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Taj Mahal, India

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TOPIC_ICON12  view post Posted on 10/3/2015, 17:21
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Il Taj Mahal



Il Taj Mahal (in urdu: تاج محل; in hindi: ताज महल; IPA: ˈtɑːdʒ_məˈhɑːl), situato ad Agra, nell'India settentrionale (stato di Uttar Pradesh), è un mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum.[1] Nonostante vi siano molti dubbi riguardo al nome dell'architetto che lo progettò, generalmente si tende a considerare Ustad Ahmad Lahauri il padre dell'opera.[2]

È da sempre considerata una delle più notevoli bellezze dell'architettura musulmana in India ed è tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 9 dicembre 1983.[3][4]

È stato inserito nel 2007 fra le nuove sette meraviglie del mondo.[5]



Costruzione

« Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo »
(Rabindranath Tagore)

L'origine è ancora oggi incerta. Le varie corti che sono succedute al regno di Shah Jahan hanno chiamato il monumento semplicemente rauza (complesso di tomba e moschea) di Mumtaz Mahal.

È credenza generale che Taj Mahal (il cui significato letterale è "Palazzo della Corona" oppure "Corona del Palazzo") sia una versione abbreviata del nome di Mumtaz. Spesso, al giorno d'oggi, ci si riferisce ad esso chiamandolo semplicemente il Taj.

Arjumand Banu Begum, conosciuta anche con il nome di Mumtaz Mahal, che in persiano significa "la luce del palazzo", morì nel 1631 dando alla luce il quattordicesimo figlio dell'imperatore. L'imperatore ordinò la costruzione del mausoleo per mantenere una delle quattro promesse che aveva fatto alla moglie quando ella era ancora in vita, inizialmente fece seppellire la moglie nel luogo della sua morte,[8] ma, quando si rese conto che trasferire tutto il marmo necessario alla costruzione fin lì sarebbe stata una impresa proibitiva, decise di spostare i lavori ad Agra.

I lavori di costruzione del mausoleo, iniziati nel 1632, durarono 22 anni per concludersi nel 1654. Tra le 20.000 persone che vi presero parte si contano anche numerosi artigiani provenienti dall'Europa e dall'Asia Centrale. Tra di essi vi era anche un artista italiano: Geronimo Veroneo.

L'architetto incaricato di realizzare il Taj Mahal è tuttora sconosciuto; la maggior parte degli studiosi attribuisce la paternità dell'opera a Ustad Ahmad Lahauri,[2] ma alcuni parlano del turco Ustad Isa;[6][9] anche Geronimo Veroneo è indicato come uno dei possibili architetti, per quanto non ci siano prove certe su questo argomento.[10]


Immagine di una delle decorazioni realizzate con pietre preziose e semi-preziose
Il Taj Mahal venne costruito utilizzando materiali provenienti da ogni parte dell'India e dell'Asia. Oltre 1.000 elefanti e bufali vennero impiegati durante le costruzioni per il trasporto delle materie prime. Il marmo bianco venne portato da Makrana, il diaspro dal Punjab e la giada e il cristallo dalla Cina. I turchesi erano originari del Tibet e i lapislazzuli dell'Afghanistan, gli zaffiri venivano da Sri Lanka e la corniola dall'Arabia.

In tutto 28 diversi tipi di pietre preziose e semi-preziose, vennero incastonati nel marmo bianco per un costo totale di circa 32 milioni di rupie.

L'unico materiale locale utilizzato fu l'arenaria rossa che decora le diverse strutture del complesso.

Per i lavori di costruzione, invece di utilizzare bambù per realizzare le impalcature (come era di tradizione in quelle zone), furono utilizzati mattoni. Al termine dei lavori l'enorme impalcatura doveva essere smantellata, e per alcuni questa operazione avrebbe richiesto all'incirca cinque anni. Per risolvere questo problema, l'imperatore stabilì che chiunque avrebbe potuto prendere per sé i mattoni dalle impalcature: secondo la tradizione in una notte l'intera impalcatura fu smantellata.

L'ordine in cui furono costruite le strutture del complesso fu il seguente:

plinto;
mausoleo;
minareti;
moschea e jawab;
portale di ingresso.

I lavori di costruzione furono finanziati grazie ai proventi della vendita del salnitro, componente per la fabbricazione della polvere da sparo, oggetto di ingenti acquisti da parte dei paesi europei dell'epoca, impegnati nella Guerra dei trent'anni.



Abbandono

Il Taj Mahal durante la seconda guerra mondiale
Subito dopo la fine della costruzione del Taj Mahal, Shah Jahan fu deposto dal figlio ed imprigionato.[16] In questo stesso periodo la capitale dell'impero Moghul fu spostata da Agra a Delhi, facendo diminuire notevolmente l'importanza di questa città e l'attenzione delle autorità su di essa.

A causa di un disinteresse durato diversi secoli, alla fine del XIX secolo, complici l'erosione ed i ladri depredatori di tombe, la struttura versava in un grave stato di abbandono. Durante il governatorato inglese di Lord William Bentinck, inoltre, ci sarebbe stato un piano per demolire il Taj Mahal al fine di recuperare i marmi di cui è ricoperto e i terreni da utilizzare poi per la coltivazione.

Secondo alcuni, tuttavia, questa sarebbe solo una voce messa in giro in quel periodo per screditare l'immagine del poco amato governatore Lord Bentinck.



Restauro
Questo periodo di abbandono e disinteresse terminò con la nomina a viceré dell'India dell'inglese Lord George Nathaniel Curzon nel 1899, che avviò un restauro dell'intera struttura terminato nel 1908.[19]

Durante il XX secolo l'edificio fu molto curato: nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, il Governo indiano eresse un'impalcatura attorno alla struttura per difenderla da eventuali danni provocati da attacchi aerei da parte dei tedeschi prima e dei giapponesi poi. Tale precauzione fu presa anche durante la guerra tra India e Pakistan, tra il 1965 e il 1971.[20]

Negli ultimi anni il Taj Mahal ha dovuto affrontare, tuttavia, un nemico molto più subdolo: l'inquinamento. A causa delle polveri sottili, infatti, il candido marmo di cui è ricoperto si sta ingiallendo.[21] Al fine di risolvere questo problema, oltre alle normali operazioni di pulitura regolarmente commissionate dal Governo indiano, dovrebbe essere fatto un intervento di trattamento dei marmi con dell'argilla (materiale non corrosivo né abrasivo) del costo di oltre 200.000 dollari, che dovrebbe richiedere due o tre mesi ed essere ripetuto ogni tre anni.[22] Per evitare un intervento così dispendioso, oltretutto da ripetersi così spesso, le autorità locali hanno messo in atto delle misure di prevenzione: una legge, infatti, vieta di costruire industrie inquinanti nell'area attorno al Taj Mahal.[23][21]



La struttura

Il complesso architettonico del Taj Mahal copre approssimativamente un'area di 580 x 300 metri[24] e si compone di cinque elementi principali: il darwaza (portone), il bageecha (giardino) che ha la tipica forma di charbagh (giardino diviso in quattro parti) mughal, il masjid (moschea), il mihman khana ("casa degli ospiti", chiamata anche jawab) ed infine il mausoleum ovvero la tomba di Shah Jahan. Ulteriori strutture secondarie sorgono addossate alle mura che dividono il complesso dall'esterno (esse lo cingono per tre lati, poiché il lato settentrionale prospiciente il fiume è libero): i due portali secondari ed otto torri ottagonali.

Il complesso tombale venne realizzato in modo tale da essere accessibile da tutti e quattro i punti cardinali, attraverso il fiume Yamuna (nord), due portali secondari (est e ovest) ed uno principale (sud). Entrando dal portone principale ci si trova nella parte iniziale del charbagh.

All'interno del giardino, che misura 300 x 300 metri,[1] si trovano aiuole di fiori, canali d'acqua che riflettono l'immagine del Taj e viali alberati. Esso è suddiviso in quattro parti da due canali che si intersecano in modo ortogonale al centro; ognuna delle quattro parti è a sua volta divisa in ulteriori quattro parti da viali percorribili.

Alla fine dell'asse centrale del giardino si trova la tomba. Ad ovest della tomba è situata la moschea. Costruita in arenaria rossa, è l'edificio che santifica il complesso ed è il luogo di culto dei pellegrini. Ad est della tomba si trova invece il cosiddetto jawab ("risposta"), edificio utilizzato come casa per gli ospiti e costruito come gemello della moschea, in modo da rispettare la simmetria architettonica. sotto si dice che non è nota la funzione della struttura[non chiaro]

Il mausoleo è l'unico edificio interamente rivestito di marmo bianco: gli altri hanno solo alcuni elementi decorativi di questo materiale, ma sono rivestiti quasi totalmente di roccia arenaria rossa locale.[senza fonte] In ogni altro edificio, infatti, il marmo bianco è utilizzato per evidenziare le cupole e le aperture per mezzo della differenza cromatica tra il marmo e la roccia arenaria, riuscendo in questo modo a riprendere gli elementi architettonici e ad esaltarli.

L'intero complesso si basa sui principi di simmetria e di geometria autoreplicante: è possibile trovare pochi elementi principali che si ripetono in tutte le strutture. Tutta l'opera è perfettamente simmetrica anche nella distribuzione degli spazi pieni e vuoti, perfettamente allineati tra loro in tutte le strutture.[senza fonte]



Il mausoleo

Il mausoleo vero e proprio è una struttura alta nel suo punto più elevato 68 metri. [senza fonte] È posto al di sopra di una sopraelevazione di forma quadrata (con lato di 100 metri) e alta circa 7 metri; ai quattro vertici di questo quadrato sono posti quattro minareti. Questo innalzamento si supera tramite due rampe di scale direzionate lungo l'asse est-ovest che si incontrano nel comune punto di arrivo sul plinto. Esse sono nascoste da un'estensione del plinto e sono coperte ognuna da una volta a botte rampante generata dalla traslazione di un arco ogivale lungo una direzione inclinata rispetto al piano su cui giace l'arco.

In pianta l'edificio è un quadrato di 56,6 m[1] di lato con gli angoli smussati (in modo da avere una forma ad ottagono irregolare).

Visto di prospetto l'edificio è, nella sua massima semplificazione, un rettangolo sovrastato da un arco ogivale: i due elementi rappresentano rispettivamente la perfetta metà inferiore e superiore dell'intero edificio. Questa forma viene ripresa, poi, in ogni parte della struttura: si vedano ad esempio le nicchie presenti lungo ogni faccia dell'edificio e riprese in tutte le strutture del complesso del Taj Mahal. Nelle nicchie questa divisione è resa più chiara da una cornice leggermente sporgente che divide le due metà. Con questa soluzione di geometria autoreplicante viene mantenuta una certa continuità tra le varie parti dell'edificio e tra l'edificio e il resto del complesso.

Ai lati di ogni apertura dell'edificio è posto un pinnacolo di forma ottagonale alto e stretto che supera in altezza il tetto.

La struttura è sovrastata da cinque cupole, ed è perfettamente simmetrica, come il resto del complesso.

Per quanto le pareti siano interamente rivestite di marmi, la struttura portante è stata realizzata in pietra arenaria rossa e mattoni. Solo un piccolo strato di circa 15 cm, infatti, è costituito dal candido marmo del Rajanistan, a fronte di uno spessore dei muri che arriva ad essere di 4 metri.+





I minareti

I minareti del Taj Mahal sono di forma tronco-conica ma poggiano su una base ottagonale che supera in pianta il terrazzamento marmoreo che soggiace all'intero mausoleo; i minareti sono alti 41,6 metri. Essi, secondo una soluzione tipica di questo periodo, sono leggermente inclinati verso l'esterno in modo tale che, in caso di un forte terremoto, non crollino sulla struttura centrale ma verso l'esterno. Essi sono più bassi della cupola centrale per non sovrastarla ma accompagnarla e darle la giusta evidenza. Come il mausoleo, sono completamente ricoperti di marmo bianco ma lo scheletro portante delle strutture è fatto di mattoni.

Sono coperti da cupole, simili a quelle del mausoleo, che si dipartono da otto archi polilobati sottostanti. Il collegamento tra gli archi e la cupola è realizzato tramite un elemento sporgente mensolato ottagonale e, poco sopra, un elemento verticale sempre ottagonale. Un elemento simile a quest'ultimo è posto al di sotto della base delle colonne, come collegamento tra le colonne stesse e il piano del balcone sottostante. Nella parte terminale della cupola è posto un elemento di chiusura metallico e, poco sotto, una decorazione marmorea a forma di fiori di loto.

All'interno di ogni minareto è posta una scala spiroidale che lo attraversa lungo tutta la sua altezza per permettere di raggiungerne anche la cima. Ogni minareto presenta una netta divisione in tre parti lungo la direzione verticale, rese visibili da balconi che lo circondano. I balconi sono sorretti da elementi che permettono di convogliare le forze sulla muratura sottostante. Le sei aperture presenti in ogni minareto, che rappresentano il collegamento tra le scale interne e l'esterno, sono architravate e sono disposte lungo una direzione che lega il centro del minareto stesso con il centro del mausoleo.[senza fonte]





Le nicchie

Immagine di alcune delle nicchie
L'ingresso al mausoleo è segnato da quattro enormi portali (detti iwan) di base rettangolare sovrastati da volte generate dalla rotazione della metà di un arco ogivale secondo l'asse centrale per un angolo di 180°, presentandosi perciò simili alla metà di una cupola. La struttura di ogni portale si estende oltre il tetto per mezzo di un'aggiunta alla facciata. Dentro ognuno di questi enormi archi si apre l'ingresso vero e proprio, che riprende la forma dell'apertura in cui è collocato in dimensioni ridotte.

Ogni arco di ingresso è circondato da due aperture sovrapposte per lato (dette pishtaq) di base rettangolare. Queste sono riprese anche nei lati corti dell'ottagono, dove sono però a pianta semiottagonale. La copertura di queste nicchie è realizzata con strutture simili alla copertura dei portali di ingresso.

La disposizione degli archi, posti l'uno accanto all'altro, permette una notevole diminuzione degli effetti derivanti dalla caratteristica propria dell'arco di essere una struttura spingente. Il fatto che gli archi siano disposti l'uno accanto all'altro, infatti, permette di abbattere notevolmente le componenti orizzontali delle spinte provocate dai carichi sovrastanti perché risultano essere opposte.[senza fonte] In particolare, nel caso in cui gli archi siano complanari (come nei lati lunghi dell'ottagono irregolare) si ha la situazione ideale di componenti orizzontali perfettamente opposte. Negli angoli dell'ottagono irregolare, invece, il fatto che gli archi non siano complanari provoca la formazione di una forza risultante orientata secondo la bisettrice dell'angolo esterno dell'ottagono, il cui modulo risulta comunque minore delle forze relative agli archi presi singolarmente.

Con queste soluzioni l'insieme diventa più stabile, non dovendo sopportare spinte laterali eccessive.[senza fonte]



Le cupole

L'elemento di chiusura della cupola centrale
L'intero edificio è sovrastato da cinque cupole, per la cui realizzazione fu chiamato l'architetto turco Ismail Khan[senza fonte]: la più grande (35 metri di altezza, 4 metri di spessore e i marmi che la compongono pesano 10.000 tonnellate, la cupola del Taj Mahal è poco più piccola della Cupola di San Pietro) è centrata, mentre le altre quattro sono più piccole (8 metri di diametro) e sono poste attorno a quella centrale in direzione dei lati corti dell'ottagono. Esse sono tutte generate dalla rotazione secondo un asse centrale di un arco ogivale. L'altezza della cupola centrale è evidenziata ed ulteriormente maggiorata dalla presenza di un elemento cilindrico (tamburo) che sovrasta il tetto per un'altezza di 7 metri e su cui poggia la cupola. Questo elemento è tuttavia quasi invisibile dalla prospettiva centrale in cui si pone l'osservatore ideale essendo coperto dall'estensione della facciata relativa all'arco di ingresso. In questo modo si ha l'impressione che la cupola sia molto più grande di quanto in realtà sia.

Al di sopra della cupola più grande è posto un elemento di chiusura decorativo che riprende lo stile indù e quello persiano. Questo, infatti, pur rappresentando una mezzaluna (elemento tipicamente islamico), presenta un'ulteriore parte appuntita tale che assieme alla mezzaluna coricata crei una forma a tridente, simbolo di Shiva, divinità indù.

Le cupole laterali si dipartono da otto archi polilobati sorretti da colonne che poggiano su un leggero rialzamento del soffitto in arenaria rossa. Nello spazio tra la cupola e gli archi sottostanti è presente un elemento leggermente sporgente di forma ottagonale sorretto da elementi simili a quelli dei balconi dei minareti, tali che convoglino le forze lungo le strutture portanti sottostanti. Esse sono, cioè, praticamente uguali alle cupole che sovrastano i minareti.

Tutte le cupole presentano nella loro parte superiore una decorazione scolpita a forma di foglie di loto.

I cenotafi

Immagine dei cenotafi
I cenotafi dell'imperatore e di sua moglie si trovano al livello della stanza principale, mentre le tombe vere e proprie (quelle contenenti le salme) si trovano nel livello immediatamente sottostante,[27] orientate in modo da essere esattamente nello stesso punto in cui si trovano i sovrastanti cenotafi. Il cenotafio della moglie dell'imperatore è al centro esatto della struttura, mentre quello dell'imperatore è ad un lato, nella parte occidentale. I cenotafi sono circondati da un recinto ottagonale in marmo perforato, in cui ognuno degli otto pannelli di cui è costituito è stato intagliato da una singola lastra marmorea, regalandogli una decorazione con figure floreali. Sono rivolti sull'asse est-ovest, verso La Mecca.

Il cenotafio della moglie dell'imperatore è decorato con il versetto 185 della terza sura del Corano, mentre l'altro riporta una scritta che lo identifica come quello dell'imperatore.

Al di sopra dei cenotafi c'è una lampada, posta agli inizi del XX secolo dal viceré Lord Curzon.



Simbolismi
La costruzione del mausoleo è simbolica: il massiccio plinto quadrato sottostante rappresenta il mondo materiale, la cupola circolare la perfezione della divinità e la forma ottagonale della struttura (l'ottagono è visto come forma intermedia tra il quadrato ed il cerchio) l'uomo, punto di giunzione tra i due mondi (materiale e spirituale). [senza fonte]


Il portale principale

Il portale ha nell'architettura islamica un'importanza particolare: esso rappresenta il punto di transizione tra il clamore del mondo esterno e materiale e la pace e la tranquillità dello spazio sacro e spirituale interno.[senza fonte]

Il portale (41x34 m² e alto 23 m) è una imponente struttura divisa in tre piani in arenaria rossa e marmo, da cui si accede al giardino interno. L'ingresso ha la forma di un'enorme nicchia semiottagonale sovrastata da un arco ogivale che si trova al centro della struttura. È costruito in modo tale da essere simmetrico, come tutto il resto del complesso. La sua altezza è esattamente la metà dell'altezza del mausoleo.

Affiancate all'apertura centrale ci sono due ulteriori nicchie disposte su entrambi i lati simmetricamente una sull'altra. All'interno della stessa apertura centrale, poi, sono disposti 6 archi ogivali suddivisi in 2 file in modo perfettamente simmetrico; l'arco centrale nella fila inferiore corrisponde all'ingresso al resto del complesso. L'apertura centrale è sovrastata da una copertura a volta generata dalla rotazione della metà di un arco ogivale secondo l'asse centrale. Tutte le altre (comprese quelle interne all'apertura centrale) sono coperte da una volta generata dalla traslazione di un arco ogivale lungo una direzione perpendicolare al piano di giacitura dell'arco stesso.

Nella parte superiore sono presenti 22 piccole cupole disposte lungo due file[senza fonte] nelle parti interna ed esterna del portale, e sorrette ognuna da due file di archi. Gli archi estremi di ognuna delle file sono sorretti da un pinnacolo stretto e alto che si innalza oltre le cupole e che ha la funzione di bilanciare le spinte laterali provocate dalla presenza degli archi. Tale configurazione è propria delle due facciate nord e sud dell'edificio. Le due rimanenti facciate differiscono da queste per l'assenza di un'estensione della facciata oltre il tetto e delle cupole che la sovrastano e la mancanza di un'apertura di ingresso.

In ognuno dei quattro angoli della struttura sono presenti ampie torri, riprendendo così la struttura del mausoleo. Tali strutture ottagonali sono sovrastate da cupole sorrette da otto archi ognuna. Al di sotto di questi una struttura sporgente ottagonale si estende oltre le pareti di queste torri. Quest'ultima è sorretta da elementi che permettono lo scarico delle forze lungo le pareti sottostanti.

Immediatamente al di sotto di ogni cupola presente nella struttura è presente una cornice che sporge oltre gli archi sottostanti e la cupola sovrastante.



Il giardino

Il giardino, dalla forma di un quadrato dal lato di 300 m,[1][29] ha la forma tipica dei giardini della dinastia Moghul: è diviso in quattro parti uguali da due canali che si incrociano nel mezzo. Al suo interno si trovano aiuole di fiori, viali alberati e canali d'acqua che creano un suggestivo effetto riflettendo l'immagine della costruzione alle loro spalle. Ogni quadrato formato dai canali si compone a sua volta di quattro parti (16 in totale) divise da percorsi rialzati pavimentati con pietra.[30] Si dice che in ognuna di queste furono piantate 400 piante.

Sorprende la ripetizione del numero 4 e dei suoi multipli.[non chiaro]

Per rimediare al fatto che il mausoleo si trova nell'estremità nord del giardino e non al suo centro nel punto di incontro dei due canali (che rappresenta il centro dell'intero giardino e di tutto il complesso) è stato posto un serbatoio di acqua che, in questo modo, riflette l'immagine del mausoleo. La parte interna del serbatoio è decorata con forme cuspidali. Sul lato meridionale del serbatoio, in posizione centrale, è posta una panchina: essa è un invito al visitatore a sedersi e osservare il mausoleo dalla posizione ideale, cioè da una prospettiva centrale, che permette di godere anche del riflesso sul serbatoio.[senza fonte] Posizionati lungo l'asse di simmetria dell'intero complesso, inoltre, è possibile godere appieno del perfetto bilanciamento tra i vari elementi che fa del Taj Mahal un capolavoro.
Sempre per questioni di simmetria, elementi evidenzia la divisione interna delle strutture in due piani. Al di sopra di tutta la struttura è presente una cupola marmorea che poggia su un basamento ottagonale composto da otto archi.

La struttura del giardino si rifà molto alla visione del paradiso in quel periodo: esso era visto come un giardino ideale abbondantemente rifornito d'acqua.[senza fonte] Nei testi mistici dell'Islam, poi, esso era descritto come composto da quattro canali che si incontrano in una montagna o una cascata centrali, che dividono il tutto nei quattro punti cardinali. La visione del giardino come simbolo del paradiso è ulteriormente rafforzata dalle calligrafie presenti sul portale principale, che presentano un invito ad entrare nel paradiso.[31] panchine simili sono poste anche lungo gli altri lati del serbatoio.

Due file di cipressi, simbolo di immortalità, sono poste parallelamente al canale. Per evitare che l'attenzione dell'osservatore sia sviata in direzioni laterali, i cipressi e le fontane nei canali sono posti esclusivamente lungo l'asse nord-sud.

Al termine dei canali che attraversano il giardino lungo la direzione est-ovest sono poste due costruzioni simmetriche dette Nagar Khanas (i portali secondari). Esse si attestano lungo il muro che circonda il complesso. Sono costituite di arenaria rossa e sono poste su un leggero rialzamento. Lungo la facciata sono poste due file di archi ogivali e, sopra di esse, due balconi.



I servizi idrici

Dettaglio delle fontane lungo il canale nord-sud
Gli architetti del Taj Mahal dotarono la struttura anche di un complicato sistema di condotte a gravità (per la maggior parte in terracotta) per fornire acqua alle vasche dell'intera struttura.

L'acqua proviene dal vicino fiume Yamuna attraverso un sistema di tubazioni sotterranee. Per prendere l'acqua dal fiume veniva utilizzata la forza di alcuni buoi che trascinavano una fune a cui era connesso un secchio. Da qui l'acqua veniva trasferita in un serbatoio di raccolta. Da qui si dipartivano delle tubazioni che, passando sotto il livello del suolo, attraversavano le mura esterne orientali e giungevano a rifornire le fontane presenti presso la moschea. Per rifornire le fontane del canale nord-sud e nel serbatoio centrale furono utilizzate tubazioni in rame.

Allo scopo di fornire acqua a tutto il complesso di fontane era sufficiente la differenza di quota tra il serbatoio di partenza e i punti di arrivo (le fontane) di circa 9,5 m. Il collegamento tra gli elementi è costituito da tubazioni per la maggior parte in terracotta del diametro di 0,25 m sotterrati ad una profondità di 1,8 m dal suolo.[32]

Per uniformare la pressione dell'acqua in ogni fontana furono costruiti dei recipienti sotto ogni fontana: in questo modo l'acqua in arrivo andava prima in questi recipienti e poi andava simultaneamente nelle fontane.[32]

L'ingegnoso sistema è tuttora presente, a segnalare la bravura del costruttore che riuscì a creare un acquedotto che ha passato ottimamente la prova del tempo senza avere la necessità di interventi di manutenzione.

Affiancate al mausoleo principale sorgono la moschea e il jawab (56x23 m² e alti 20 m),[1] che si trovano rispettivamente ad ovest e ad est della tomba, sono costruiti in arenaria rossa, in contrapposizione cromatica al bianco del marmo del mausoleo. Poggiano su un plinto anch'esso in arenaria rossa. Le strutture sono accompagnate da 4 torri ottagonali (coperte da una cupola sorretta da otto archi) poste agli angoli e da 3 eleganti cupole. Le cupole, di cui quella centrale è più grande delle altre, sono sorrette da elementi cilindrici pieni che si dipartono dal tetto sottostante.

Il jawab (risposta) è posto ad est della tomba in contrapposizione con la moschea, situata ad ovest. Le uniche differenze tra le due strutture, infatti, sono la presenza nella moschea della nicchia indicante la direzione della Mecca (mihrab), la pavimentazione (nel jawab fatta con motivi geometrici) e le citazioni del Corano.

Non è nota la funzione della struttura: si pensa che essa fosse solo un espediente architettonico per mantenere l'equilibrio simmetrico del complesso del Taj Mahal.[senza fonte]

La presenza delle due torri basse agli estremi del plinto in roccia arenaria, unitamente alla presenza di ulteriori due torri disposte in modo simmetrico di lato alla moschea, riprende la struttura del mausoleo in cui ai quattro angoli del plinto marmoreo quadrato sono posti i quattro minareti.

Dinanzi ad ognuno dei due edifici è posta una vasca contenente l'acqua: quella davanti alla moschea è necessaria al compimento delle abluzioni rituali che ogni fedele deve compiere prima di entrare e pregare.

Le decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Particolare delle calligrafie

Dettaglio delle decorazioni presenti sul Taj Mahal
« Hanno messo fiori di pietra nel marmo che per i loro colori, se non per il loro profumo, sorpassano i fiori veri »
(Abu Talib Kalim)
Le decorazioni del Taj Mahal si rifanno alla tradizione musulmana, la quale vietava ogni riproduzione di esseri viventi. Per questo motivo gli ornamenti presenti sono di tre tipi a seconda del soggetto: floreali, geometrici e calligrafici. Tutte le decorazioni sono state realizzate tramite la giustapposizione di pietre preziose e semipreziose incastonate nel marmo bianco secondo una tecnica tipicamente europea nota come "pietra dura".[33]

Le creazioni decorative si presentano, dunque, come un enorme mosaico che avvolge l'intera struttura evidenziandone gli elementi architettonici.

Le decorazioni sono talmente ricche di particolari che per realizzarle si è reso necessario l'utilizzo di più di 50 pezzi distinti di pietre semipreziose per realizzare un fiore di 3 cm. Oltre a queste decorazioni sono presenti anche bassorilievi intagliati direttamente dal marmo bianco: essi sarebbero opera dello scultore francese Austin di Bordeaux. Si dice inoltre che al termine di esse lo Shah abbia chiesto che venissero tagliati tutti i pollici degli scultori in modo che non potessero ripetere l'opera.



Particolarità

« Avete mai costruito un castello in aria? Qui ce n'è uno, portato giù sulla terra e fissato per la meraviglia dei tempi »
(Bayard Taylor)

I due cenotafi: l'asimmetria del cenotafio dell'imperatore è l'unica in tutto il complesso
Una ragione della straordinarietà dell'opera è la perfetta geometria[39] delle sue forme e la ricerca quasi ossessiva della simmetria. Ma la vera particolarità del Taj Mahal è la sua capacità di presentarsi con un aspetto sempre differente a seconda del momento in cui lo si osserva. Infatti, il sottile gioco di luci e ombre sul delicato marmo di cui è rivestita l'intera struttura, complici anche le pietre semi-preziose incastonate al suo interno, si presenta sempre diverso agli occhi dell'osservatore. A seconda dell'ora del giorno in cui è osservato, il Taj Mahal assume una colorazione bianca, rosa o dorata.

In origine il progetto prevedeva la costruzione di un complesso identico dalla parte opposta del fiume decorato con marmo nero invece che bianco, ed esisterebbero prove archeologiche che ne attesterebbero l'inizio della costruzione: nel progetto iniziale questo doveva essere il mausoleo dell'imperatore.[40] I due mausolei dovevano poi essere collegati con un ponte in marmo o in oro. Suo figlio, tuttavia, preoccupato per le ingenti somme di denaro già sborsate per la costruzione del primo mausoleo, costrinse il padre agli arresti e ne prese il posto sul trono nel 1658.[41] Questa tesi sarebbe rafforzata dalla recente scoperta di un giardino sull'altra sponda del fiume. Se questa teoria fosse vera, in origine l'imperatore aveva intenzione di realizzare una costruzione con un asse di simmetria anche lungo la direzione est-ovest e che comprendesse anche il fiume Yamuna: esso, cioè, doveva divenire parte integrante del complesso progettato.


Una raffiɡurazione moderna di Shah Jahan.
Per evitare che la bellezza dell'opera fosse uguagliata, l'imperatore ordinò che al completamento del complesso le mani degli artisti che ci lavorarono fossero mozzate[senza fonte][42] e che il progettista fosse decapitato.[43] Alcuni studiosi tuttavia ritengono che si tratti di una leggenda priva di alcun fondamento.

Alla sua morte (nel 1666), lo Shah Shah Jahan venne seppellito accanto alla moglie. L'ironia della sorte ha voluto che proprio l'imperatore fosse il responsabile della rottura della perfetta simmetria della struttura: le sue spoglie furono infatti portate nel mausoleo, ma la presenza della sua tomba non era prevista: la sua collocazione rovina la perfezione altrimenti assoluta della simmetria del Taj Mahal.[senza fonte]

Il complesso, per le sue caratteristiche, riuscì ad impressionare diversi artisti occidentali: a causa della sua perfetta simmetria e della struttura tripartita molto simile agli archi di trionfo, infatti, riuscì a guadagnarsi l'ammirazione di numerosi artisti neoclassici europei. Contemporaneamente, tuttavia, riuscì anche a catturare l'immaginazione dei romantici, attratti dal fatto che il complesso fosse stato costruito in onore di una donna, diventando così un "tempio all'amore" agli occhi degli artisti romantici.[senza fonte]



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Sì ripeto l'ostacolo. Comunque una meraviglia 👍💖💖💖💖
 
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Si stupendo!!!! :) lo sò cara non riusciremo a postare bisogna togliereil virus che compare negli indirizzi di cosmo :(
 
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