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La normalizzazione e il curricolo

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view post Posted on 20/1/2013, 12:19
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La normalizzazione

Maria Montessori, pur scusandosi di non aver saputo individuare un termine equivalente e meno ambiguo, ha sempre precisato che la normalizzazione non è una azione correttiva e emendativa dell’adulto (come? con l'esempio, con le parole, con la punizione?). Essa è il ‘ritorno’ spontaneo del bambino alla espressione e sperimentazione delle sue forze positive e costruttive: è dunque, un processo di autonormalizzazione, di liberazione dei poteri sani da stati di coscienza e di comportamento che ne impediscono l’adattamento attivo.

La normalizzazione è la rinascita della normalità bio-psichica attraverso la quale il bambino riprende interesse, desiderio di lavoro, sforzo e soddisfazione nell’attività prescelta.Il suo io perde via via la paura, la pigrizia, l’aggressività, la timidezza, la fantasticheria, e conquista un nuovo orizzonte che lo orienta e lo guida.La libera scelta e il lavoro appropriato sono le ‘medicine miracolose’ che canalizzano lo spirito del bambino nella scoperta della sua più profonda natura: il fare e il saper fare, non imposti e giudicati dall’adulto, ma sperimentati nell’attività con le ‘cose’ in un ambiente sociale a sua volta non violento, non competitivo, né selettivo, né emarginante.

L’organizzazione educativa della scuola Montessori e le sue pratiche autoistruttive sono la risposta al bambino ‘deviato’, che si sta rifiutando alla vita del lavoro e della conoscenza.Questo aspetto dell'educazione montessoriana è stato sempre notato e riconosciuto come il tipico effetto di un intervento indiretto dell’ambiente che offre l’opportunità di ‘autoriformare’ le proprie tendenze di fuga, di opposizione, di abbandono, di capriccio.La guarigione del bambino è nelle sue stesse mani, proprio nel senso della mano che riprende ad esplorare, a fare, a pensare, a conoscere.


Il curricolo

Premessa

Il termine curricolo viene usato in questo progetto nel suo significato largo, come espressione operativa di un programma o di un corso di studio organizzato e sequenziato secondo particolari assunti psicologici che ne motivano sia i processi che i metodi. È indispensabile ricordare che gli obiettivi, ad esempio, non sono, nella metodologia montessoriana, qualcosa da cui partire o a cui giungere; essi sono modificazioni di conoscenze e comportamenti iscritti nel processo stesso del lavoro del bambino.In questo caso gli obiettivi sono concretamente scoperti, sperimentati e assimilati nella diretta esperienza provocata negli alunni dai materiali e dagli strumenti di studio.Ciò è avvalorato dal fatto che la didattica montessoriana è psicodidattica, e che le stesse discipline sono psicoaritmetica, psicogeometria, psicogrammatica, psicomusica.

Pertanto il curricolo che si propone è piuttosto il programma del lavoro culturale del bambino che lo ha rivelato nel corso di una secolare esperienza educativa.Esso è la scoperta e la descrizione della cultura infantile di cui la Montessori, come ha scritto David Elkind, è stata la ricercatrice infaticabile facendocene conoscere la nascita, lo sviluppo e i contenuti e il modo in cui il bambino la incarna diventando individuo colto e competente.

Il curricolo della “Casa dei bambini” e quello della scuola elementare intendono illustrare la vita educativa e culturale della scuola Montessori dall’interno stesso del lavoro e delle attività dei bambini e non da quadri programmatori e diagrammati che pure sono utili ed efficaci in altre circostanze di tipo tecnico-professionale.



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