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La scienza esiste per confermare la nostra ignoranza! prove psichiche

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TOPIC_ICON6  view post Posted on 12/8/2017, 07:25
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Un ricercatore degli Stati Uniti, Joe Kirschvink, geofisico del California Institute of Technology, potrebbe aver finalmente trovato la prova della presenza del sesto senso negli esseri umani.

Egli ha passato gli ultimi anni a studiare la capacità, da parte dell’inconscio umano, di interagire con il campo magnetico terrestre, capacità che era stata già confermata negli uccelli, negli insetti e in alcuni mammiferi, utilizzata per orientarsi nell’ambiente e durante le migrazioni.

Oggi, dimostra Kirschvink, gli esseri umani hanno dei magnetorecettori funzionanti. Egli ha coinvolto 24 partecipanti, e lo studio, ancora in fase di stesura dei dati, non è stato ancora revisionato da altri scienziati. Eppure le sue ricerche hanno stimolato interesse in Giappone e in Nuova Zelanda, dove alcuni laboratori hanno scelto di collaborare con lui e di finanziarlo per un totale di 900.000 dollari.

Il Chimico Fisico dell’Università di Oxford Peter Hore, riguardo la questione, ha affermato:

“Joe è un uomo molto intelligente e uno sperimentatore molto attento, non avrebbe parlato di questo se non fosse stato abbastanza convinto di aver ragione. E non si può dire ciò di ogni scienziato in questo settore.”
Quindi, tirando le somme di questo studio, gli esseri umani sarebbero in grado di rilevare un campo magnetico senza l’uso dei canonici cinque sensi. Uccelli e farfalle hanno da sempre utilizzato tale capacità, mammiferi come i cani utilizzano il campo magnetico terrestre per cacciare lungo un asse nord-sud, e topi selvatici e talpe costruiscono i loro nidi lungo le linee del campo magnetico. Ma ci sono opinioni contrastanti su come lo fanno esattamente.

Ci sono due ipotesi principali per spiegare il processo biologico di fondo della magnetoricezione: la prima ipotesi dice che i campi magnetici della Terra potrebbero innescare reazioni quantistiche nelle proteine chiamate criptocromi. Queste proteine sono state trovate nelle retine di uccelli, cani e anche esseri umani, ma non è ancora chiaro come fornirebbero le informazioni magnetiche al cervello.

Un’altra ipotesi suggerisce che ci siano in realtà cellule recettori nel corpo che contengono dei piccolissimi ‘aghi di bussola’ fatti di un minerale di ferro magnetico conosciuto come magnetite, che si orientano in base ai campi magnetici della Terra. La magnetite è stata trovata all’interno delle cellule dei becchi degli uccelli e nei nasi delle trote, ma, ancora una volta, non ci sono prove sufficienti a spiegare completamente questa capacità.

Kirschvink si trova maggiormente in linea con la seconda ipotesi, ma il suo vero interesse non è nel capire che cosa stia succedendo, bensì nel dimostrare che la magnetoricezione sia realmente presente negli esseri umani.

Per i suoi esperimenti, Kirschvink ha costruito ciò che è noto come una gabbia di Faraday – una sottile scatola in alluminio che può escludere il rumore di fondo elettromagnetico, utilizzando bobine di filo. All’interno della gabbia, i partecipanti si sono seduti al buio e sono stati esposti solo ad un campo magnetico puro senza interferenza e nessun altro stimolo.

Kirschvink ha collegato il cervello dei partecipanti a dei monitor EEG (elettroencefalogramma) per mappare la loro attività cerebrale ed ha applicato un campo magnetico rotante, simile a quello terrestre, per vedere se il cervello presentasse modifiche. E’ stato in grado di dimostrare che, quando il campo magnetico ruota in senso antiorario, c’è un calo di onde alfa nei partecipanti, ad indicare una risposta al campo magnetico. La risposta neuronale si presentava anche in ritardo di poche centinaia di millisecondi, il che, secondo Kirschvink, suggerisce una risposta cerebrale attiva.

Una risposta simile è stata osservata anche quando il campo magnetico veniva deviato verso il pavimento, ma non quando il campo magnetico veniva indirizzato verso l’alto o in senso orario, il che potrebbe riflettere la polarità di una bussola magnetica interna.

Joe Kirschvink sa che c’è ancora molto lavoro da fare e attende che una squadra in Giappone replichi i suoi esperimenti e un laboratorio in Nuova Zelanda inizi uno studio analogo seguendo lo stesso protocollo. I risultati dovranno poi essere esaminati da altri ricercatori del settore e pubblicati in una rivista specializzata, prima di giungere a conclusioni affrettate.

Abbiamo dunque una lunga strada da percorrere, ma sembra che siamo più vicini che mai a dimostrare che gli esseri umani non hanno completamente perso il contatto col proprio sesto senso. E questo “è’ parte della nostra storia evolutiva”, dice Kirschvink, ” la magnetoricezione potrebbe essere il senso primordiale.”




2012 ALTRA NOTIZIA

UN SENSO in più, una capacità di avvertire che qualcosa sta per accadere, preparare mente e corpo al futuro imminente e reagire nel modo più approriato prima che questo diventi presente. Una facoltà che potrebbe presto essere derubricata dall'albo del paranormale per accedere a quello delle scienze. Gli esseri umani potrebbero avere un "sesto senso", non collegato a organi sensoriali, o forse almeno non ad uno solo, dall'origine ancora ignota, ma reale e funzionante. E' questa la conclusione di una ricerca condotta da tre scienziati, la specialista in neuroscienze Julia Mossbridge della Northwestern University, Patrizio Tressoldi, dipartimento di Psicologia dell'Università di Padova, e Jessica Utts, statistica all'Università di Irvine in California. Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Perception Science.



Facoltà e coincidenze. L'uomo sarebbe in grado di predire il futuro quel tanto che basta per proteggersi. Julia Mossbridge ha analizzato 26 studi psicologici non specifici sull'argomento, con dati recenti e altri meno - alcuni risalgono al 1978 - raccolti nell'arco di una lunga ricerca. I test effettuati hanno dimostrato che i soggetti in analisi manifestavano variazioni importanti nel battito cardiaco, nell'attività cerebrale e nelle misurazioni elettriche della pelle fino a 10 secondi prima di ricevere uno stimolo indotto. Come se avvertissero che da lì a pochi istanti avrebbero visto o sentito qualcosa. Secondo la studiosa, i risultati sono interessanti perché quei 26 studi erano stati condotti per altri motivi che non la rilevazione dell'esistenza di un presentimento. Eppure manifestavano analogie nei dati poi riscontrati, e secondo un calcolo delle probabilità della stessa Mossbridge, una coincidenza del genere avrebbe una possibilità su 400 miliardi di verificarsi in questo modo.

Più nel dettaglio, per stimoli di uno o due tipologie indotti in modo da renderli imprevedibili e destinati a produrre effetti fisiologici post-stimolo diversi, la ricerca ha individuato che in questi 26 casi la "direzione" dell'attività fisiologica pre-stimolo era la medesima di quella registrata dopo lo stimolo. Come se i soggetti avessero "sentito" cosa stava per accadere, producendo un effetto anticipatorio. Gli studi analizzati consistevano di due paradigmi: stimoli neutrali contro eccitazione provocata, e test di domanda-risposta con verifica immediata, il classico giusto-sbagliato. Tra le variabili in esame, attività elettrica della pelle, battito cardiaco, pressione sanguigna, dilatazione delle pupille, attività elettroencefalografica, e livello di ossigeno nel sangue. L'effetto riscontrato è stato valutato come ampiamente maggioritario, con una ampia casistica di reazioni combacianti, che è risultata maggiore in esperimenti più dettagliati. Una controcasistica adatta a ridurre l'importanza del dato è stata calcolata in 87 casi.
Ma a questo punto, secondo gli scenziati, sembra più interessante indagare nell'altro senso, non per confutare ma cercando spiegazioni a quanto osservato: "Altri esperimenti vanno condotti, in condizioni diverse e specifiche", fanno sapere i ricercatori. Che frenano sul paranormale, categoria del resto coniata per catalogare fatti osservati non riconducibili a una spiegazione scientifica: "La causa di questa attività anticipatoria", sottolineano gli scienziati, "rientra indubbiamente nell'ambito dei processi fisici naturali, e non in quelli paranormali e soprannaturali". E però, concludono, "l'origine del fenomeno è ancora da STUDIARE .

http://journal.frontiersin.org/journal/psy...ception-science
 
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