’altro, contro quella discussa sentenza fu lanciata l’iniziativa di una petizione popolare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Non sono incoraggianti i segnali che giungono da alcuni Paesi europei ove è atto un dibattito sull’abbassamento dell’età minima per il consenso sessuale, come dimostra, ad esempio, il caso discusso nel Regno Unito a seguito della proposta avanzata da Barbara Hewson, avvocato inglese nota per le sue battaglie per i diritti civili, di portare il limite di tale consenso a 13 anni.
Non appaiono neppure incoraggianti i segnali che giungono da Oltreoceano. Anzi, possiamo definire inquietante, ad esempio, il fatto che l’American Psychiatric Association (APA) lo scorso 31 novembre 2013 abbia dovuto rettificare ufficialmente quanto scritto nell’ultima versione del Dsm-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) pubblicata quest’anno, in cui la pedofilia era stata declassata da “disordine” ad «orientamento sessuale» (dieci anni fa nel Dsm-4 era già stata derubricata da «malattia» a «disordine»).

L’APA, comunque, distingue tra pedofilia e atto pedofilo, nel senso che considera il desiderio sessuale nei confronti dei minori un orientamento come gli altri, mentre ritiene l’atto sessuale “disordinato” solo per gli eventuali effetti negativi che può determinare nei confronti degli stessi minori. E’ una distinzione assai pericolosa che ricorda da vicino il ragionamento surrettizio che ha portato allo sdoganamento dell’omosessualità. Né si può dimenticare il controverso studio intitolato, A Meta-Analytic Examination of Assumed Properties of Child Sexual Abuse Using College Samples pubblicato nel luglio del 1998 sul prestigioso Pyichological Bulletin della stessa APA, e redatto dal Dr. Bruce Rind del Dipartimento di Psicologia della Temple University, dal Dr. Philip Tromovich della Graduate School of Education presso la University of Pennsylvania, e dal Dr. Robert Bauserman del Dipartimento di Psicologia della University of Michigan. In quello studio si è ridefinito il concetto di «abuso sessuale sui minori», partendo dalla considerazione che «le classificazioni scientifiche dei comportamenti sessuali devono prescindere da criteri di ordine legale e morale», e definendo come «alquanto modeste» le conseguenze derivanti dagli abusi sessuali subiti da minori di ambo i sessi, ritenute comunque «non produttive di conseguenze negative di lunga durata». Secondo i tre accademici, infine, «Il sesso consensuale tra bambini e adulti, e tra adolescenti e bambini, dovrebbe venire descritto in termini più positivi, come “sesso adulto-minore” (adult-minor sex)».
Il fatto è che in tema di pedofilia l’APA tende a spostare l’asticella rossa sempre più in là, come dimostra l’ultima omerica gaffe sul Dsm-5.

Ancora più inquietante è il dibattito che si è svolto lo scorso 14 febbraio presso la Queen’s University tra il Dr. Vernon Quinsey, professore emerito di psicologia della medesima universitàe il Dr. Hubert Van Gijseghem, ex professore di psicologia presso l’Università di Montreal, in cui si è “scientificamente” sostenuto di come la pedofilia debba essere considerata un orientamento sessuale paragonabile all’eterosessualità e all’omosessualità. Roberto Marchesini nel suo ottimo articolo Pedofilia “variante naturale della sessualità umana”?, pubblicato su Libertà e Persona, dà un esauriente resoconto dell’audizione dei due cattedratici. Secondo Marchesini lo scenario appare segnato: «l’OMS finirà per dichiarare che la pedofilia è una “variante naturale della sessualità umana”», e il «Ministero per le pari opportunità farà delle campagne per combattere la “pedofobia”, mentre nei corsi di educazione sessuale si insegneranno le tecniche con le quali i bambini possono soddisfare sessualmente degli adulti».

Poiché non intendono assistere passivamente a questo epilogo da incubo, i Giuristi per la Vita hanno lanciato un appello «a tutte le competenti Istituzioni Pubbliche affinché non vengano introdotte nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da attenuare la gravità sociale dell’odioso fenomeno della pedofilia, né vengano adottati provvedimenti giurisdizionali che possano apparire non rigorosamente severi nei confronti del predetto fenomeno». E si sono dichiarati disposti ad «opporsi in ogni sede e con ogni mezzo, a qualunque tentativo di legittimare, per via legislativa o giudiziaria, ogni forma o espressione riconducibile l’abominevole fenomeno della pedofilia».


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view post Posted: 30/3/2015, 07:04 Gran Bretagna: impianto anticoncezionale anche in bambine di dieci anni - Come difendervi dai rischi delle vaccinazioni

Gran Bretagna: impianto anticoncezionale anche in bambine di dieci anni

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Tratto da www.stampalibera.com

L'edizione on line del Daily Mail ci informa in un suo articolo del 17 gennaio 2015 che un numero crescente di bambine, ragazzine e ragazze inglesi stanno ricevendo un particolare impianto contraccettivo (inserito nel braccio) che rilascia in maniera controllata progesterone per impedire la gravidanza e che resta attivo per tre anni. Questa storia fa il paio con la notizia che viene dagli Stati Uniti, dove la riforma sanitaria di Obama apre alla sterilizzazione anche di ragazzine dodicenni, e con quanto denunciato nel precedente articolo.

I numeri riportati dal quotidiano britannico (dati non completi, precisa il quotidiano, che rappresentano quindi una sottostima del fenomeno) sono i seguenti.

11 anni: 1 bambina
12 anni: 53 ragazzine
13 anni: 281 ragazzine
14 annni: 3.032 ragazzine
15 anni: 6.028 ragazze

Nonostante tali impianti non siano mai stati testati sulle bambine, c'è una forte possibilità che centinaia di minori abbiano ricevuto tale impianto senza che i propri genitori lo venissero a sapere. In effetti la patria podestà nel Regno Unito è da tempo sotto attacco, "causalmente" per quanto riguarda le pratiche contraccettive e la pratica delle vaccinazioni (quelle contro il Papilloma Virus, che contengono sostanze sterilizzanti). Tali affermazioni sono basate su tutta un serie di articoli di giornale ed articoli scientifici raccolti in questo mini dossier.
L'articolo segnala pure alcuni degli effetti collaterali di tale impianto, che del resto sono del tutto congrui a quelli della pillola anticoncezionale (alcuni tipi di pillola sono basati esclusivamente sul progesterone).

La sterilizzazione con ogni mezzo va avanti a tappe forzate.

Qui di seguito la traduzione (realizzata da un lettore del sito) di alcuni estratti dell'articolo in questione.

Bambine di appena 10 anni hanno ricevuto l’impianto di un dispositivo contraccettivo, il Nexplanon, esponendole a un terribile abuso. Le bimbe delle elementari sono tra le migliaia di minori a cui dal 2010 è stato impiantato il dispositivo a rilascio lento benché non avessero l’età legale per esrpimer eun consenso. E' stato accertato che l’impianto, che non è mai stato testato su minorenni, è stato inserito negli ultimi 5 anni ad almeno 3 bambine di 10 anni.

Più di 3.000 14enni e almeno 6300 15enni hanno ricevuto l’impianto che rilascia l’ormone progesterone per prevenire le gravidanze sotto la pelle delle braccia. Un totale di 61 NHS trust [le unità del servizio sanitario britannico- N.d.T.] hanno ammesso di avere impiantato gli impianti sui minori, ma i numeri sembrano essere sottostimati. Secondo Norman Wells, del Family Education Trust “Impiantare questi dispositivi sui minori è improponibile, è come dargli l’autorizzazione per avere rapporti sessuali prima dell’età legale, sottraendo loro la protezione, prevista dalla legge, di esercitare in maniera matura la propria volontà. Il fatto che non ci saino dati sulla sicurezza di questi impianti significa che gli operatori sanitari stanno prendendo decisioni azzardate sulla salute a breve e lungo termine delle ragazze. E’ assai disturbante che i genitori vengano tenuti all’oscuro e non siano informati dei rischi fisici ed emotivi cui sono esposte le loro figlie. Bisogna rivedere le politiche dell’NHS riguardo al sesso ed alla contraccezione minorile”.

Secondo il sito nazionale dell’NHS [servizio sanitario nazionale] gli impianti di Nexplanon potrebbero provocare negli adulti emicranie, acne, nausea e cambi di umore. Il produttore dell’impianto, l’MSD, afferma che l’efficacia del contraccettivo è garantita solo per donne tra i 18 e i 40 anni. Un portavoce del ministero della Salute, pur rifiutando di commentare il caso in questione, ha dichiarato che assai raramente i medici di base prescrivono contrccettivi ai minori di 13 anni poiché si esporrebbero all’accusa di sfruttamento e abuso. Inoltre le linee guida del ministero stabiliscono che i dottori debbano condividere le informazioni su eventuali attività sessuali precoci dei minori con i servizi sociali o la polizia.
Un portavoce dell’ospedale universitario di Leicester ha detto “Solo in circostanze estremamente rare a un minore di 13 anni potrebbe essere inserito un impianto contraccettivo, e la decisione verrebbe seriamente ponderata insieme ai genitori.”
(...)

COME LAVORA L’IMPIANTO?

L’impianto contraccettivo è un piccolo tubicino flessibile di circa 3,81 cm che viene inserito sotto la pelle del braccio della donna da un medico o dall’infermiera. L’impianto rilascia lentamente del progesterone impedendo il rilascio dell’uovo dalle ovaie. Il progesterone inspessisce il muco della cervice e rende sottile il rivestimento dell’utero, rendendo difficile allo sperma il movimento verso la cervice. L’impianto Nexplanon, efficace al 99%, dura 3 anni al termine dei quali va rimosso o rimpiazzato, Viene offerto dalla maggior parte degli ambulatori dei medici di base


FONTE

view post Posted: 30/3/2015, 07:00 Esperimenti "hot" all'asilo: toccamenti e scambi d'abito per i bambini - Minori

Esperimenti "hot" all'asilo: toccamenti e scambi d'abito per i bambini

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Tra gli enti aderenti all'iniziativa c'è anche il Comune di Trieste. Ferma condanna da parte del segratario cittadino di Fratelli d'Italia Claudio Giacomelli: «Prevede che i bambini scoprano i loro corpi per vedere che sono uguali "tranne la zona dei genitali" (ma non abbiate paura di chiamare i genitali con il loro nome, si raccomandano!)»

Gioco del rispetto, Forza Nuova: «Lotta senza quartiere contro indottrinamento omosessuale»
Toncelli: «Gioco del rispetto, forse alcuni giochi meno indovinati, possibili modifiche»
Salvini (Lega): «Gioco del rispetto, si vuole costruire "mondo al contrario", io non ci sto»
Giorgi (FI): «Gioco del rispetto, lasciate crescere in pace i bambini»
"Gioco del rispetto", obiettivo uguaglianza tra uomo e donna

Sta facendo scandalo l’iniziativa “il “Gioco del rispetto - Pari e dispari”, che vede coinvolti i bambini delle scuole materne cittadine e che vede tra gli aderenti anche il Comune di Trieste. «Il concetto dell’uguaglianza tra uomini e donne, così come sancito dalla Costituzione Italiana - spiega in una nota la vicesindaco Fabiana Martini -. Attraverso il gioco, i bambini e le bambine apprenderanno che possono e devono avere gli stessi diritti di scegliere in futuro la professione che li realizzerà, così come da piccoli scelgono i giochi da fare a casa. L’obiettivo del Gioco del rispetto è di trasmettere il valore delle pari opportunità di realizzazione dei loro sogni personali, sia che siano maschi, sia che siano femmine».

Più di qualche genitore è rimasto esterefatto dopo aver letto l’opuscolo che spiegava i contenuti del progetto «facoltativo», tiene a precisare Martini. Toccarsi reciprocamente dopo aver fatto ginnastica per sentire ciò che i loro coetanei provano dopo la fatica, per poi acquisire maggiori competenze sensoriali ed emozionali, esplorando a vicenda i proprio corpi per capire le differenze tra i bambini e le bambine.
Non è passato inosservato neanche il gioco del “Se fossi”, in cui si potranno indossare diversi costumi anche non del proprio genere, potendo esprimere le proprio sensazioni, la propria personalità e la propria fantasia, avendo la possibilità poi di rimanere vestiti così nei giochi successivi.

«Progetto del Comune per i bimbi delle scuole dell'infanzia (3-6 anni!!!). Sarebbe (in teoria) un progetto per prevenire la violenza sulle donne (naturalmente finanziato con soldi pubblici)». È quanto afferma Claudio Giacomelli segretario cittadino di Fratelli d'Italia sulla sua pagina facebook.
«Prevede - continua il post - cose come la schedatura delle bimbe che si vestono troppo di rosa o dei bambini che si vestono troppo di blu! (foto 1) Prevede di controllare che i bimbi e le bimbe non usino giocattoli da maschietti/femminucce. Prevede lo scambio dei vestiti (maschi con femmine e viceversa, la maestra coi baffi e il bidello con la gonna!) (foto 2) Prevede di controllare che non ci siano giochi sessisti (i Gormiti!!!) ma solo neutri. Prevede di chiedere ai bambini se la mamma usa il trapano e il papà stira e di chiedere perchè i genitori non imparano».

«E che i bambini scoprano i loro corpi per vedere che sono uguali "tranne la zona dei genitali" (ma non abbiate paura di chiamare i genitali con il loro nome, si raccomandano!). E' un progetto che si autodefinisce di "gender transformative". (foto 3) Sia chiaro, non credo che i bimbi e le bimbe diventeranno omosessuali per questa roba. Ma non credo nemmeno che un bimbo diventerà uno stupratore se gioca con draghi e cavalieri! E che se una bimba gioca con le bambole crescerà disadattata. Ma soprattutto dico: LASCIATE IN PACE I BAMBINI DI 3/4 ANNI! Lasciateli giocare con quello che gli pare e lasciate che mamma e papà li vestano come credono» .

«E tenete fuori certe miserie dalla vita di chi è ancora innocente», conclude Giacomelli


Tratto da http://www.triesteprima.it/cronaca/esperim...-i-bambini.html
view post Posted: 30/3/2015, 06:57 La diffusione del virus vaccinale del morbillo è la vera causa dei focolai epidemici - Come difendervi dai rischi delle vaccinazioni

La diffusione del virus vaccinale del morbillo è la vera causa dei focolai epidemici

Redazione “AUTISMO E VACCINI”

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A quanto pare sono 20 anni che veniamo presi in giro dagli enti sanitari preposti alle vaccinazioni. Infatti, già nel 1995 il vaccino trivalente contro Morbillo-Parotite-Rosolia [MMR] fu trovato capace d’infettare praticamente tutti i suoi destinatari con il morbillo. Il produttore stesso del vaccino, la Merck, aveva avvisato che il proprio vaccino è correlabile ad una forma potenzialmente mortale di infiammazione cerebrale causata da morbillo. Perché queste notizie non sono mai segnalate?

Uno studio pubblicato nel 1995 sul Journal of Clinical Microbiology ha analizzato i campioni di urina di alcuni soggetti che avevano ricevuto da poco il vaccino trivalente MMR, ed ha riportato i seguenti risultati:

- morbillo RNA virus è stato rilevato in 10 dei 12 bambini durante il periodo di campionamento di 2 settimane;

- in alcuni casi, l’RNA del virus del morbillo è stato individuato nei bambini sin dal 1 ° giorno o più tardi a 14 giorni dalla vaccinazione;

- RNA virus del morbillo è stato rilevato anche nei campioni di urina di tutti e quattro i giovani adulti tra 1 e 13 giorni dalla vaccinazione;

Per meglio comprendere come sia possibile un simile risultato vi proponiamo un breve filmato, da 1 minuto e mezzo, tratto dal JAMA network, in cui sono espressi concetti chiari e comprensibili anche dalle orecchie dei più sordi negazionisti.
Gli autori di questo studio usarono una tecnologia relativamente nuova per quel tempo, vale a dire, la reazione a catena della polimerasi trascrittasi inversa [RT-PCR] che, nelle intenzioni degli autori, avrebbe contribuito a risolvere le crescenti sfide epidemiologiche e cliniche associate al rilevamento del morbillo post immunizzazione di massa.

Queste sfide includevano:

- un cambiamento del quadro clinico di “morbillo mite” o “morbillo asintomatico” in soggetti precedentemente vaccinati;

- un cambiamento della distribuzione epidemiologica del morbillo [ovvero uno spostamento nei bambini di età inferiore ai 15 mesi, negli adolescenti e nei giovani adulti];

- crescenti difficoltà nel distinguere sintomi simili morbillosi [esantemi] causati da una serie di altri agenti patogeni differenti dal virus del morbillo;

- un crescente aumento di sporadici focolai di morbillo in individui precedentemente vaccinati;

Vent’anni dopo, il test RT-PCR è ampiamente riconosciuto come altamente sensibile e specifico, e rappresenta l’unico modo efficace per distinguere il ceppo vaccinale dall’infezione da morbillo selvaggio, in considerazione del fatto che la loro presentazione clinica è indistinguibile.
L’ultima epidemia di morbillo a Disneyland rappresentava un perfetto banco di prova, dove il test RT-PCR poteva essere utilizzato per accertare le vere origini del focolaio. L’ipotesi formulata a priori, che i soggetti non vaccinati sono coloro che hanno trasmesso la malattia, non è stata scientificamente convalidata.

Poiché il ceppo del morbillo vaccinale ha quasi interamente soppiantato il ceppo selvaggio, dal quale solitamente si acquisisce la malattia del morbillo, è statisticamente improbabile che il test RT-PCR possa convalidare le storie isteriche diffuse dai media, riguardanti i soggetti non vaccinati. E finché questi studi non saranno pubblicati, l’opinione pubblica vivrà nell’incertezza.
Tutto ciò può essere denominato come “fallimento vaccinale“, perché tutte le persone che ricevono vaccini a virus vivo, come il trivalente MMR, vanno inevitabilmente incontro alla replicazione del virus nel proprio corpo, fino a molte settimane, e possono infettare gli altri senza accorgersene. E così accade anche per l’influenza, la varicella, la parotite, la rosolia, il rotavirus, il vaiolo, la poliomielite e la febbre gialla, tanto per citare alcuni esempi eclatanti.


FONTE

view post Posted: 30/3/2015, 06:54 Ron Paul: psicofarmaci colpevoli per le sparatorie di massa - Comportamento sociale

Ron Paul: psicofarmaci colpevoli per le sparatorie di massa

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Ron Paul, ex senatore USA e padre di Rand Paul (il candidato liberale alla Casa Bianca, opposto sia a Obama sia a Romney), e noto in America per le sue battaglie in difesa dei diritti umani, ha dichiarato che Chris Kyle - il soldato americano ucciso a sangue freddo da un suo commilitone - sarebbe vivo oggi, se il suo assassino non avesse usato droghe psicotrope.
Paul ha ripetutamente collegato o incolpato l'uso di psicofarmaci in relazione alle frequenti sparatorie di massa che avvengono negli Stati Uniti.

"Se Eddie Ray Routh non avesse mai prestato il servizio militare, non avrebbe probabilmente ucciso nessuno" ha scritto Paul sul sito web del suo “Istituto di Pace e Prosperità” e sulla sua pagina Facebook. "Non starebbe scontando un ergastolo, e la sua vittima, Chris Kyle, sarebbe ancora vivo. Gran parte della colpa ricade sulla nostra politica estera d’interventismo, e sulla dipendenza dei Veterani dagli psicofarmaci che assumono per trattare il senso di colpa associato alle guerre preventive."

Già l’anno scorso, durante un discorso in pubblico, Ron Paul aveva puntualizzato come "non ci voglia un vero genio" per capire che gli psicofarmaci sono la causa delle sparatorie di massa. "Proprio di recente abbiamo sentito parlare di un'altra sparatoria a Fort Worth" ha detto Paul nell’aprile del 2014. "La seconda volta in un breve lasso di tempo in cui dei soldati sono stati uccisi”. “Abbiamo avuto modo di andare a fondo di questo, capire cosa sta causando questo? Eppure non ci vuole un genio per capirlo." Il senatore ha poi aggiunto "Perché quando si guardano le sparatorie e le varie problematiche nei campus, quasi sempre queste sparatorie di massa, siano essi militari o no, avvengono quando i killer erano in cura con antidepressivi,"

“Molti veterani, di ritorno dalla guerra si rendono conto dei pericoli, e iniziano a pensare che forse la guerra era inutile" ha aggiunto l’ex senatore - “perché hanno la realizzazione”. “Hanno passato mesi preoccupandosi di non saltare in aria al prossimo passo, vedendo morire i loro compagni, e quando tornano a casa si rendono conto che nel loro Paese molta gente non riesce nemmeno a capire perché mai stessimo combattendo quella guerra”. Ci si sveglia e si pensa “forse questa guerra è inutile - e tutto a un tratto si pensa ai bambini uccisi, donne uccise, e tutta la carneficina."
"I nostri ragazzi, quando tornano, finiscono con l’avere un sacco di colpe e quindi vanno a vedere un medico e, purtroppo, il medico dà loro questi psicofarmaci. Così abbiamo un’epidemia di suicidi."

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani invita alla visione di uno dei suoi ultimi documentari:
"IL NEMICO NASCOSTO", che denuncia l'operazione segreta che sta alla base dei suicidi nell'esercito, estratto del video.


FONTE

view post Posted: 30/3/2015, 06:48 Scoperta Russa sul DNA Le parole e le frequenze possono influenzare e riprogrammare il DNA - Medicina e scienza di frontiera

Scoperta Russa sul DNA

Le parole e le frequenze possono influenzare e riprogrammare il DNA

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Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. La più recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l'intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l'auto-guarigione, le tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone (concretamente, dei maestri spirituali), l'influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e
riprogrammato dalle parole e dalle frequenza SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le proteine. Questo subcomplesso di DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L'altro 90% è considerato "DNA rottame". Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è stupida, hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un'esplorazione di quel 90% di "DNA rottame". I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie! Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di informazioni e per la comunicazione.

I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell'apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente.
Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio del DNA. (Per essere breve, qui farò solo un riassunto. Per maggiori informazioni, per favore, andate all'appendice finale di questo articolo).

La linea finale è stata: "I cromosomi vivi funzionano come computer "solitonici/olografici" usando la radiazione laser del DNA endogeno". Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in questo modo, l'informazione genetica stessa. Siccome la struttura base delle coppie alcaline del DNA e del linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione del DNA.

Uno semplicemente può usare parole e orazioni del linguaggio umano! Questo è stato anche provato sperimentalmente.

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La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate. Infine questo spiega scientificamente perchè le affermazioni, l'educazione autogena, l'ipnosi e cose simili possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. E' del tutto normale e naturale che il nostro DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per riparare difetti genetici.
Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare modelli di informazione di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo i modelli di informazione del DNA!

In quel modo, l'informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che si manifestano quando si fa l'ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili, che trasformerà il mondo! Tutto ciò applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell'arcaico
processo d'ablazione! Questo esperimento punta all'immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline.

I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero.

Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente.

Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve
lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre e quando venga usata la giusta frequenza.

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Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c'è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così "cunicoli" magnetizzati!
I "piccoli buchi" sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate).
Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell'universo, attraverso i quali si può trasmettere l'informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti di informazione e li passa alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione è più efficace in stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e
l'intelletto iperattivo impediscono il successo dell'ipercomunicazione o ne distorcono completamente l'informazione rendendola inutile. In Natura, l'ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in "organizzazioni stato" di insetti lo prova drammaticamente. L'uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più
sottile come "intuizione". Però anche noi possiamo recuperarne a pieno l’uso.

Un esempio in Natura. Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione.
Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma.
Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i "piani di costruzione" anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva.
Nell'uomo l'ipercomunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un'informazione che è fuori dalla propria base di conoscenze.
A quel punto questa ipercomunicazione viene sperimentata e catalogata come un'ispirazione o intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò che il diavolo si sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una situazione nella quale era connesso ad una specie di CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da tutti i campi immaginabili e alla mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di informazioni che sembrava che di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte delle informazioni
era fuori dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente niente.

Quando avviene l'ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come nell'essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno
dimostrato che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.
Si presume che l'energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora attraverso i "cunicoli". La maggior parte delle volte gli effetti secondari che si incontrano nell'ipercomunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle vicinanze della persona implicata. In presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più si migliorano l'atmosfera e l'energia dell'ambiente più frustante è che in quel
preciso istante l'attrezzatura di registrazione smette di funzionare e di registrare. Il riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne ristabilisce ancora la funzionalità totale che però il giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere ciò risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente a che vedere con l’essere tecnicamente incapaci, ma significa semplicemente che sono abili per l’ipercomunicazione.

Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l'energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti nell'ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l'apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l'ipercomunicazione.
Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.

Senza un'individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali.
L'ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.
I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio! E l'umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.
Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l'impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d'inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l'energia del pianeta.

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza.
Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C ). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s'innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero.
Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà.
Anche la scienza "ufficiale" conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di Roma.


L'articolo intero (in inglese) si può trovare sulla pagina www.fosar-bludorf.com (Kontext - Forum for Border Science). Su questa pagina è anche possibile contattare gli autori.


FONTE: www.disinformazione.it/
view post Posted: 30/3/2015, 06:38 Siamo Esseri di luce - Il sentiero della Grande Madre

Siamo Esseri di luce

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Noi siamo più degli atomi e delle molecole che compongono il nostro corpo, siamo anche esseri in grado di ricevere e di emettere luce.

I biofotoni emessi dal corpo umano, possono essere rilasciati attraverso l'intenzione mentale, e possono modulare i processi fondamentali nell'ambito della comunicazione tra cellula e cellula tramite il DNA.

Dato che l'esistenza terrena è parzialmente sostenuta dai raggi solari e dalla luce condensata sotto forma di cibo, potrebbe non sembrare così inverosimile che il nostro corpo emetta luce.

Infatti, il corpo umano emette biofotoni, fenomeno anche conosciuto come emissione di fotoni ultradeboli (UPE), con visibilità 1.000 volte inferiore alla sensibilità del nostro occhio nudo.

Anche se non sono per noi visibili, queste particelle di luce (o onde, a seconda di come si misurano) fanno parte dello spettro elettromagnetico visibile (380-780 nm) e sono rilevabili tramite sofisticate strumentazioni moderne (2).
L'esistenza del campo biofotonico è stato scientificamente provato dal Dr. Fritz-Albert Popp nel 1974.

Le nostre cellule e il DNA tramite i Biofotoni possono archiviare e comunicare informazioni

Apparentemente i biofotoni vengono utilizzati dalle cellule di molti organismi viventi per comunicare. Essi facilitano il trasferimento di informazioni molto più velocemente rispetto alla diffusione per via chimica.

Secondo uno studio del 2010, "la comunicazione cellula/cellula per mezzo dei biofotoni è stata dimostrata nelle piante, nei batteri, nei granulociti animali e nelle cellule renali" (9). I ricercatori sono riusciti a dimostrare che "... la diversa stimolazione luminosa spettrale (infrarosso, rosso , giallo, blu, verde e bianco) ad una estremità delle radici nervose spinali sensoriali o motorie, determinano un aumento significativo dell'attività biofotonica all'altra estremità" .

Gli studiosi hanno interpretato i risultati della loro ricerca come una conferma che "... la stimolazione luminosa può generare biofotoni che agiscono lungo le fibre nervose, come segnali di comunicazione neurale."

Quando si scende a livello molecolare del nostro genoma, anche il DNA può essere identificato come una fonte di emissioni biofotoniche. Un autore afferma che il DNA è così biophotone dipendente che ha proprietà simili al laser ad eccimeri (10).

Tecnicamente i biofotoni sono particelle elementari o “quanti” di luce di origine non termica, nello spettro del visibile e dell'ultravioletto, emessi da un sistema biologico. Sono generalmente ritenuti prodotti risultanti dal metabolismo energetico all'interno delle cellule, o più formalmente come "... sottoprodotto di reazioni biochimiche quando le molecole vengono coinvolte da processi bioenergetici " (11).

L'emissione di biofotoni dal corpo

Poiché il metabolismo del corpo cambia in modo circadiano, l'emissione di biofotoni varia anche a seconda dei momenti del giorno (12). La ricerca ha mappato le sedi anatomiche distinte all'interno del corpo dove le emissioni di biofotoni sono più forti o più deboli, a seconda del momento:

“generalmente, la fluttuazione del numero dei fotoni nel corpo risulta inferiore al mattino rispetto al pomeriggio. La regione del torace-addome emette un più basso e più costante numero di fotoni. Le estremità superiori e la regione della testa emettono più fotoni e in modo continuo nel corso della giornata.

L'analisi spettrale, delle emissioni basse, medie e alte eseguite sulla parte frontale superiore della gamba destra, sulla fronte e sulle palme, nel range di di sensibilità del fotomoltiplicatore, ha mostrato la maggiore emissione spontanea a 470-570 nm.

I ricercatori hanno concluso che "I dati spettrali indicano che le misurazioni potrebbero anche fornire dati quantitativi, su modello individuale, sui processi ossidativi e antiossidativi in vivo."

Il campo biofotonico è la chiave per la salute

La nostra salute fisica dipende non solo da ciò che accade all'interno del nostro corpo, ma è anche interconnessa e dipende da altri livelli non fisici di energia, come l'energia che circonda il corpo, il campo biofotonico.

In modo molto semplicistico, il nostro campo biofotonico può essere visto come un computer molto sofisticato che elabora, memorizza e recupera le informazioni che vengono poi utilizzate per regolare i processi biologici.

Il Dr. Dietrich Klinghardt tratta questo argomento nei “cinque principi di guarigione”, che si basano su un modello di cure sviluppato circa 12.000 anni fa. Modello energetico per la salute che ha influenzato la medicina tibetana, la medicina tradizionale cinese (MTC), e la medicina ayurvedica.

E 'noto in biologia che ogni cellula del corpo ha oltre 100.000 reazioni biochimiche al secondo, ognuna delle quali deve essere attentamente cronometrata e sequenziata con l'altra. Molti scienziati (soprattutto europei) hanno studiato il principio organizzativo che regola questi sofisticati meccanismi.

Il Dr. Popp ha anche dimostrato che i biofotoni provengono dal DNA e ha sviluppato la teoria biofotonica per spiegare il ruolo biologico e il modo in cui essi contribuiscono a controllare i processi biochimici.

Perchè è importante una dieta basata principalmente su cibi integrali crudi

La ricerca sui biofotoni spiega anche i motivi per cui è così vitale una dieta a base di cibi prevalentemente crudi.

Come sappiamo, senza il sole è praticamente impossibile l'esistenza per la maggior parte delle forme di vita. Ad esempio, sappiamo che senza esposizione al sole, si va incontro alla carenza di vitamina D, con conseguenze molto serie per la salute.

La vitamina D influenza almeno 2.000-3.000 geni ( attualmente conosciuti) e, senza una quantità sufficiente di vitamina D il corpo diventa suscettibile di un numero impressionante di malattie.

Si può assorbire l'energia solare anche attraverso il cibo, così come attraverso la pelle (anche se questo non deve essere confuso con l'essere in grado di modificare il proprio stato al riguardo della vitamina D).

La Dott.ssa Johanna Budwig (biochimica, farmacista tedesca nominata ben sette volte per il premio Nobel) ha dichiarato che gli alimenti vitali sono ricchi di elettroni, e agiscono come donatori di elettroni ad alta potenza e di "campi di risonanza solare" capaci di attrarre, conservare, e condurre l'energia del sole nel nostro corpo.

Maggiore è la nostra disponibilità di energia luminosa, maggiore è la potenza del campo elettromagnetico del corpo e, di conseguenza, più energia risulta disponibile per la guarigione e per il mantenimento di una salute ottimale.
Ogni organismo vivente emette biofotoni o basso livello di luminescenza, e tanto maggiore è il livello di luce emessa dalle sue cellule, tanto maggiore sarà la sua vitalità e il suo potenziale di trasferimento dell'energia all'individuo che se ne ciba.

Quindi, più luce un alimento è in grado di accumulare, più nutriente è. Le verdure fresche naturalmente coltivate, per esempio, e i frutti maturati al sole, sono molto ricchi di energia luminosa.

La capacità di accumulo dei biofotoni è quindi una misura della qualità degli alimenti.

Credo fermamente che sia solo una questione di tempo prima che queste verità possano diventare scientifiche e far parte delle conoscenze mediche comuni.

Come il campo biofotonico regola la nostra salute fisica

Il DNA all'interno di ogni cellula del corpo vibra ad una frequenza di alcuni miliardi hertz (la stessa per la quale funzionano i moderni sistemi di comunicazione cellulare).

Questa vibrazione viene generata attraverso la contrazione e l'estensione del DNA, diversi miliardi di volte al secondo e, ogni volta che si contrae, emette un unico biofotone, una particella di luce.

Il fotone contiene le informazioni su tutto ciò che accade nel DNA in quel momento. Un singolo biofotone può trasportare più di quattro megabyte di informazioni, e trasmette queste informazioni agli altri biofotoni che incontra nel campo biofotonico esterno al corpo.

Tutti i fotoni che vengono emessi dal corpo comunicano tra loro nel campo di luce altamente strutturato che avvolge il nostro corpo.

Il campo di luce regola anche l'attività degli enzimi metabolici. Ciò corrisponde esattamente ai risultati dello studio di cui sopra che mostrano come la luce fluisce e scorre nel campo biofotonico assieme al ritmo metabolico.

Il trasferimento di informazioni dei biofotoni è bidirezionale, il che significa il DNA invia le informazioni a un fotone, e dallo stesso fotone le informazioni vengono trasmesse a tutti i biofotoni del nostro corpo che poi ritornano alle cellule, e alla tubulina (proteina dimerica, presente in tutte le cellule eucarioti del tessuto connettivo), conduttrice di luce.

La tubulina, a sua volta, riceve le informazioni sotto forma di impulsi luminosi e li trasferisce, alla velocità della luce, in tutto il corpo, dove all'interno di ogni cellula agiscono come attivatori o inattivayori di determinati enzimi metabolici.

La ricerca biofotonica mette anche in luce un nuovo aspetto dell'impatto delle tossine ambientali sulla nostra salute.

Il mercurio, per esempio, a bassissime concentrazioni distrugge la tubulina e interrompe importanti flussi di luce dal campo biofotonico alle cellule e disconnette la forza intelligente che organizza la biochimica del nostro corpo.

L'occhio Fisico e "Mentale" emette luce

L'occhio stesso, che è continuamente esposto ai potenti fotoni dell'ambiente che attraversano i sui tessuti, emette spontaneamente fotoni ultradeboli visibili indotti dalla luce (3).

E' stato anche ipotizzato che la luce visibile induce bioluminescenza ritardata all'interno del tessuto oculare esposto, fornendo una spiegazione sull'origine della retro immagine (4).

Dette emissioni luminose sono state correlate con il metabolismo energetico cerebrale e lo stress ossidativo nel cervello dei mammiferi (5) (6). Tuttavia, le emissioni di biofotoni non sono necessariamente un epifenomeno.

L'ipotesi di Bókkon suggerisce che i fotoni prodotti dai processi chimici del cervello generano immagini biofisiche durante l'immaginazione visiva. Un recente studio ha scoperto che, quando i soggetti immaginavano attivamente la luce in un ambiente totalmente buio, la loro intenzione produceva un aumento significativo delle emissioni di fotoni ultradeboli (7).

Si tratta di un fenomeno coerente con una visione emergente che i biofotoni non sono esclusivamente sottoprodotti del metabolismo cellulare ma, a causa dell'intensità degli stessi notevolmente superiore all'interno delle cellule piuttosto che all'esterno, è possibile alla mente accedere a questo gradiente di energia per creare immagini biofisiche intrinseche durante la percezione visiva e immaginaria (8).


Meditazione e erbe influenzano l'emissione di biofotoni

I ricercatori hann riscontrato una differenza di stress ossidativo mediato, in emissione biofotonica, tra coloro che praticavano la meditazione rispetto a coloro che non la praticavano.

Le persone che meditavano regolarmente tendevano ad avere minori emissioni di fotoni ultra-deboli (UPE), quale risultato di un livello inferiore di reazioni dei radicali liberi che si formano nei loro corpi.

In uno studio clinico che ha coinvolto professionisti della meditazione trascendentale (TM), i ricercatori hanno riscontrato che: “le più basse intensità UPE sono state misurate in due soggetti che meditavano regolarmente”.

L'analisi spettrale ha trovato che l'emissione ultra-debole è probabilmente, almeno in parte, un riflesso, in un organismo vivente, delle reazioni dei radicali liberi. E 'stato documentato che diversi spostamenti fisiologici e biochimici seguono la pratica di un lungo periodo di meditazione da cui si deduce come la meditazione possa influenzare l'attività dei radicali liberi (13).

È interessante notare che, un'erba, laRhodiola rosea, nota per il suo utilizzo anti stress (compreso l'abbassamento indotto misurabile dei livelli di cortisolo), è stata testata clinicamente come efficace nella riduzione del livello di biofotoni emessi dai soggetti umani.


Uno studio pubblicato nel 2009 sulla rivista “journal Phytotherapeutic Research” ha rilevato che coloro che avevano assunto la Rhodiola Rosea per una settimana riportavano una significativa riduzione delle emissioni di fotoni rispetto al gruppo placebo (14).

La pelle umana può catturare energia e informazioni dalla luce solare

Forse la cosa più straordinaria di tutte è la possibilità che la superficie corporea esterna contenga cellule capaci di intrappolare in modo efficiente l'energia e le informazioni dalle radiazioni solari ultraviolette.

Uno studio pubblicato nel “Journal of Photochemistry and Photobiology”, dal titolo, "La irradiazione della luce solare artificiale induce l'emissione di fotoni ultra-deboli nei fibroblasti cutanei umani", ha evidenziato che quando la luce proveniente da una sorgente di luce solare artificiale applicata ai fibroblasti, sia in soggetti normali che in soggetti affetti da xeroderma pigmentoso caratterizzato da deficit di meccanismi di riparazione del DNA, ha indotto le emissioni di gran lunga più elevate di fotoni ultra-deboli (10-20 volte) nel gruppo affetto da xeroderma pigmentoso.

I ricercatori hanno concluso che " i dati indicano che le cellule dello xeroderma pigmentosum tendono a perdere la capacità di accumulo di fotoni ultradeboli, confermando l'esistenza di un efficiente sistema di cattura intracellulare di fotoni nelle cellule del corpo umano" (15).

La ricerca più recente ha anche rilevato differenze misurabili nella emissione di biofotoni tra le cellule normali e quelle del melanoma (16).

Il ruolo della melanina nel convertire la luce ultravioletta in energia metabolica:

La melanina è in grado di trasformare l'energia luminosa ultravioletta in calore mediante un processo noto come "conversione interna ultra-veloce". Oltre il 99,9% delle radiazioni UV assorbite vengono trasformate da luce ultravioletta, potenzialmente genotossica (danneggia il DNA), in calore innocuo.

Se la melanina è in grado di convertire la luce in calore, non potrebbe anche trasformare biologicamente le radiazioni UV in altre forme metabolicamente utili di energia? Questo non sembra così inverosimile se si considera che anche le radiazioni gamma, che sono altamente tossiche per la maggior parte delle forme di vita, possono essere fonte di sostentamento per taluni tipi di funghi e di batteri.

Le emissioni di Biofotoni del corpo sono governate da forze solari e lunari.
C'è anche una crescente consapevolezza che il Sole e la Luna influenzino le emissioni di biofotoni attraverso le forze gravitazionali. Recentemente, le emissioni di biofotoni da piantine di grano in Germania e Brasile sono state riscontrate come sincronizzate a livello transcontinentale secondo ritmi associati alle maree lunisolari (18)".

Infatti, la forza delle maree luni-solari, a cui il sole contribuisce per il 30% e la luna per il 60% dell'accelerazione gravitazionale, è stato riscontrato che regola un serie di caratteristiche di crescita delle piante sulla Terra (19).


L'intenzione è una forza vivente della Fisiologia

Anche l'intenzione umana, può avere una base empirica nei biofotoni.
In un recente commento pubblicato sulla rivista “Investigacion clinica” dal titolo "La prova del potere dell'intenzione" si legge:

“L'intenzione è definita come un pensiero diretto per eseguire una determinata azione. Pensieri mirati ad un fine possono influenzare oggetti inanimati e praticamente tutti gli esseri viventi, dagli organismi unicellulari agli esseri umani.

L'emissione di particelle di luce (biofotoni) sembra essere il meccanismo attraverso il quale l'intenzione produce i suoi effetti. Tutti gli organismi viventi emettono una corrente costante di fotoni come mezzo per segnali istantanei diretti da una parte del corpo ad un altra e con il mondo esterno.

I biofotoni sono memorizzati nel DNA intracellulare, quando l'organismo è malato, vengono indotti cambiamenti nelle emissioni di biofotoni. L'intenzione diretta si manifesta come energia elettrica e magnetica che produce un flusso ordinato di fotoni.

Le nostre intenzioni sembrano operare frequenze altamente coerenti in grado di modificare la struttura molecolare della materia. Affinchè l'intenzione sia efficace è necessario scegliere il momento opportuno.

In realtà, gli esseri viventi sono reciprocamente sincronizzati con la terra i suoi continui cambiamenti di energia magnetica. E 'stato dimostrato che l'energia del pensiero può anche modificare l'ambiente. L'ipnosi, i fenomeni delle stimmate e l'effetto placebo possono essere considerati come tipi di intenzione, come istruzioni per il cervello durante un particolare stato di coscienza.

I casi di cure spontanee o di guarigione a distanza di pazienti molto malati rappresentano le istanze di una grandissima volontà di controllare le malattie che minacciano la nostra vita. L'intenzione di guarire e le credenze del malato sull'efficacia delle influenze di guarigione possono promuovere la sua guarigione.

In conclusione, gli studi sul pensiero e sulla coscienza stanno emergendo come aspetti fondamentali e non come semplici epifenomeni, stanno rapidamente portando ad un profondo cambiamento nei paradigmi della biologia e della medicina.

E così la scienza è in accordo con l'esperienza umana diretta: noi siamo più degli atomi e delle molecole di cui siamo composti, ma esseri che emettono, comunicano per mezzo della luce, e formati dalla luce. Le implicazioni possono essere molteplici con nuovi orizzonti e possibili sviluppi sorprendenti nella biologia e nella medicina e non solo …

Sembrano finiti i giorni in cui parole come "energia vitale" e "aura" erano accennati in alcuni libri relegati in una piccola parte di qualche libreria New Age. Oggi, gli scienziati di tutto il mondo stanno studiando le energie che agiscono, e probabilmente governano, la vita stessa e quindi capaci di un impatto profondo anche sulla salute.


Bibliografia:
[1] Janusz Slawinski.Photon emission from perturbed and dying organisms: biomedical perspectives.Forsch Komplementarmed Klass Naturheilkd. 2005 Apr;12(2):90-5. PMID: 15947467


[2] Hugo J Niggli, Salvatore Tudisco, Giuseppe Privitera, Lee Ann Applegate, Agata Scordino, Franco Musumeci. Laser-ultraviolet-A-induced ultraweak photon emission in mammalian cells. J Biomed Opt. 2005 Mar-Apr;10(2):024006. PMID: 15910080


[3] Chao Wang, István Bókkon, Jiapei Dai, István Antal. Spontaneous and visible light-induced ultraweak photon emission from rat eyes. Brain Res. 2011 Jan 19 ;1369:1-9. Epub 2010 Oct 26. PMID: 21034725


[4] I Bókkon, R L P Vimal, C Wang, J Dai, V Salari, F Grass, I Antal. Visible light induced ocular delayed bioluminescence as a possible origin of negative afterimage. J Photochem Photobiol B. 2011 May 3 ;103(2):192-9. Epub 2011 Mar 23. PMID: 21463953


[5] M Kobayashi, M Takeda, T Sato, Y Yamazaki, K Kaneko, K Ito, H Kato, H Inaba. In vivo imaging of spontaneous ultraweak photon emission from a rat's brain correlated with cerebral energy metabolism and oxidative stress. Neurosci Res. 1999 Jul;34(2):103-13. PMID: 10498336


[6] Y Kataoka, Y Cui, A Yamagata, M Niigaki, T Hirohata, N Oishi, Y Watanabe. Activity-dependent neural tissue oxidation emits intrinsic ultraweak photons. Biochem Biophys Res Commun. 2001 Jul 27;285(4):1007-11. PMID: 11467852


[7] B T Dotta, K S Saroka, M A Persinger. Increased photon emission from the head while imagining light in the dark is correlated with changes in electroencephalographic power: support for Bókkon's biophoton hypothesis. Neurosci Lett. 2012 Apr 4 ;513(2):151-4. Epub 2012 Feb 17. PMID: 22343311


[8] I Bókkon, V Salari, J A Tuszynski, I Antal. Estimation of the number of biophotons involved in the visual perception of a single-object image: biophoton intensity can be considerably higher inside cells than outside. J Photochem Photobiol B. 2010 Sep 2 ;100(3):160-6. Epub 2010 Jun 10. PMID: 20584615


[9] Yan Sun, Chao Wang, Jiapei Dai. Biophotons as neural communication signals demonstrated by in situ biophoton autography. Photochem Photobiol Sci. 2010 Mar ;9(3):315-22. Epub 2010 Jan 21. PMID: 20221457


[10] F A Popp, W Nagl, K H Li, W Scholz, O Weingärtner, R Wolf. Biophoton emission. New evidence for coherence and DNA as source. Cell Biophys. 1984 Mar;6(1):33-52. PMID: 6204761


[11] Masaki Kobayashi, Daisuke Kikuchi, Hitoshi Okamura. Imaging of ultraweak spontaneous photon emission from human body displaying diurnal rhythm. PLoS One. 2009;4(7):e6256. Epub 2009 Jul 16. PMID: 19606225


[12] Masaki Kobayashi, Daisuke Kikuchi, Hitoshi Okamura. Imaging of ultraweak spontaneous photon emission from human body displaying diurnal rhythm. PLoS One. 2009;4(7):e6256. Epub 2009 Jul 16. PMID: 19606225


[13] Eduard P A Van Wijk, Heike Koch, Saskia Bosman, Roeland Van Wijk. Anatomic characterization of human ultra-weak photon emission in practitioners of transcendental meditation(TM) and control subjects. J Altern Complement Med. 2006 Jan-Feb;12(1):31-8. PMID: 16494566


[14] F W G Schutgens, P Neogi, E P A van Wijk, R van Wijk, G Wikman, F A C Wiegant. The influence of adaptogens on ultraweak biophoton emission: a pilot-experiment. Phytother Res. 2009 Aug;23(8):1103-8. PMID: 19170145


[15] H J Niggli. Artificial sunlight irradiation induces ultraweak photon emission in human skin fibroblasts. J Photochem Photobiol B. 1993 May;18(2-3):281-5. PMID: 8350193


[16] Hugo J Niggli, Salvatore Tudisco, Giuseppe Privitera, Lee Ann Applegate, Agata Scordino, Franco Musumeci. Laser-ultraviolet-A-induced ultraweak photon emission in mammalian cells. J Biomed Opt. 2005 Mar-Apr;10(2):024006. PMID: 15910080


[17] Janusz Slawinski. Photon emission from perturbed and dying organisms: biomedical perspectives. Forsch Komplementarmed Klass Naturheilkd. 2005 Apr;12(2):90-5. PMID: 15947467


[18] Cristiano M Gallep, Thiago A Moraes, Samuel R Dos Santos, Peter W Barlow. Coincidence of biophoton emission by wheat seedlings during simultaneous, transcontinental germination tests. Protoplasma. 2013 Jun ;250(3):793-6. Epub 2012 Sep 26. PMID: 23011402


[19] Peter W Barlow, Joachim Fisahn. Lunisolar tidal force and the growth of plant roots, and some other of its effects on plant movements. Ann Bot. 2012 Jul ;110(2):301-18. Epub 2012 Mar 20. PMID: 22437666


FONTE

view post Posted: 30/3/2015, 06:07 Come riconoscere la vera fame - Anoressia, bulimia, obesità

Come riconoscere la vera fame

Riprogrammare l’appetito per nutrirsi davvero

BVkEblF



Avete giá avvertito la sottile differenza tra fame e appetito? Se sí, avete mai mangiato con fame vera? O siete sempre stati in balia di quella costante voglia di “qualcosino”? Non è vero che spesso mangiamo perché l’orologio ci dice che è ora? Perché sentiamo un “buco” nello stomaco? O perché “è pronto”?

Mangiando crudo vi sará capitato di sentirvi pieni, ma sempre con la voglia di qualcosa (di solito carboidrati). Ecco questa non è fame, questo è appetito. Pochissimi avranno mai sentito la sensazione di fame vera. Bisognerebbe digiunare per sentirla davvero e molti hanno quasi paura di non mettersi il pane in bocca tutti i giorni. Eppure sarebbe un atto cosí naturale.

La fame vera sale fino alla gola attraverso l’esofago, non é un buco irritante allo stomaco e anche una banana o una carota sono piacevolissime da mangiare. Al contrario, l’appetito è qualcosa di specifico: voglia di cioccolata, patatine, un biscotto o un pezzo di pane. Nel passaggio ad una dieta crudista la voglia che piú assale è quella di carboidrati cotti. In particolar modo di pasta, pane, pizza, forse patate. C’é da dire che questi cibi provocano assuefazione (il grano intendo) e noi italiani siamo dei veri dipendenti. Ma come per un alcolizzato o un drogato, a stare lontani da questi cibi, quest’assuefazione va via via attenuandosi e non avremo piú questa voglia pazza di mangiarli. Perché il corpo – e la mente – si possono allenare. Alla fine, è piú una questione di abitudine.

Vediamo cosa scrive Albert Mossérie, famoso igienista, a proposito di vera e falsa fame (tratto dal libro Raw Secrets – I segreti dell’alimentazione crudista di Frederic Patenaude)

“Fame vera e fame falsa – A questo punto, chiedo di distinguere tra vera fame e falsa fame. La falsa fame scompare in poco tempo, ricompare ancora, poi di nuovo sparisce. Al contrario, la fame vera persiste. Di conseguenza, per poterla distinguere, sarà sufficiente attendere un’ora o poco più. Secondo Shelton, ‘L’appetito è una contraffazione della fame’,
‘L’appetito è una creatura dell’abitudine e della routine e può essere suscitato da differenti circostanze quali l’ora del pranzo, la vista, il gusto e l’odore dei cibi, perfino l’idea di mangiare può provocare l’appetito. Anche i condimenti e le salse possono destare l’appetito’. Ma non è vera fame. L’appetito è falsa fame. Questa vera fame non si accompagna ad alcun sintomo. Non si avverte né mal di testa, né alcun malessere. Le idee sono chiare, la mente lucida, si è ottimisti, felici, tranquilli, sereni. La vera fame
non viene necessariamente all’ora di pranzo, come nel caso della falsa fame. Essa può presentarsi spontaneamente in ogni istante della giornata, ma non in piena notte. Di notte, infatti, i muscoli sono rilassati ed anche lo stomaco, che è un muscolo, si rilassa.
Durante il riposo notturno non è pronto per impastare il cibo. Tuttavia, se sentiamo vera fame prima di mezzanotte, allora alcune foglie di lattuga dovrebbero calmarla e assicurarci un buon riposo.
Secondo Fletcher, per distinguere la vera fame dalla falsa si osservi come nella vera fame ‘l’acqua coli in bocca’ . Secondo noi, per distinguerle basterebbe attendere da mezz’ora ad un’ora: la vera fame persiste, mentre la falsa scompare con tutti i suoi sintomi morbosi ed ingannatori.“

„…la fame autentica è sempre piacevole e gradevole, per insistente che sia. Un vuoto allo stomaco accompagnato da contrazioni ritmiche, una sensazione di rilassamento che dallo stomaco sale verso la gola attraverso l’esofago: tutti questi sintomi sono gradevoli e piacevoli. Nei casi di denutrizione e mancanza di riserve, il soggetto può avvertire una fame diffusa, un’incapacità al lavoro e alla concentrazione, si sente ‘mancare’. Ma queste
sensazioni scompaiono rapidamente in poche settimane man mano che si ricostituiscono le riserve. Allora la fame diventa meno frequente. Con la fame il soggetto diventa vivace, la sua mente pronta e lucida, di umore ottimista e sereno”

“Fame e appetito – Shelton paragona l’appetito alla voglia di nicotina, alcool, thè,
caffè, ecc. ‘Nessuno può mai avere fame di queste sostanze avvelenanti’, egli scrive. ‘Infatti esse non servono ad alcun bisogno fisiologico e, di conseguenza, sono sempre nocive. Nessuna richiesta fisiologica per queste sostanze può determinarsi casualmente.’ ‘Capita talvolta – continua Shelton – che l’appetito si accompagni a varie sensazioni di malessere e perfino di dolore, sensazioni di debolezza, di esaurimento nervoso, di rodimento dello stomaco, di gorgoglii intestinali, nausea, emicranie, ed altre sensazioni morbose.’ Ci si sente ‘mancare’ e in quel momento bisogna affrettarsi a mangiare. Ma poi, con il miglioramento del potere digestivo, le riserve sono più sostanziose, la fame si fa meno frequente ed è più piacevole sopportarla. Con il vecchio regime di cibi cotti e denaturati non si digerisce che il 20%, il resto all’indomani passa nelle feci. Al contrario, con il nuovo regime di alimenti vivi si digerisce il 90%, le feci sono poco abbondanti, modellate e inodori. Questo è il motivo per cui, nell’attesa che aumenti il potere di digestione, il passaggio da una tappa all’altra provoca un’insistente richiesta di cibo. In questo caso la fame è un sintomo di denutrizione che occorre subito soddisfare. La fame è un principio sacro nella nostra vita, che bisogna rispettare in ogni circostanza. L’errore più comune e grave è di riempire il proprio stomaco perchè è ora di pranzo, per prescrizione medica, passatempo sociale o per compiacere ospiti e commensali.“

Da che cosa sono dovute le voglie di dolci? Spesso la voglia di dolce non è altro che l’istinto alla ricerca di zuccheri semplici. Siamo degli animali frugivori, con la predilezione per la frutta dolce. Se noi non la mangiamo perché preferiamo altri “cibi”, questa voglia si scatena e ricerchiamo la via piú veloce per soddisfare l’istinto – con cioccolata, caramelle, pasticcini etc. Facendo della frutta parte della propria dieta, privilegiando la frutta dolce e semi-dolce, e facendo di essa anche un pasto intero, non avremo piú quella voglia di qualcosa di buono. Perché quel qualcosa di buono l’abbiamo giá mangiato! Ecco, possiamo vivere di dessert :)

Ecco qui un altro interessante articolo sulla fame vera e fame tossica di Rosanna Gosamo, autrice del libro Meglio Crudo.

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view post Posted: 30/3/2015, 06:01 Scandalo Sofficini – Ecco come l’industria alimentare ammala i bambini - Attenzione a ciò che mangiamo

Scandalo Sofficini – Ecco come l’industria alimentare ammala i bambini

KEsOkDa



Chi consuma Sofficini deve sapere che questo prodotto contiene ben 28 ingredienti e che circa l’80% del peso di ogni singolo sofficino è tutto tranne mozzarella e prosciutto cotto. La domanda da porsi è perché vendono così tanto allora? Come si chiede la nutrizionista Chiara Cevoli, che scrive su Facebook:
“I ‪Sofficini‬: altro esempio di come l’industria alimentare ammala i bambini. 28 ‪ingredienti‬ (più o meno, è un’impresa contarli!), più dell’80% del peso del prodotto non è ne ‪mozzarella‬ ne ‎prosciutto cotto‬. Qual è la loro forza? Perché vendono tanto? La ‪Findus‬ ha inventato il simpatico pupazzetto Carletto‬ per attirare i bambini e per i genitori mette a disposizione la comodità di una ‪‎cena‬ praticamente già pronta, che i figli mangeranno senza fare storie. Secondo voi è giusto così?”
Gli ingredienti dei Sofficini con prosciutto cotto e mozzarella
Dal sito di Findus:
“Latte scremato reidratato,
farina di grano tenero,
prosciutto cotto affumicato 10,7% (ingredienti: coscia di suino, acqua, sale, destrosio, sciroppo di glucosio, aromatizzanti di affumicatura, stabilizzanti: trifosfati; antiossidanti: ascorbato di sodio; aromi, conservanti: nitrito di sodio)
mozzarella 8% (ingredienti: latte, sale, fermenti lattici, caglio),
olio di semi di girasole,
uova,
formaggio (ingredienti: latte, fermenti lattici, sale, conservanti: lisozima da uovo, caglio),
amido di frumento,
sale,
succo di limone da concentrato,
lievito di birra,
paprica,
pepe nero,
noce moscata,
estratto di malto d’orzo.”

Fonti: Dott.ssa Chiara Cevoli Biologo Nutrizionista;

Findus.it
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