BAMBINI OGGETTO IN CASA FAMIGLIA
Bambolotto
Come ci spieghiamo il fatto che tanti, troppi bambini, vengono portati in casa famiglia, contro la loro volontà, con la forza, per interminabili periodi di tempo spesso con giustificazioni deboli o prive di fondamento?
E’ inspiegabile se non con il concetto di adultocentrismo, che è una forma di potere assoluto che gli adulti, da sempre, esercitano sui bambini, un potere dispotico e privo di contenuti democratici, privo della vitalità e dell’efficacia dei diritti fondamentali della persona-bambino, ove il minore è un minus habens reificato (reso oggetto).
Da questi presupposti il diritto alla bigenitorialità diventa il termine ipocrita con il quale giustificare la violenza anche istituzionale sui diritti fondamentali dei bambini.
La bigenitorialità è in realtà interpretata come il diritto degli adulti di contendersi il figlio-oggetto e di poterne godere in maniera equivalente.
Se i bambini mostrano un rifiuto (anche con motivazioni valide, non importa) verso uno dei genitori, vengono con la forza e per un lungo periodo di tempo sottratti alla loro consueta vita fino a che non si sono normalizzati.
Le loro emozioni, le loro parole, le loro paure vengono deformate e interpretate da psicologi che a volte si rivelano come i guardiani più feroci dell’adultocentrismo e i bambini, con le loro esigenze, i loro affetti, i loro rifiuti, spariscono, per fare spazio ad oggetti, portati da una casa all’altra, da una vita all’altra, da una scuola all’altra, da un provvedimento all’altro.
E’ l’uomo che reifica se stesso, che esercita poteri privi di pietà, privi di mente per capire e di cuore per sentire.
La storia ce lo insegna è sempre stato cosi’ per gli africani, per le donne, per gli omosessuali, per i dissidenti, per i nemici, per i deboli, ora ci accorgiamo che è sempre stato cosi’ anche per i bambini.
Girolamo Andrea Coffari, presidente del Movimento per l’Infanzia