Cosmo bioenergetico

La bella di notte dei fondi marini.

« Older   Newer »
  Share  
TOPIC_ICON1  view post Posted on 1/2/2018, 07:12
Avatar

Advanced Member

Group:
Amministratore
Posts:
3,310
Location:
Mare

Status:


La bella di notte dei fondi marini. Se già non fosse in predicato per definire madame Alicia (vale a dire l’attinia Alicia mirabilis), tale attributo potrebbe adattarsi benissimo a questo ofiuroideo mediterraneo, così diverso dalle solite esili stelle serpentine e che, giustamente, merita il nome di stella gorgone. Diffusa tra i 40-50 metri e gli 800 metri di profondità, simile a prima vista a un’incrostazione delle gorgonie – suo substrato preferito – la stella gorgone o Astrospartus mediterraneus appare di giorno come una sorta di inestricabile nodo gordiano per poi trasformarsi, con il buio, in un merletto dalla delicata e complicata struttura.




Di colore poco appariscente, grigio-rosato, ma abbastanza contrastante da farla spiccare sul rosso o il giallo delle gorgonie, la stella gorgone è un inno alla dicotomia. Sull’esempio di quanto succede a certe alghe o alle colonie del falso corallo, questa speciale ofiura ha le braccia che si dividono, raddoppiandosi ad ogni nuova ramificazione fino a diventare tanto sottili quanto mobili e prensili. Il corpo centrale è costituito da un disco pentagonale di 5-8 cm di diametro che mette in evidenza il numero 5, elemento tipico, nonché simbolo, della simmetria pentaraggiata degli echinodermi. Da qui si dipartono le dieci braccia iniziali che via via si ramificano fino a formare una fitta rete, ampia 40-50 cm, destinata a intercettare le particelle organiche e gli organismi più piccoli del plancton. Ovviamente per essere più efficiente l’Astrospartus si sposta il più possibile lontano dal fondo sfruttando gli appigli offerti da altri organismi corrente-dipendenti come le gorgonie, i cui ampi ventagli diventano un ideale piano di appoggio su cui allargare le tante braccia. Ma non pensiate, però, che l’Astrospartus si accontenti di filtrare passivamente quel che gli porta la corrente. Le estremità delle sua braccia, sottili e mobili e costellate di minuscoli uncini, sono in grado di arrotolarsi rapidamente attorno alle piccole prede imprigionandole in un abbraccio che non lascia scampo e la cui efficacia è raddoppiata da secrezioni mucose che incollano tutto ciò che viene afferrato.


La stella gorgone caccia di notte distendendo tutto il suo intricato sistema di braccia.



La caccia, a quanto pare, può durare tutta notte o almeno fino a quando l’ofiura non decide di aver faticato abbastanza e comincia ad arrotolare le braccia una alla volta portando alla bocca il raccolto. A mano a mano che Astrospartus si riempie lo stomaco, il suo aspetto arborescente cambia e l’animale si raggrinzisce tornando ad essere un insignificante ammasso di filamenti raggrinziti.
Della sua vita non si sa molto a cominciare dal modo in cui riesce a percepire le variazioni di luce che regolano, un po’ come succede a noi umani, i suoi ritmi di vita. Non sono stati ritrovati occhi o strutture simili, eppure la sensibilità dell’Astrospartus alla luce è molto elevata, come dimostra la rapida reazione dell’animale nel ripiegarsi velocemente su se stesso non appena viene illuminato dal fascio luminoso delle torce subacquee o dai flash. Per questo motivo, se lo volete ammirare in tutto il suo splendore, è meglio evitare di illuminarlo troppo applicando una delle regole del “galateo marino” e cioè “non disturbare o almeno disturba un po’ meno”. Astrospartus, ne sono certo, ve ne sarà grato.
WWW.NATURAMARE.IT
 
Top
0 replies since 1/2/2018, 07:12   38 views
  Share