Cosmo bioenergetico

Posts written by **Ishtar**

view post Posted: 27/3/2015, 10:03 Le piume di un angelo. :) - Angeologia & messaggi dagli "Esseri di Luce"
Ti sei sentita chiamare due volte???? Benvenuta nel club!!!! :) caspita mi ritrovo nelle tue esperienze quando accadde a me credevo fosse giunta la mia ora hahahahahahahahae successe proprio dopo la morte della mia prima nonna ;)
view post Posted: 25/3/2015, 10:20 MULTINAZIONALI SCHIAVISTE: ECCO I NOMI DI CHI USA ANCORA I BAMBINI SCHIAVI - Minori

MULTINAZIONALI SCHIAVISTE: ECCO I NOMI DI CHI USA ANCORA I BAMBINI SCHIAVI

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MODA SCHIAVISTA – “GAP”, “H&M”, “ADIDAS”: TUTTI MARCHI CHE SI FANNO CUCIRE I VESTITI IN CAMBOGIA PER 50 CENTESIMI L’ORA, DA OPERAI CHE SVENGONO IN MASSA E BAMBINI DI 12 ANNI TRATTATI AL PARI DEGLI ADULTI

Usare la toilette una o due volte nelle dieci ore di lavoro, fa molto arrabbiare i capi. Le donne incinte vengono licenziate. Dal 2011, ogni anno, sono svenuti dai 1.500 ai 2.000 operai, spesso a gruppi di 100, per mancanza di aria, cibo e riposo…

Patrick Winn per “Global Post”

Nessuno si aspetta un paradiso dentro una fabbrica cambogiana che sfrutta i lavoratori ma il nuovo rapporto del “Human Rights Watch” rivela che le condizioni non sono solo pessime, ma violente in modo criminale. Gli Stati Uniti sono la destinazione top dei vestiti “Made in Cambodia”, cuciti per marchi come “Gap”, “Marks & Spencer” e “Adidas”. Catene come “H&M” possono vendere le felpe a 25 dollari perché le donne cambogiane cuciono per 50 centesimi all’ora.

Le fabbriche cambogiane sono notoriamente sgradevoli, calde e rumorose. Dal 2011, ogni anno, sono svenuti dai 1.500 ai 2.000 operai, spesso a gruppi di 100. Le cause sono la mancanza di aria e di ventilazione, i fumi tossici, la poca alimentazione e l’assenza di riposo. E quando hanno fatto sciopero per chiedere un aumento, la polizia ha sparato (12 morti solo l’anno scorso).



Mezzo milione di cambogiani lavora in questo settore, perché è un’alternativa migliore alla sfiancante raccolta di riso. Gli abusi sono rampanti e non rari, come dicono le aziende. I bambini che non hanno compiuto i 15 anni non dovrebbero lavorare, secondo la legge cambogiana, invece cuciono dall’età di 12 anni per i marchi internazionali. Secondo il rapporto, in una fabbrica che rifornisce “H&M”, 20 dei 60 operai sono bambini. Lavorano anche di notte e tanto quanto gli adulti. Le sarte sono quasi tutte donne (al 90%) e, se incinte, vengono immediatamente licenziate. La donna incinta è più lenta, meno produttiva e si prende troppe pause per andare in bagno. Molte di loro indossano gonne lunghe e maglie larghe per nascondere la gravidanza il più possibile. Una delle fabbriche accusate di discriminazione femminile fornisce i vestiti a “Gap”.

Usare la toilette una o due volte nelle dieci ore di lavoro, fa molto arrabbiare i capi. Dalle casse esce una voce che urla: «Non andate in bagno, dovete essere più veloci a cucire». Alcune fabbriche promettono soldi extra a chi produce un numero eccezionale di magliette. Gli operai si ammazzano per guadagnare quei 50 o 75 centesimi in più, e alla fine, spesso, non vengono nemmeno retribuiti. L’obiettivo per farsi pagare lo straordinario è di 2000 magliette in una giornata di dieci ore lavorative. Se non producono abbastanza velocemente, gli operai vengono mandati a casa e sostituiti.


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view post Posted: 25/3/2015, 09:18 Perché le farfalle hanno le ali colorate? - L'angolo dedicato a tutti gli animali

Perché le farfalle hanno le ali colorate?

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Perché tanto colore sulle ali delle farfalle? I colori sulle ali servono a comunicare con i loro simili oppure per evitare i predatori grazie alla mimetizzazione. Le colorazioni, ad esempio, possono anche aiutare i maschi e le femmine a riconoscersi tra loro. Spesso, infatti, le farfalle vivono in habitat condivisi con tantissimi altre specie di insetti, come spiega Mark Scriber , professore emerito in entomologia della Michigan State University di East Lansing.

Basti pensare che nelle fitte foreste si trovano solitamente le farfalle marroni, mentre quelle con colori sgargianti abitano le aree meno affollate, dove il loro aspetto variopinto contribuisce a confondere i predatori. Quelle che presentano il colore rosso, poi, allontano i potenziali predatori grazie a questa tonalità che risulta sgradevole e indica una potenziale tossicità. Le farfalle adulte usano quindi i colori a loro vantaggio, non solo per fondersi con l'ambiente circostante, ma anche per mettere in guardia.

Le farfalle sono anche in grado di evolvere nuove colorazioni molto rapidamente, apportando leggere modifiche alla struttura delle ali. Lo ha dimostrato un recente studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Ci sono solo due modi in cui un animale può cambiare colore: alterando i propri pigmenti, il che richiede un certo sforzo da parte del corpo, oppure modificando leggermente la struttura delle ali o di un'altra struttura che riflette la luce. Le farfalle hanno scelto questa seconda strada più semplice, adattandosi rapidamente alle modifiche ambientali.
La farfalla Idea leuconoe, originaria dell'Asia, è di colore giallo chiaro o bianco sporco, con un modello elaborato di linee e punti neri. Ma la sua crisalide - la custodia rigida che protegge il bruco durante la sua trasformazione finale in farfalla - è di un lucido colore dorato. La sua lucentezza aiuta a nascondere la farfalla in via di sviluppo, dice Katy Prudic , biologo della Oregon State University di Corvallis. La colorazione rende la crisalide difficile da individuare per i potenziali predatori.

La mimetizzazione, spiega National Geographic, è fondamentale per le crisalidi: le farfalle in crescita non sono in grado di muoversi e corrono il pericolo di essere mangiate o parassitate. Sono un facile bersaglio. Anche i bruchi di alcune specie hanno alcuni assi nella manica: possono assomigliare a escrementi di uccelli, ma possono anche apparire come un piccolo serpente in una fase successiva di sviluppo. Non è meaviglioso il mondo delle farfalle?

Roberta Rag


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Edited by **Ishtar** - 3/5/2021, 08:38
view post Posted: 25/3/2015, 09:12 Cannabis: al Gemelli di Roma il primo ambulatorio contro la dipendenza da spinelli - Dipendenze

Cannabis: al Gemelli di Roma il primo ambulatorio contro la dipendenza da spinelli

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Al Policlinico Gemelli di Roma apre il primo ambulatorio contro la dipendenza psicologica da cannabis. Sono previsti incontri individuali, riabilitazione di gruppo e eventuale supporto farmacologici.


L'ambulatorio è dedicato a giovani e adulti per cui la dipendenza dalla cannabis sia diventata un problema fuori controllo. Farà parte delle attività del Day Hospital di Psichiatria e Farmacodipendenze dell'ospedale.
E' il primo ambulatorio in Italia ad occuparsi in modo specifico della dipendenza da cannabis, che va ad aggiungersi ad altre iniziative, meno specifiche, già presenti sul territorio nazionale. La medicina ufficiale considera la dipendenza da cannabis prima di tutto un disagio sociale anziché una patologia.
La notizia arriva mentre in Parlamento si riapre il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere. La preoccupazione degli esperti riguarda soprattutto l'impiego di cannabis da parte degli adolescenti.

Ecco quanto dichiarato dal dottor Federico Tonioni, psichiatra e coordinatore dell'ambulatorio contro la dipendenza da cannabis. "La cannabis è una sostanza che, soprattutto in adolescenza, si colloca sul confine tra normalità e patologia. È necessario lavorare su questo confine per mettere meglio in luce gli elementi predittivi e i segnali precoci di una tossicodipendenza, che può strutturarsi definitivamente in età adulta".
Tonioni specifica in una nota dell'ospedale comunque che le droghe leggere restano diverse da quelle pesanti, perché non provocano una dipendenza fisica manifesta e perché, soprattutto tra gli adolescenti, sanciscono spesso più un rito di passaggio che una vera e propria condizione patologica.
A suo parere la situazione per gli adolescenti può diventare preoccupante quando lo spinello diventa sinonimo di isolamento e di distacco dagli altri, con ripercussioni negative sulla vita sociale dei ragazzi, in un'età molto delicata.

"La cannabis è una sostanza che, soprattutto in adolescenza, si colloca sul confine tra normalità e patologia" – afferma Tonioni - "È necessario lavorare su questo confine per mettere meglio in luce gli elementi predittivi e i segnali precoci di una tossicodipendenza, che può strutturarsi definitivamente in età adulta".
Fumare spinelli potrebbe essere l'anticamera del passaggio alle droghe pesanti in futuro? A parere dell'esperto, cannabis e hashish non vengono considerati come vere e proprie sostanze stupefacenti dai giovani. Il problema non sarebbe dato tanto dal consumo di droghe leggere, quanto dalla condizione psicologica degli adolescenti e dal loro vissuto.

"Sono questi i casi in cui il passaggio a sostanze chimicamente più potenti" - conclude Tonioni – "diventa quasi un'evoluzione inevitabile ed evidenzia come sia l'uso, o meglio, lo scopo che si propone a essere 'pesante', prima ancora della potenza del principio attivo".
Per accedere al servizio dell'ambulatorio contro la dipendenza da cannabis del Policlinico Gemelli basterà una telefonata. L'intento principale sarà quello di aiutare adolescenti e giovani, ma anche adulti, a risolvere le problematiche personali che li spingono ad un uso eccessivo e preoccupante di cannabis per cogliere segnali precoci di tossicodipendenza in modo da evitare che il fenomeno si rafforzi in età adulta ricorrendo alle droghe pesanti.

Marta Albè


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view post Posted: 25/3/2015, 09:06 Dieta mediterranea: allontana Alzheimer e demenza meglio dei farmaci - Anziani

Dieta mediterranea: allontana Alzheimer e demenza meglio dei farmaci

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La chiave per prevenire Alzheimer, demenza e altre malattie a carico di memoria e cervello, non sta nei farmaci ma nella dieta mediterranea.

Lo sostengono dei medici inglesi che hanno scritto una lettera aperta a Jeremy Hunt, segretario alla Salute del Regno Unito. Lo scopo è quello di sensibilizzare i politici ma anche l’opinione pubblica sull’importanza di sostenere non solo la cura e il trattamento di coloro che già sono affetti da queste malattie ma anche di investire sul futuro, dunque sulla prevenzione.
Gli esperti invitano a mangiare più pesce, verdura, frutta fresca, noci, olio d’oliva piuttosto che ricorrere a farmaci. Questa è a loro detta “probabilmente la migliore strategia attualmente disponibile” e sostengono che alcune “prove convincenti” sono state fino ad oggi ignorate. Si riferiscono a diversi studi, i cui risultati non sono stati ancora presi nella giusta considerazione.

Nella lettera, firmata tra gli altri dalla dottoressa Chiara Gerada, ex presidente del Royal College of General Practitioners, e il dottor David Haslam, presidente del National Obesity Forum, si legge: “Speriamo che questa crisi possa esser vista come un'opportunità verso un cambiamento di politica vera e propria, vale a dire verso una dieta mediterranea, piuttosto che verso i dubbi benefici della maggior parte dei farmaci”.
Un punto molto importante su cui si focalizzano i medici è il fatto che, cambiare in meglio il proprio stile di vita partendo da un’alimentazione più corretta, ha certamente un effetto benefico maggiore rispetto ai farmaci sulla crescente ondata di malattie degenerative che si sta vivendo negli ultimi anni. “Noi vogliamo puntare l’attenzione sulla prevenzione. Educare tutte le generazioni, compresi i nostri figli, all'importanza di una buona dieta di mantenimento della salute in età avanzata. E’ un progetto che richiederà anni, ma è assolutamente essenziale”.

La lettera, e non è un caso, arriva poco prima dell’11 dicembre quando è in programma il “G8 dementia summit” che si svolgerà a Londra e che si propone proprio di sviluppare azioni globali per arginare il diffondersi delle varie patologie degenerative cerebrali. E’ grande l’aspettativa tra gli stessi medici inglesi: “Il vertice del G8 offrirà un'occasione unica per fare progressi reali, e raddoppiare gli sforzi internazionali per trovare trattamenti e cure per la demenza efficaci” ha dichiarato il cardiologo Aseem Malhotra.

Francesca Biagioli


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view post Posted: 25/3/2015, 09:04 Alzheimer: una nuova tecnica non invasiva ripristinerà la memoria (senza farmaci)? - Anziani

Alzheimer: una nuova tecnica non invasiva ripristinerà la memoria (senza farmaci)?

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onvivere con l'Alzheimer grazie a degli ultrasuoni. L'Alzheimer è, purtroppo, sinonimo di perdita di memoria. Un black out graduale della mente, un addio costante e, per fortuna impercettibile per chi ne soffre (ma non per chi è accanto), ai propri ricordi.

Ma se del cervello dei malati di Alzheimer si facesse tabula rasa e si tentasse di ripristinarli questi ricordi?
Da questo ipotesi sono partiti alcuni ricercatori australiani dell'University of Queensland che hanno messo a punto una tecnologia ad ultrasuoni non invasiva che può essere usata per trattare questa malattia neurodegenerativa e riabilitare proprio la memoria.

Lo studio ha dimostrato un'associazione tra l'Alzheimer e l'accumulo di placche che interessano le connessioni neuronali nel cervello. Gli studiosi hanno così scoperto un nuovo modo per rimuovere queste placche tossiche utilizzando una più delicata forma di terapia, innocua, che non procura lesioni ai neuroni. Una tecnica che, dicono i ricercatori, può essere molto efficace, soprattutto se applicata negli stadi iniziali dell'Alzheimer, quando le placche amiloidi non hanno danneggiato irrimediabilmente le sinapsi e quindi il recupero della memoria è ancora parzialmente reversibile. Il tutto senza ausilio di farmaci.

COME FUNZIONA - La nuova tecnica a ultrasuoni si basa sulla attivazione di alcune cellule immunitarie, le cosiddette "della microglia", di modo che vengono fagocitate le placche amiloidi, rovina per i malati di Alzheimer.

Durante i test, i ricercatori hanno usato delle speciali micro-bolle contenenti gas e rivestite di grasso, attivate poi dagli ultrasuoni per aprire una sorta di porta temporanea nella barriera ematoencefalica che protegge il cervello dalle sostanze nocive e al termine degli esperimenti gli scienziati hanno constatato gli effetti benefici del trattamento, grazie alla "distruzione" dei tre quarti di placche amiloidi effettuata dalle cellule del sistema immunitario che erano state attivate dalla nuova terapia.

Una tecnica, insomma, che promette di essere molto efficace, soprattutto se applicata negli stadi iniziali della malattia.
Ma gi esperti hanno bisogno di ulteriore tempo per calibrarla sulle dimensioni del cervello umano.
Intanto, cerchiamo di tenere allenata la nostra mente e, se è vero come è vero che anche a tavola preveniamo gran parte dei disturbi legati alla nostra salute compresi quelli della memoria, "ricordiamoci" anche di mangiare sano!

Germana Carillo


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view post Posted: 25/3/2015, 09:01 Shopping compulsivo: cause, sintomi e rimedi - Dipendenze

Shopping compulsivo: cause, sintomi e rimedi

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Soffrite di shopping compulsivo? Forse vi siete accorti di una certa tendenza a fare acquisti apparentemente immotivati e ad accumulare abiti, scarpe o oggetti di vario genere spinti dall'impulso irrefrenabile di fare acquisti.


Razionalmente ci si rende conto di come tali acquisti possano essere inutili o eccessivi, eppure la mente non riesce a reagire per tenerli sotto controllo e per limitarli. Ecco allora che l'acquisto segue un impulso che se diventa troppo frequente può danneggiarvi dal punto di vista sociale, economico, lavorativo e relazionale.
Lo shopping compulsivo non è riconosciuto come un disordine dalla American Psychiatric Association (APA). Si parla piuttosto di sindrome da acquisto compulsivo, di un disturbo del controllo degli impulsi che porta al desiderio compulsivo di fare acquisti, e di dipendenza da shopping ("shopaholism").
Cause dello shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo fa parte dei disturbi del controllo degli impulsi. Di solito si presenta in persone giovani che hanno raggiunto da poco l'indipendenza economica. Parliamo di giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Gli acquisti compulsivi potrebbero essere legati al desiderio di colmare un vuoto affettivo, cercando di intervenire con l'acquisto di oggetti materiali che possano portare ad un appagamento almeno momentaneo. Proprio perché la soddisfazione del nuovo acquisto durerà poco, si sarà pronti entro breve tempo a comprare qualcosa di nuovo.
Le cause dello shopping compulsivo possono essere legate alla presenza di alcune condizioni particolari che possono interessare la sfera psicologica della persone, come disturbi d'ansia, disturbi dell'umore e del controllo degli impulsi, ma anche disturbi alimentari e uso di sostanze stupefacenti.
Sintomi dello shopping compulsivo

Il sintomo principale dello shopping compulsivo è il desiderio irrefrenabile di acquistare qualcosa. La persona coinvolta percepisce che si tratta di una situazione fuori controllo e non riesce a placare il proprio impulso agli acquisti, nonostante gli sforzi che si provano a mettere in campo.
Negli episodi di shopping compulsivo si acquistano cose di cui non si ha davvero bisogno o che addirittura si hanno già. A causa dell'abitudine all'accumulo si rischia di dimenticarsi di quali siano gli oggetti che si trovano già in proprio possesso. Ci si può trovare in una condizione di ansia o di tensione poco prima di dedicarsi allo shopping.
Una volta portati a termine i propri acquisti sopraggiungono sensazioni di euforia e di soddisfazione. Si ha l'impressione di aver dato una risposta positiva ai propri desideri. Ci si sente gratificati e sollevati. Si ha l'impressione di aver trovato sollievo alla condizione di ansia e insoddisfazione che era presente fino a poco prima.

Poco dopo arrivano immancabili emozioni ben diverse dalla soddisfazione che può essere data dall'aver fatto compere.

Non mancano la frustrazione e il senso di colpa. Ci si rende conto di aver agito inseguendo un impulso irrefrenabile e non si è realmente felici delle cose appena comprate.

Ecco allora che inizialmente si prova una vera e propria urgenza nel voler acquistare qualcosa di nuovo. Ci si sente tristi, annoiati o arrabbiati. Scatta la molla che spinge le persone a pianificare gli acquisti nei minimi dettagli, dai negozi da visitare al metodo di pagamento. E infine ecco il vero momento dello shopping compulsivo, in cui si compra tutto ciò che al momento sembra favoloso e indispensabile. Alla gioia momentanea segue un immediato senso di vergogna e di delusione verso se stessi.
Alcune persone possono ritrovarsi a pensare in continuazione all'oggetto che vorrebbero comprare. Potrebbero sentirsi ansiosi o depressi quando non sono in grado di andare a fare shopping e potrebbero addirittura arrivare a contrarre debiti per soddisfare il bisogno di fare acquisti. Per riuscire a fare shopping chi ne è dipendente potrebbe giungere a rimandare i propri impegni di lavoro e tendere a nascondere ad amici e familiari ciò che ha acquistato una volta tornato a casa.

Rimedi per lo shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo può diventare un mezzo per placare uno stato d'ansia, di depressione, di insoddisfazione o di mancanza d'affetto. Negli ultimi decenni sempre più uomini e donne hanno chiesto aiuto ad uno psicologo per risolvere il problema della dipendenza da shopping e degli acquisti compulsivi.
La mania di acquistare può apparire già a 16-17 anni e trasformarsi in shopping compulsivo vero e proprio se permane nel corso del tempo fino a diventare un problema piuttosto serio per la persona stessa che ne è protagonista.
Se lo shopping compulsivo è legato ad ansia o depressione, bisognerebbe indagare con l'aiuto di un esperto quali siano le cause di questi stati psicologici. Una volta risolti i propri problemi personali gli episodi si shopping compulsivo potrebbero diradarsi fino a scomparire.
Lo shopping compulsivo potrebbe essere legato a disturbi alimentari o altri tipi di dipendenze. Anche in questo caso sarebbe necessario l'intervento di un esperto per comprendere il quadro d'insieme dello stato psicologico della persona e il suo vissuto.

Se vi rendete conto che la vostra dipendenza da shopping si manifesta soprattutto quando siete soli, cercate di uscire il più possibile in compagnia quando avete bisogno di girare per negozi, in modo che gli amici vi possano far riflettere e consigliare sugli acquisti davvero necessari.

Altro rimedio molto semplice per evitare gli acquisti affrettati è quello di uscire di casa con i soldi contati quando si va a fare la spesa e di non portare con sé nessuna carta di credito. Si tratta in ogni caso di soluzioni momentanee che permettono di risparmiare ma che non agiscono sulle cause più profonde.
Quando il problema è rappresentato dagli acquisti da internet, bisognerebbe cercare di impiegare in modo diverso il proprio tempo libero, allontanandosi da smartphone tablet e pc. Ma chi non riesce a fare a meno di acquistare probabilmente troverebbe comunque uno stratagemma per fare shopping anche in condizioni di difficoltà. Se lo shopping compulsivo vi sta causando seri problemi relazionali ed economici, ansia e depressione, non esitate a discutere con un esperto della vostra situazione.

Marta Albè


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view post Posted: 25/3/2015, 08:58 Sistema immunitario: i “baci” dei cani meglio dei probiotici? - Cani

Sistema immunitario: i “baci” dei cani meglio dei probiotici?

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Finito lo yogurt nel frigo? Fatevi fare una bella slinguazzata dal vostro cane e anche per oggi sarete a posto con la vostra razione quotidiana di probiotici. Già perché pare che i batteri intestinali dei nostri amici a quattro zampe giovino al nostro benessere.


Così, per l'esatta regola secondo cui ma chi l'ha mai detto che - per igiene - appena nasce un bebè bisogna sbarazzarsi del cane, una bella passata di lingua da parte di Fido su guance e mani, anche su quelle dei pupi, non è da evitare come la peste.
A ipotizzarlo è uno studio dell'Università dell'Arizona, secondo cui quel classico "bacio" umidiccio con cui il cane è capace di dimostrare tutto il suo amore e la sua dedizione sarebbe un toccasana per le nostre difese immunitarie.
Sinora si tratta di pure supposizioni. Per verificare la veridicità di quanto affermano, i ricercatori americani stanno reclutando dei volontari di più di 50 anni. Nella prima fase della ricerca si concentreranno soprattutto sugli effetti che i cani hanno sugli anziani. "Nel corso dei millenni ci siamo co-evoluti insieme ai cani – spiega Kim Kelly, ricercatrice in antropologia che fa parte di questo studio – ma nessuno capisce in cosa consista questo rapporto cane-uomo che ci fa sentire bene intorno ai cani. E' solo che sono teneri e ci piace accarezzarli o c'è qualcos'altro sotto la pelle?".
Nei prossimi mesi verrà analizzato come la vita di queste persone con un cane possa favorire la crescita di microorganismi positivi nell'intestino umano. I partecipanti verranno sottoposti a tre controlli con metodi non invasivi, per valutare i cambiamenti nella flora intestinale e altri indicatori di benessere psico-fisico. Per partecipare bisogna però non aver assunto antibiotici nei sei mesi precedenti e non aver vissuto con un altro cane.
"Pensiamo che i cani potrebbero funzionare come probiotici per migliorare la salute dei batteri che vivono nel nostro intestino. All'insieme di questi batteri, detto microbiota, è riconosciuto un ruolo sempre più importante per la nostra salute mentale e fisica, soprattutto con l'avanzare dell'età", conclude il dottore e ricercatore Charles Raison.
Insomma, oltre ad essere il migliore amico dell'uomo, il cane si rivelerà essere, molto probabilmente, anche la migliore medicina. E noi lo abbiamo sempre saputo, in fondo, che quei musi umidicci ci mettono in salute, fosse solo per le coccole che sono in grado di offrire!

Germana Carillo


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Edited by **Ishtar** - 4/5/2021, 08:27
view post Posted: 22/3/2015, 11:34 I 12 comandamenti contro il cancro, dott. Franco Berrino - CANCRO: informazione libera
Il dottor Franco Berrino da sempre si occupa di educazione alimentare, per questo, ci elenca le regole principale per una vita sana! E’ questo il primo tassello che può aiutarci a sconfiggere il cancro. Egli stesso è uno dei primi ad affermare che il cancro all’intestino e allo stomaco sono generalmente dovuti all’assunzione di cibi sbagliati


view post Posted: 21/3/2015, 10:40 La lampada alle alghe che assorbe l’anidride carbonica - Energia

La lampada alle alghe che assorbe l’anidride carbonica



L'invenzione di un biochimico francese

La lampada alle alghe che assorbe l’anidride carbonica
(Video d’archivio – WaterLilly: il foto-bio-reattore che va “ad alghe”)

Il biochimico francese Pierre Calleja una fantastica lampada ecologica che permetterebbe di illuminare le strade e i garage e ridurre le emissioni di C02 al tempo stesso. Questa lampada alle alghe che assorbe l’anidride carbonica funziona senza elettricità ed è alimentata da un tubo che contiene delle alghe luminose. Questa invenzione sfrutta l’energia prodotta dal processo di fotosintesi delle alghe per illuminare e le alghe vivono grazie all’anidride carbonica presente nell’aria. La lampada è pensata per immagazzinare l’energia prodotta dalla fotosintesi per un uso futuro. In questo modo, quando viene trasportata in zone poco illuminate risplende anche in assenza di una fonte di energia.

La lampada alle alghe che assorbe l’anidride carbonica. L’allarme dell’ONU sul cambiamento climatico
Una sola di queste lampade è in grado di assorbire fino ad una tonnellata di carbonio dall’aria in un anno, la stessa quantità che assorbirebbero 200 o 300 alberi. Producendo queste lampade in serie e posizionandole su strade e garage potrebbe rappresentare una soluzione al sempre più allarmante problema del cambiamento climatico e permetterebbe di ridurre l’inquinamento atmosferico.

La scorsa settimana l’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, ha dato l’ultimo avviso: “Resta poco tempo”, la comunità internazionale deve fare di più per impedire che il pianeta si surriscaldi ulteriormente. È possibile mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi e per raggiungere questo obiettivo i leader mondiali si devono impegnare a ridurre l’utilizzo di combustibili fossili nei prossimi anni e abbandonarli completamente entro la fine del secolo. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha definito il nuovo rapporto IPCC “la valutazione più completa del cambiamento climatico mai fatta” e ha ha richiamato i leader mondiali ad agire immediatamente per ridimensionare le emissioni di CO2, in modo da evitare il peggioramento del clima. “La scienza ha parlato. Non c’è ambiguità nel messaggio. I leader devono agire, il tempo non è dalla nostra“, ha dichiarato Ban Ki-moon.


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view post Posted: 21/3/2015, 10:26 Perché il sarcoma viene soprattutto nei giovani - Tutto ciò che c'è da sapere sulla "Cura Di Bella"

Perché il sarcoma viene soprattutto nei giovani



C’è la coincidenza di un picco positivo ed un picco negativo, mentre scende la melatonina sale l’ormone della crescita



Il sarcoma è un tumore che nasce dal tessuto osseo cartilagineo, quando si parla di sarcoma si parla di tumori micidiali. Non ci sono sarcomi guariti a meno che l’intervento non sia stato fortunato, perché molte volte ricadono dopo l’operazione, ma i casi di sarcomi guariti sono casi operati con successo, se il sarcoma è recidivo se è metastatico non ci sono casi di guarigione. Diciamo che non ci sono casi di sarcoma guariti dalla terapia medica. Tra poco noi pubblicheremo proprio quel caso che adesso testimonia, ormai è guarito da 15 anni. Mio padre l’ha preso in cura a 5 mesi, era fallita la chemio e la chirurgia, avrebbe dovuto fare un’intervento mutilante invalidante, avrebbe dovuto fare una emipelvectomia, cioè togliere parte del bacino ed addirittura una gamba a livello dell’inguine, senza nessuna garanzia di stabilità. Mio padre non lo ha fatto operare, è guarito perfettamente e adesso ha più di 15 anni, è diventato il centrattacco della sua squadra di calcio.

È emerso un dato interessantissimo, perché il sarcoma viene soprattutto nei giovani? Il periodo più critico, è dalla fine della pubertà all’inizio dello sviluppo. La melatonina ha un picco che però comincia a decadere con l’inizio della pubertà, però con l’inizio della pubertà inizia lo sviluppo fisico e psicofisico. Lo sviluppo cosa interessa? Soprattutto la parte terminale delle ossa, ma perché cresce il bambino? Cresce perché in quel punto agisce l’ormone della crescita. Allora cosa succede? C’è la coincidenza di un picco positivo ed un picco negativo, mentre scende la melatonina sale l’ormone della crescita. Perciò mentre sale l’ormone che ha il più alto rischio di induzione tumorale, oncogeno, perché spinge la proliferazione, contemporaneamente scende la melatonina. La melatonina rappresenta l’antitesi biologica della crescita tumorale, insieme con la somatostatina: più è bassa in un individuo, più alto è il rischio di tumore. I momenti della vita in cui è più basso il livello di melatonina è più alto il rischio di tumore. Perciò quando la melatonina inizia a declinare nel sangue, aumenta il rischio. Cosa succede nel sarcoma? Coincidono. Declina la concentrazione di melatonina, c’è un incremento del GH, una spinta proliferativa massima, poi sarcoma e tumore.


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view post Posted: 21/3/2015, 10:19 Applicare il Metodo Di Bella: chi e come - Tutto ciò che c'è da sapere sulla "Cura Di Bella"

Applicare il Metodo Di Bella: chi e come





Applicare il Metodo Di Bella: chi lo può fare?
Qualsiasi medico che conosca le basi scientifiche, il meccanismo di azione e gli effetti clinici non solo può approvare, ma è benvenuto, e diversi medici stanno frequentando il mio studio e diversi medici incominciano ad applicarlo dopo averlo applicato con successo ai loro familiari o su se stessi. Il Metodo Di Bella ha delle basi che si rivolgono ai denominatori comuni di tutti i tumori, che sono: la capacità proliferativa fuori controllo che varia come intensità e come frequenza e la capacità della cellula tumorale di mutare, cambiare, selezionare e trattenere i vantaggi. Questi sono i denominatori comuni: non esiste tumore che non abbia queste caratteristiche, perciò una parte della terapia, che mio padre aveva definito “Il modulo fisso”, tratta questi aspetti. Agisce sul meccanismo di crescita e sul meccanismo della mutazione. Contemporaneamente questi prodotti incrementano l’immunità antitumorale, migliorano l’equilibrio biologico e anche la capacità della biologia delle cellule dell’ammalato di tumore di contrapporsi e di prevalere sulla biologia tumorale, questa è la parte della cura.

Quanto costa applicare il Metodo Di Bella?
Il medico che ha preparazione clinica e ovviamente buon senso, che è la base della terapia medica, deve tenere presente una quantità di varianti, per cui la terapia deve essere adattata non solo a quella persona, ma a quella persona in quel momento, in quella particolare condizione.
Il Metodo Di bella ha un costo molto vario, che dimezzerebbe di colpo, senza nessun aggravio per lo Stato, solo se concedessero ai pazienti di acquistare nelle farmacie degli ospedali prodotti. Lo Stato non ci rimette niente, il paziente paga la metà esatta. Questo cosa vuol dire? Se una fiala di ocreotide, che è un analogo della somatostatina a lento rilascio, si paga 1.250 euro, quando nella farmacia dell’ospedale la paga 600, ma per quale motivo il povero Cristo deve pagare 600 euro in più? Evidentemente la ditta che la vende all’ospedale avrà già il suo margine di guadagno, ma perché devono speculare su un disgraziato ammalato?
Il paziente, come terapia di base, può spendere il primo mese più di 700 euro (può arrivare a 800), nei mesi successivi di meno perché non c’è la spesa della macchinetta per iniettare con il temporizzatore.
La somatostatina prodotta da alcune farmacie, come la galenica, è un prodotto purissimo: l’abbiamo testato, titolato, prove di sterilità e tutto. Costa 9 euro al giorno, per cui 270 euro al mese. Il composto dei retinoidi, melatonina e tutto quanto il resto, si rimane molto abbondantemente al di sotto: praticamente possono essere, considerando tutto, poco più di 600 euro.

Applicare il Metodo Di Bella nei casi di tumore in stato avanzato
Nei casi di tumori allo stato avanzato (quarto stadio, condizione critica) io devo dare la cura praticamente doppia: sia la somatostatina da fare con il temporalizzatore, sia l’iniezione a lento rilascio. Ogni mese ho un carico in più di 1.300 euro: devo aumentare tutti gli altri dosaggi. Per quanto riguarda la melatonina ci sono tutta una serie di pubblicazioni che parlano di 200 milligrammi al giorno, non il milligrammo che ha registrato il Ministero. È stato registrato 1 o 2 milligrammi: non c’è bisogno di fare dei commenti. E non viene registrato l’effetto fondamentale, che è quello antitumorale, che ormai è documentatissimo.
Quasi tutti vengono quando non c’è più niente da fare, perché? Perché sulla terapia sono disinformati, c’è una censura del potere sulla terapia. In queste condizioni cosa faccio? Dico ‘Guardi, io riesco a dare un aiuto, ma non posso fare di più’.


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view post Posted: 17/3/2015, 08:42 Che cosa può accadere se i docenti li sceglie un preside padrone - Una scuola a "misura di bambino"

Che cosa può accadere se i docenti li sceglie un preside padrone



Una vera “rivoluzione”, quella della Buona Scuola, annunciata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. O meglio, poiché si tratta di una rivoluzione calata dall’alto e che non parte dal basso, un vero “colpo di Stato”, che potrebbe cambiare drasticamente la vita delle singole scuole, ponendo un solo uomo al comando di ciascuna istituzione: il preside-padrone.
Basta con le interferenze degli organi collegiali, basta con le rappresentanze sindacali: a decidere su tutto, o quasi, sarà il “ghe-pensi-mi” dirigente scolastico, già insediato o da insediare in ogni scuola.
Nei casi in cui - per fortuna o per grazia di Dio - quel dirigente è una persona professionalmente valida e aperta al confronto, la situazione potrebbe anche migliorare. Ma poiché la qualità della categoria dei capi di istituto è quella che molti conoscono, cioè prevalentemente inadeguata a svolgere le funzioni di guida educativa e di imprenditore di una comunità scolastica “autonoma”, non c’è da essere molto ottimisti.
Nella mia lunga “non carriera” di insegnante impegnato nella didattica e di genitore di due studenti partecipe delle riunioni collegiali, ho potuto sperimentare sul campo una trentina di capi di istituto, e posso dire di averne viste “di tutti i colori”: alcuni - meno di un terzo - veramente bravi, molti mediocri, la maggior parte autoritari, alcuni assolutamente incapaci e “da cacciare via”.
Ricordo il caso del preside “Alcolizzato”, che un giorno entrò nella mia classe e strapazzò un ragazzo che teneva le mani sotto il banco insinuando che si stesse masturbando. Il preside “Colonnello”, che durante una riunione del collegio dei docenti interrogò un collega distratto: “Professore, mi ripeta quello che ho detto!”. Il preside “Tomista”, originario di Aquino, che rivelò la sua crassa ignoranza sulla provenienza degli Apostoli dicendo: “Io sono del paese di San Tommaso, se non vedo non credo”. La preside “Arpìa”, appostata ogni mattina all’ingresso della scuola, per aggredire con pubblici rimproveri gli insegnanti ritardatari. Il presidente di commissione di esami “Bocciante”, che pretendeva di farmi abbassare da 6 a 4 il voto in Italiano di uno studente da respingere, ma non ci riuscì nemmeno con la minaccia di far venire un ispettore. La preside “Burocrate”, che nel 1971 mi punì con la qualifica di “valente” (inferiore a “ottimo”) per la mia attività di sindacalista e di leader di un gruppo di insegnanti innovatori, ma poi fu sconfessata dal Provveditore agli studi che accolse un mio documentato ricorso. La preside “Aggiorno”, che - come altri suoi colleghi - ricattava il collegio dei docenti minacciando di “aggiornare” all’indomani la riunione, se quello non avesse approvato subito le sue proposte; una volta lo fece, e io per protesta non ci andai, ma non poté sanzionarmi perché avrebbe dovuto riconvocare il collegio con almeno cinque giorni di preavviso.
Dunque, che cosa potrebbe succedere, se diventasse legge la proposta del Governo Renzi di attribuire ai capi di istituto “la possibilità di scegliere, dentro un Albo, gli insegnanti che reputano più adatti per il progetto didattico della propria scuola”? Facciamo qualche esempio.
Il preside “Borghezio” potrebbe finalmente coronare il suo sogno di avere un corpo docente integralmente “padano”, privando delle cattedre i “terroni” e le “terrone”. Il preside “Casaleggio” potrebbe scegliere solo docenti regolarmente iscritti al blog di Grillo. Il preside “Badalamenti” potrebbe dare la precedenza ai raccomandati dagIi “Amici degli amici”. Il preside “Scalfarotto” potrebbe mettere alla porta come “omofobi” i prof che non condividano il programma di insegnamento della teoria del gender e di istigazione al matrimonio tra persone dello stesso sesso. La preside “Marchionne” potrebbe discriminare come “rompiscatole” i docenti sindacalisti. Il preside “Manager” potrebbe non nominare le donne “a rischio” di congedi per maternità o per malattia dei figli piccoli. Infine, ma non per ultima, la preside “Giannini” potrebbe legittimamente lasciar fuori chi non “remi” nella direzione del progetto renziano della Buona Scuola, perché la libertà di insegnamento di cui parla l’articolo 33 della Costituzione non c’è più.
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1° Post scriptum - Avevo dimenticato di citare, nel campionario di capi di istituto “un po’ strani” da me conosciuti, la figura della preside “Kapò”, che per far soffrire gli insegnanti pretendeva di imporre la loro inutile presenza a scuola nei giorni d’estate non compresi nei periodi di ferie formalmente concessi.
2° Post scriptum - Avevo anche dimenticato che potrebbe esserci qualche preside “Mazzetta”, pronto a fare commercio privato dei posti di lavoro nella scuola pubblica se solo ne avesse la possibilità.


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view post Posted: 12/3/2015, 09:13 Il più grande geode del mondo è in Spagna - Le meraviglie della natura

Il più grande geode del mondo è in Spagna



E' un geode di cristalli di gesso che si trova in Spagna (geode Pulpí) ed è uno dei più grandi al mondo.
I geodi sono cavità interne a rocce ignee, di forma tendenzialmente sferica, rivestite di cristalli. Si formano da masse di lava che raffreddandosi lentamente permettono la formazione di minerali ordinati secondo un reticolo cristallino.








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