Purtroppo non sarà romantico come in un bel film!! Ma me lo auguro,le visioni che ho del futuro superano gli scritti e i romanzi di fantascienza di gran lunga
chimica - 07 dicembre 2010
Per la prima volta è stata costruita una struttura molecolare tridimensionale (3D) su una superficie. Gli esperimenti, descritti sulla rivista Nature Chemistry, rappresentano un enorme passo avanti nella ricerca per sviluppare nano dispositivi innovativi, come una nuova tecnologia ottica ed elettronica e persino computer molecolari.
Gli esperimenti portati avanti da fisici e chimici dell’Università di Nottingham, disegnano infatti un quadro roseo nella ricerca e nello sviluppo di nano dispositivi innovativi, come può essere una nuova tecnologia ottica ed elettronica e persino computer molecolari.
Lo studio vede la creazione di una matrice a 2D di molecole di acido tetracarbossilico (un acido dotato di due doppietti elettronici appartenenti all’azoto) su una superficie, l’introduzione di una molecola ospite, la fullerene o buckyball, una molecola a forma di pallone da calcio formata da 60 atomi di carbonio. Queste molecole ospite, con la loro struttura sferica, si posizionano sulla matrice a 2D, favorendo la crescita di un secondo strato di molecole di acido tetracarbossilico sopra il primo, allargando la struttura autoassemblante fino alla terza dimensione.
Il sistema scoperto è reversibile, perché quando il coronene (idrocarburo policiclico aromatico IPA, costituito da sei anelli benzenici orto-fusi) viene aggiunto come seconda molecola ospite, la rete a doppio strato con il fullerene viene sostituita da una rete a singolo strato di acido tetracarbossilico con coronene immobilizzato tra i pori.
Come ha spiegato il professor Neil Champness della Facoltà di Chimica dell'Università di Nottingham."È l'equivalente molecolare di gettare una pila di mattoni in aria i quali mentre cadono costruiscono spontaneamente una casa".
Composto al 90% da palladio, al 3% da argento e il resto da un mix di germanio, silicone e fosforo, il supermetallo è stato creato dagli scienziati del California Institute of Technology che hanno pubblicato sulla rivista tematica Nature Material i risultati della ricerca, guidata dal professor Marios Demetriou.
La nuova lega, scoperta dopo 109 tentativi, collega due proprietà, la forza e la resistenza, considerate finora non compatibili nello stesso metallo. La forza permette al metallo di sopportare grandi pesi senza deformarsi, mentre la resistenza garantisce una grande malleabilità e riduce le possibilità di rottura.
Attualmente non è previsto un utilizzo del supermetallo su larga scala, dato l’altissimo costo del palladio (583 euro l’oncia, circa 28 grammi). Ma si prevede un suo possibile impiego futuro in ambito medico per la realizzazione di componenti chirurgiche come placche su ossa fratturate.
In seguito, gli stessi principi che hanno guidato la realizzazione del materiale potrebbero essere applicati nella realizzazione di una lega che impieghi metalli meno costosi, come il ferro o l’alluminio.
avantiiiiiiiiiiiii
3 pezzetto Proteine artificiali e inedite che, almeno in laboratorio, sembrano funzionare quasi come quelle che si trovano in natura. Ad arrivare a questa importante scoperta sono stati i ricercatori della Princeton University nel New Jersey che hanno infilato uno dopo l’altro gli aminoacidi, inventando nuove sequenze.
In uno studio su PloS One, Micheal Hecht, docente di chimica presso l’ateneo statunitense, ha creato per la prima volta delle proteine funzionanti, ma completamente diverse da quelle che permettono agli organismi terrestri di vivere e riprodursi. Per chi si occupa di biologia sintetica, si tratta di un passo enorme.
Per raggiungere lo scopo, gli studiosi hanno inventato ex novo delle sequenze di dna non note in natura. Hanno creato in questo modo circa un milione di proteine in grado di ripiegarsi su loro stesse per formare le classiche strutture 3D.
Dall’ampio database, Hecht ha poi selezionato alcune di queste molecole e le ha inserite in 27 ceppi di E. coli in cui aveva precedentemente silenziato dei geni (circa lo 0,1% di quelli necessari alla sopravvivenza). Sorprendentemente, i microrganismi sono riusciti a crescere usando queste nuove, strane, macchine molecolari. In particolare, le proteine hanno vicariato quattro geni indispensabili alla vita, silenziati contemporaneamente.
Posti in condizioni di stress ambientale, i batteri del campione controllo, privati dei geni e senza le nuove proteine, sono morti, mentre gli altri hanno formato colonie. Un risultato ancora più strabiliante se si pensa che le sequenze introdotte non somigliano neanche un po’ a quelle naturali.
Ti avevo sentita... ahahahahhahahaha... grazie Rispondendo a ciò che hai pubblicato: Tutti siamo Uno. Uno è Dio. Dio è il Creatore. Creare è un processo. Sperimentare avviene come esperienza comunitaria... siamo fatti dalla stessa sostanza del resto di universo. Non c'è niente di solido... e l'energia ceh vibrando alle velocità diverse tende di individualizzarsi e unirsi in Cologne... niente di nuovo sotto il sole.... o sotto le stelle:) poi il pensiero che è il principio di creazzione. Tutto sommato non c'è niente di artificiale. ... beh, in poche parole Tutto ciò che Esiste semplicemente E'... o prima o poi sarà e chi è che crea tutto ciò? ... Dio. ciò è Io, che sono Dio, anche se un altro me che è il biochimico .. perche tutti siamo Uno ... ecco le mie ultime conclusioni... quando sparisco per un po...mica dormo
Dea, le tue visioni sono una delle possibilità... siamo dei creatori e tutto cambia, muta e si evolve verso la sua più alta dimostrazione di Sè... può essere bello, romantico, ma anche terribile e doloroso... può essre come sceglieremmo che sia... dipende dalla nostra coscenza e consapevolezza ... io ho fiducia in Noi. Ti voglio bene, Anima Mia