|
|
| MIOPIA
Ipermiopia, miopia, astigmatismo, presbiopia. Chi di noi non è affetto da almeno di una di questi difetti della vista?
Purtroppo, specialmente quando si parla di miopia la percentuale dei "sani" si abbassa molto.
La Miopia può infatti essere congenita, ereditaria oppure indotta da comportamenti sbagliati. Sta di fatto che oramai una vasta parte della popolazione, specialmente occidentale, è affetta da miopia e costretta a portare occhiali o lenti a contatto.
In realtà ci sono diversi metodi per curare la miopia e tutti gli altri difetti visivi: si parte dalle ormai tanto declamate operazioni "al laser" che trovano il consenso di molti ma, purtroppo anche ormai una lunga lista di fallimenti clamorosi.
Per arrivare a psicoterapeuti come Perluigi Lattuada che partendo dal pensiero di Bates, sostiene che la capacità visiva sia strettamente collegata alla nostra capacità di introspezione ossia alla nostra capacità di vederci dentro. Nel mezzo ci sono una serie di discipline ed esercizi, dotati di fondamento scientifico, che in alcuni casi riducono o comunque arrestano la miopia e l'astigmatismo, in altri allenano comunque il nostro occhio ridonandogli elasticità e permettendoci quindi di amplire il nostro campo visivo, la profondità della nostra visione .... insomma a vederci meglio.
Questo è sicuramente il caso delle tabelle usate da W.H. Bates composte da lettere e colori che vanno utilizzate esercitandosi in vari modi diversi.
Si tratta in pratica di una ginnastica per vederci meglio:
Il metodo Bates è maturato dal presupposto che i muscoli dell'occhio, troppo a lungo abituati a stare in stato di tensione e contrazione, cronicizzano questa condizione, determinando difetti nella visione.
Chiunque di noi ha sperimentato, a causa della scarsa illuminazione o della stanchezza, una certa tensione della zona orbitale e, conseguentemente, la difficoltà a mettere a fuoco le immagini, anche coloro che non devono portare gli occhiali. La "ginnastica" permette di recuperare quelle funzionalità che possono essersi atrofizzate per difetti nella postura o per brutte abitudini.
Un altro approccio, o meglio un approccio complementare a questo è quello che citavo all'inizio: quello psicologico secondo cui in alcuni di noi le immagini troppo nitide di una realtà che non ci piace affatto possono risultare talmente offensive da indurci ad attuare, come difesa inconscia, un'alterazione della funzione visiva, accomodando così le immagini affinchè diventino più accettabili.
IInsomma, secondo Bates e una vasta gamma di studiosi, come un difetto di postura può provocare problemi alla schena, anche un difetto di postura o uno stress prolungato ai principali muscoli oculari può provocare danni visivi permanenti o reversibili.
A questo si aggiungono componenti legate allo stress, a nostre particolari inibizioni, a un nostro non voler vedere verammente il mondo com'è.
Dedicare un'ora al giorno per 2-3 mesi agli esercizi è utile per risolvere non solo il problema fisico della vista, ma anche per eliminare quello psicologico che ne fa da supporto FONTE |
| | |
