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La programmazione e il modulo

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view post Posted on 20/1/2013, 12:29
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La programmazione

Nella scuola Montessori la programmazione ha senso ed efficacia nella preparazione dell’ambiente-stimolo, suscitatore di libera e intelligente attività adatta ai gradi di maturazione e agli stili personali del bambino.Spazi strutturati e diversificati, ovvero ‘botteghe’ e laboratori nei quali la mente possa applicarsi ed esercitarsi nelle sue forme e intensità, ecco il compito dell’insegnante quale costruttore dell’ambiente.Ma bambini e insegnante si evolvono insieme e continuamente, per cui entrambi suggeriscono progetti individuali e di gruppo per espandere, approfondire, precisare le conquiste raggiunte e aprire nuovi percorsi.La programmazione montessoriana è anche l’analisi della situazione di apprendimento e degli interessi emergenti.Ad esempio è il discreto intervento per richiamare l’attenzione su un materiale ‘dimenticato’ o per suggerirne altre e più ricche possibilità di lavoro ed esercitazione.

La programmazione collegiale montessoriana è proprio questa condivisa necessità di capire le osservazioni fatte, da cui ricavare le risposte psicologiche e metodologiche, ad iniziare, quando necessario, dalla esigenza di modificare i propri comportamenti e i propri rapporti con il bambino.

Alla fine la programmazione montessoriana non è mai la decisione aprioristica di liste di attività da fare (da far fare!), di compiti da svolgere, di astratti percorsi di una didattica burocratica, frazionata in tempi pensati e vissuti dall’adulto e dalla sua organizzazione istituzionale.La Montessori ha detto che è bene per l’insegnante avere un quadro di insieme delle attività ed occupazioni che il bambino potrà esplorare nel corso di uno o più anni; ciò aiuta l’insegnante a programmare appunto le condizioni psichiche e materiali favorevoli al lavoro del bambino.

Una cosa non può esser fatta - aggiunge Maria Montessori - che sia limitata o sospesa la libera scelta dell’alunno all’interno di una libera e disciplinata organizzazione di vita psichica e culturale.
Ultimo aggiornamento ( lunedì 17 marzo 2008 )


Il modulo

La tradizione educativa e scolastica montessoriana può essere autenticamente rispettata se viene rispettata l’integrità psichica e spirituale del bambino che apprende in maniera autonoma e secondo il continuum dei suoi interessi e dei suoi bisogni di dare espansione e continuità al proprio lavoro culturale.

La divisione curriculare delle discipline, vigente nell’attuale sistema scolastico, può essere assunta dagli insegnanti montessoriani come suddivisione dei compiti a livello organizzativo; mai, però, a livello operativo, funzionale e appunto disciplinare con gli alunni.Pertanto il team-docente può rendersi più efficace e preparato distribuendosi gli ambiti al solo scopo di curare con attenzione la presenza e l’uso del materiale, di approntare e realizzare altro materiale di cultura relativa all’ambito prescelto, di organizzare gli spazi di lavoro e di ricerca.Il modulo così inteso non condiziona il lavoro del bambino, che prosegue liberamente a svolgere le proprie attività senza dipendere dalla presenza e dal ruolo ‘disciplinari’ del singolo insegnante.

Questi esercita sempre il suo specifico compito di aiuto e facilitazione.In questo modo il modulo è veramente per l’alunno e non per gli insegnanti e in questo senso fu pensato da Maria Montessori che ammise e sostenne la presenza di altre figure sia nella “Casa dei bambini” sia maggiormente nella scuola elementare, dove l’utilizzazione di esperti e professori (anche universitari) aveva l’obiettivo di suscitare l’interesse e l’entusiasmo dei bambini intorno a particolari fenomeni naturali e scientifici.
Ultimo aggiornamento ( lunedì 17 marzo 2008 )




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