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STUDENTI E ALIMENTAZIONE:Mio figlio mangia schifezze, una dieta per gli studenti

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TOPIC_ICON6  view post Posted on 23/10/2014, 07:23
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LA DIETA PER LA RIPRESA SCOLASTICA


Le statistiche dicono che una persona su dieci, appena rientrata in ufficio al termine delle ferie, si ammali subito. È la cosiddetta “sindrome da rientro”. Tornare alla routine lavorativa, nel chiuso degli ambienti di lavoro, quando fuori dalla finestra le giornate sono ancora belle e luminose non è certo facile. D’altra parte, quella di trascorrere la maggior parte del tempo in ambienti chiusi è una caratteristica delle società industrializzate. Se gli adulti - anche se è impegnativo rinunciare alla libertà delle vacanze – sono comunque motivati a riprendere il lavoro, i più piccoli non sentono questa spinta e per loro ritrovarsi di nuovo dietro a un banco oppure tra le mura di un asilo è più difficile da accettare. Ricominciare a mangiare e a dormire secondo le necessità scolastiche rende insofferenti e ribelli i bimbi che manifestano il loro disagio con problemi di addormentamento, scarso appetito e una crescente ribellione generalizzata, in famiglia e fuori.
Errori da evitare

Vista la facile irritabilità che i bambini possono avere in questo periodo, il primo consiglio è quello di far sparire tutti quei cibi che svolgono un’azione eccitante, ovvero quelli contenenti il cioccolato, bibite quali il tè o bevande tipo cola. E magari sostituirli con delle rilassanti tisane serali di melissa, dolcificate con miele di tiglio o di lavanda. Inoltre, meglio evitare di solleticare l’appetito del bimbo proponendogli cibi poco sani (merendine, patatine, caramelle, dolciumi, fast-food) generalmente troppo ricchi di grassi e zuccheri ma molto graditi ai piccoli consumatori. Se sono i genitori stessi a proporre questi cibi, sarà molto difficile poi tornare indietro sui propri passi. Si rischia di mandare messaggi confondenti per il bambino, che non capirà perché un cibo un momento vada bene e un momento dopo no.

Proposte di stagione

Se i figli amano i sapori dolci, più che delle merendine al cioccolato, è auspicabile che essi usufruiscano delle primizie di stagione.


Settembre è un mese ricco di frutta zuccherina e golosa: uva, fichi, cachi e poi le castagne, tutti frutti da mangiare al naturale oppure da utilizzare come base per squisiti spuntini. Ad esempio mescolati con dello yogurt bianco e miele (altra primizia settembrina), come ingredienti per crostate o strudel, sotto forma di puree (le castagne bollite mischiate con panna montata e cacao sono una squisitezza energetica e molto apprezzata). Con l’arrivo dell’autunno matura la frutta secca come le noci, un vero scrigno di qualità nutrizionali e di energia (vitamina E, minerali, antiossidanti), da aggiungere sbriciolate a dolci, muesli o yogurt.
Accettare i consigli di Madre natura e seguire un’alimentazione sana e bilanciata tra i vari nutrienti, basata sui cereali, ricca di frutta e verdura e con un corretto apporto di proteine e grassi è sempre la scelta più giusta. Ricordiamo che per sostenere meglio i più giovani ad affrontare lo stress del ritorno, è importante mettere in tavola cibi ricchi di tutte le vitamine in generale, e in particolare della C per il suo ruolo immunostimolante (a settembre si fanno vive le prime affezioni virali) e di quelle del gruppo B (dalla B1 alla B12) indispensabili negli stati di affaticamento psichico per ridare energia e aiutare il cervello.
Infine, cosa fare se il bambino continua a sentirsi fiacco, svogliato, e col passare dei giorni la situazione non migliora? In questi casi può servire un’integrazione di vitamine e minerali, senza per forza rivolgersi a prodotti chimici ma sfruttando gli integratori naturali. Come il germe di grano, ricco di vitamine B, E e di preziosi acidi grassi o il lievito di birra, ottimo ricostituente generale, vitaminico (gruppo B) e minerale.

La colazione è fondamentale

Il ritorno a scuola - e la conseguente reimpostazione del nuovo anno - può essere un ottimo momento per adottare delle nuove abitudini alimentari. Prima tra tutte, quella di consumare una buona e nutriente prima colazione. Abitudine che gli italiani tendono ingiustamente a relegare in secondo piano. Secondo dati Eurisko, solo il 15% si siede a tavola con la famiglia al mattino per questo pasto. La maggior parte dedica alla colazione solo una manciata di minuti, con un piede già fuori casa, o al bar, oppure la salta del tutto (8%). Peccato che, anche in occasione dell’ultimo congresso nazionale della Sio-Società italiana dell’obesità che si è tenuto a giugno, la prima colazione venga considerata per diversi motivi un pasto fondamentale per la salute e la crescita corretta del bambino. Se ormai è noto che il fenomeno di saltare la colazione, o skipping breakfast per dirla con gli anglosassoni, sia tipico nei soggetti sovrappeso ed obesi, la ricerca di questi ultimi anni ha evidenziato i numerosi benefici che una buona prima colazione (pari al 15-20% della quota quotidiana di energia) apporta all’organismo.
Oltre a prevenire il sovrappeso, questo pasto migliora il profilo metabolico anche nei pasti successivi della giornata, con un effetto benefico sul controllo glicemico e i livelli di grassi nel sangue. Inoltre garantisce nella mattinata migliori performance neurofunzionali e scolastiche. In più è risultato che tra i giovani che non fanno colazione si trovano maggiori percentuali di fumo, alcol e scarsa attività sportiva.
Purtroppo quello dello skipping breakfast è un errore nutrizionale che può cominciare già all’epoca della scuola materna: “Sbrigati a bere il latte che è tardi!”, ecco un ottimo modo per chiudere ulteriormente lo stomaco e far trovare odioso il dover fare colazione. Molti genitori, infatti, ignorano che specie nei bambini è particolarmente accentuata una sorta di anoressia fisiologica, che si protrae per circa una mezz’ora dopo il risveglio. L’ideale perciò sarebbe fare colazione quando si è già pronti, lavati (tranne i denti) e vestiti. Per concedere all’organismo la possibilità di sentire un normale appetito dovuto al digiuno notturno. Al congresso Sio si è anche evidenziato che spesso i giovanissimi, magari con la tv o il computer in camera, tendono all’insaputa dei genitori ad addormentarsi troppo tardi o magari a fare qualche spuntino serale. È intuitivo di come queste pratiche non siano salutari e contrastino la voglia di mangiare al mattino.
Tra gli alimenti da preferire, quelli a base di carboidrati complessi, ovvero tutti i cereali sotto forma di pane, muesli e così via, uniti a latte o yogurt e possibilmente un po’ di frutta. Con l’arrivo del freddo, per arricchire utilmente la prima colazione di vitamine, minerali ed energia (il tutto in volumi contenuti) da non dimenticare la frutta secca (mandorle, noci ecc.) e la frutta essiccata (albicocche, mele ecc.). Infine, piuttosto che acquistare cereali addizionati di zuccheri e cioccolato, meglio aggiungere del cacao magro direttamente nel latte, nel quale “tuffare” qualche cucchiaiata di muesli o altri fiocchi di cereali, ovviamente il più “naturali” possibile.

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